sabato 3 dicembre 2011

NICKELODEON. VINCE ‘MACULA CIECA’



Gli oltre incorruttibili 800 studenti non hanno avuto dubbi: il miglior cortometraggio della sedicesima edizione del festival internazionale Nickelodeon – che ha consumato votazione e premiazione oggi a Spoleto, in una delle Case Convitto di un ente previdenziale – è stato quello diretto dal giovane Pasquale Cangiano, della provincia troisica di Napoli, con il suo Macula cieca, che narra l’incontro tra un extracomunitario di colore che suona al campanello della porta di casa di un distinto signore di mezza età, che liquida l’indesiderato visitatore con una moneta.

Accortosi dallo spioncino che il vucumprà se ne è definitivamente andato, Andrea De Simone, protagonista del corto, apre la porta e trova, appoggiata per terra, una busta di nylon, che contiene un portafogli, il suo portafogli, contenente tutto quello che c’era prima d’averlo perso.
Storia molto toccante, perfettamente in linea con la filosofia sociale e d’integrazione della manifestazione, che stride oggettivamente un po’ con la modestia delle riprese e della rappresentazione.
La giuria tecnica, invece, quella composta dagli addetti ai lavori, non facile ad emozioni gratuite, ha forse fatto peggio, premiando, tra i sette finalisti, Caffè capo, firmato dai romani Andrea Zaccariello e Poalo Rossi, che hanno affidato a Gianni Cavina il protagonismo del corto, che si snoda attorno ad una conversazione telefonica che il noto attore bolognese fa a bordo della sua fiammante Bentley lungo un tratto autostradale percorso in piena notte.
È ad un’isola di ristorazione che Cavina si imbatte inavvertitamente con un extracomunitario, al quale crede di aver donato parte della propria pietanza, senza accorgersi che quel piatto di minestrone che divide con il giovane di colore è in realtà non la sua porzione prenotata e riscaldata, ma quella del giovane di colore.
Ci dispiace, ovviamente, per la spedizione pistoiese, che portava il delicatissimo Sono sempre stata Chiara, del giovane Alessandro Daquino, ma ancor di più per gli abruzzesi Lorenzo Tozzi e Maria Elena Rosati, coautori di I panni sporchi non si lavano in casa, un trip velocissimo e delicato sulla violenza muta e ignobile sulle donne.
Pazienza, sarà per la prossima!
g.g.
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[Sabato 3 dicembre 2011– © Quarrata/news 2011]

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