PISTOIA. Adesso abbiamo preso atto che l’ipotesi del parcheggio
sotterraneo di San Bartolomeo è una questione squisitamente personale: dei
progettisti che si sono avventurati nel progetto preliminare e del geologo che
ha consegnato, solo ad ottobre del 2013, una relazione tecnica formalmente
corretta dell’area in questione.
Ricordiamo infatti al geologo Matassi,
nel suo ruolo di agente di marketing pro parcheggio, cioè pro se stesso, la
recente nota del Genio Civile:
«Preme sottolineare che con Decreto del Segr. Gen. n. 26 del 11/04713 sono state approvate le modifiche alla perimetrazione delle aree a pericolosità idraulica della cartografia del PAI sulla base di uno specifico e dettagliato studio effettuato dall’Autorità di Bacino del Fiume Arno, risultando l’area in oggetto in zona allagabile per eventi con tempo di ritorno di 200 anni (P1.2). Ricordato che tale pericolosità non era nota prima di tale studio, si ribadisce il principio di precauzione già contenuto nelle norme del Regolamento Urbanistico (giustificato dai fatti durante i recenti eventi alluvionali), secondo il quale i locali interrati non sono ammessi in aree allagabili per tempi di ritorno minori od uguali a 200 anni».
«Preme sottolineare che con Decreto del Segr. Gen. n. 26 del 11/04713 sono state approvate le modifiche alla perimetrazione delle aree a pericolosità idraulica della cartografia del PAI sulla base di uno specifico e dettagliato studio effettuato dall’Autorità di Bacino del Fiume Arno, risultando l’area in oggetto in zona allagabile per eventi con tempo di ritorno di 200 anni (P1.2). Ricordato che tale pericolosità non era nota prima di tale studio, si ribadisce il principio di precauzione già contenuto nelle norme del Regolamento Urbanistico (giustificato dai fatti durante i recenti eventi alluvionali), secondo il quale i locali interrati non sono ammessi in aree allagabili per tempi di ritorno minori od uguali a 200 anni».
Parole tanto più ovvie e sensate alla
luce di quanto avvenuto in ottobre, quando, dopo quattro ore di pioggia, la
Brana è letteralmente entrata, come per riappropriarsi dell’antico alveo, in
piazza San Lorenzo e via Buonfanti.
Infine ricordiamo al geologo, che
candidamente invia alla stampa le veline pro domo sua, tifando in
maniera becera e inquinando il dibattito di merito, che è possibile trovare
nelle librerie locali un volume, edito da Settegiorni Editore, che argomenta
una serie di motivazioni urbanistiche e idrogeologiche, nonché legate a ragioni
di consumo di suolo e mobilità, per le quali l’ipotesi del parcheggio non è
operativamente percorribile.
[comitato
antiparcheggio di san bartolomeo]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 6 dicembre 2013 | 09:24 - © Quarrata/news]
[Venerdì 6 dicembre 2013 | 09:24 - © Quarrata/news]
Credo che un'immagine valga più di tante parole... Quindi mi permetto di segnalare il link ad una mappa che illustra abbastanza dettagliatamente le aree allagabili secondo lo studio dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno/Distretto Appennino Settentrionale (la pagina di riferimento è qui: http://www.appenninosettentrionale.it/dist/?page_id=440).
RispondiEliminaLa mappa è tratta dal progetto WebgGis pubblicato in rete: http://www.appenninosettentrionale.it/pmapper/map.phtml?config=webgis_200760&resetsession=ALL.
Io ho solo provveduto a zoomare nella porzione di interesse, evidenziando l'area circostante la Chiesa di S.Bartolomeo.
Questo è il link all'immagine:
https://drive.google.com/file/d/0BxhlbO2tEzPsT2ZncmhyM2c2YTg/edit?usp=sharing
Le aree in blu sono quelle con Tempo di Ritorno (TR) pari a 30 anni, quelle in azzurro con TR uguale a 200.
Da precisare che il TR è un concetto probabilistico, quindi se da una parte è vero che l'evento non deve necessariamente verificarsi ogni 200 anni, dall'altra è ugualmente vero che se negli ultimi 199 anni non si è verificato... il rischio che l'evento accada quest'anno o nei prossimi aumenta considerevolmente!
Comunque non essendo un esperto in materia, spero che i "tecnici" vogliano imparzialmente darci più informazioni sull'argomento!
Altra notazione: non so se e quanto queste carte tengano conto, oltre che della orografia, anche degli ostacoli al deflusso dell'acqua rappresentati dagli edifici... In ogni caso, vista la vicinanza delle aree blu in via Porta S.Marco -attraverso le quali defluirebbe l'acqua esondata dalla Brana a Nord- e la presenza del muro di contenimento lungo via dei Baroni che impedisce il deflusso verso la sottostante area allagabile (basti vedere come si riduce la strada durante un banale temporale) io non mi sentirei tanto tranquillo se abitassi in zona!
Infine, mentre nella carta è ben evidente la zona blu rappresentata dalla parte bassa di P.zza S.Lorenzo, prevedibilmente allagata come da foto n.2, Via della Crocetta, ugualmente allagata come visibile nella prima foto, risulta essere in zona azzurra... a dimostrazione che l'acqua alla fin fine si sceglie i percorsi che preferisce in barba alle nostre spesso ottimistiche previsioni.
Saluti e buon lavoro ai "tecnici".