Gli oltre incorruttibili 800 studenti
non hanno avuto dubbi: il miglior cortometraggio della sedicesima edizione del
festival internazionale Nickelodeon – che ha consumato votazione e premiazione oggi
a Spoleto, in una delle Case Convitto di un ente previdenziale – è stato quello diretto dal giovane Pasquale Cangiano, della
provincia troisica di Napoli, con il suo Macula cieca, che narra
l’incontro tra un extracomunitario di colore che suona al campanello della
porta di casa di un distinto signore di mezza età, che liquida l’indesiderato
visitatore con una moneta.
Accortosi dallo spioncino che il vucumprà
se ne è definitivamente andato, Andrea De Simone, protagonista del corto, apre
la porta e trova, appoggiata per terra, una busta di nylon, che contiene un
portafogli, il suo portafogli, contenente tutto quello che c’era prima d’averlo
perso.
Storia molto toccante, perfettamente in
linea con la filosofia sociale e d’integrazione della manifestazione, che
stride oggettivamente un po’ con la modestia delle riprese e della
rappresentazione.
La giuria tecnica, invece, quella
composta dagli addetti ai lavori, non facile ad emozioni gratuite, ha forse
fatto peggio, premiando, tra i sette finalisti, Caffè capo, firmato dai
romani Andrea Zaccariello e Poalo Rossi, che hanno affidato a Gianni Cavina il
protagonismo del corto, che si snoda attorno ad una conversazione telefonica
che il noto attore bolognese fa a bordo della sua fiammante Bentley lungo un
tratto autostradale percorso in piena notte.
È ad un’isola di ristorazione che
Cavina si imbatte inavvertitamente con un extracomunitario, al quale crede di
aver donato parte della propria pietanza, senza accorgersi che quel piatto di
minestrone che divide con il giovane di colore è in realtà non la sua porzione
prenotata e riscaldata, ma quella del giovane di colore.
Ci dispiace, ovviamente, per la
spedizione pistoiese, che portava il delicatissimo Sono sempre stata Chiara,
del giovane Alessandro Daquino, ma ancor di più per gli abruzzesi Lorenzo Tozzi
e Maria Elena Rosati, coautori di I panni sporchi non si lavano in casa,
un trip velocissimo e delicato sulla violenza muta e ignobile sulle
donne.
Pazienza, sarà per la prossima!
g.g.
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[Sabato 3 dicembre 2011– ©
Quarrata/news 2011]
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