di Lorenzo Cristofani
Confesercenti
e sviluppo della città – L’incontro al Liceo Artistico Petrocchi
PISTOIA. Aula Magna Liceo
artistico Petrocchi. Lunedì 30 aprile 2012.
«Penso che nessuno oggi
debba ragionare coi vecchi schemi …» ha affermato nel suo intervento conclusivo il
direttore di Confesercenti Pistoia, Riccardo Bruzzani.
Peccato
però che, al di là degli auspici pienamente condivisi su una nuova competitività per una città
qualificata, l’ approccio ai temi seguito nel dibattito sia ormai datato e
abbondantemente superato. Gli obiettivi che, relatore l’architetto Alessandro
Gargini, sono stati esposti (e consultabili nella brochure ) si riassumono in definitiva
in:
parcheggio interrato area del Vescovado (350 posti), parcheggio interrato
in San Bartolomeo (350 posti), parcheggio interrato nell’area del seminario (
520 posti ), parcheggio interrato in via dei Pappagalli (70 posti), parcheggio
interrato in piazza della Resistenza (470 posti), parcheggio a raso in via degli Armeni (170 posti), altro parcheggio
in via dei Pappagalli (70 posti), parcheggio interrato in piazza Treviso (440
posti); tutti questi nuovi.
In aggiunta,
realizzazione del parcheggio aree ex Breda, già iniziato (1.440 posti) e
potenziamento parcheggio area Ceppo. Una sorta di bollettino di guerra: i
bombardamenti alleati del ‘44 su Pistoia sono niente in confronto. A stento i molti
presenti hanno trattenuto l’imbarazzo. Ottimi invece gli interventi dei
candidati a sindaco, che hanno ricondotto il dibattito nei limiti della ragione, dapprima ricordando
delicatamente che in tempi di crisi il comune non può nemmeno sognare (basta inseguire chimere!) le risorse per
queste piccole opere faraoniche. Ma soprattutto hanno ribadito, e questo è l’obiettivo
vero e condiviso, quello cioè dell’accessibilità al centro storico, che il
primo cittadino deve partire da una nuova visione della mobilità. La piramide
famosa che mette al primo posto il pedone, il ciclista, il mezzo pubblico e, da
ultimo e per forza l’automobile.
Fondamentale
però il massimo riguardo per disabili e le categorie deboli. Per il resto le
parole d’ordine continuano ad essere, sempre per bocca dei candidati, smart mobility, combinazioni di percorsi
ciclopedonali e allargamento della ztl.
Oggi ci
sono più di 7mila permessi: di fatto è inutile. Pistoia si percorre in sei minuti
da parte a parte, conviene dunque investire sui due grandi terminali, già
presenti, parcheggio aree ex Breda a sud e area Ceppo a nord, e di lì
favorire tutte le combinazioni di accesso al centro. Questo non preclude la
possibilità di altri piccoli parcheggi di pertinenza, come l’area Pupilli, che non è stata
considerata (o forse equivocata, e male, con via Malpighi).
La logica,
dei candidati, rimane dunque quella di allontanare la macchine favorendo invece,
con questi nuovi strumenti, sconosciuti agli
organizzatori dell’incontro e a moltissimi pistoiesi, l’accessibilità dei
cittadini. Partire cioè dai bisogni delle persone e
delle attività
e non dalle soluzioni tecnologiche finali individuate nei parcheggi.
Bene allora
che le associazioni di categoria indirizzino il dibattito sulle soluzioni per
lo sviluppo economico del centro
storico, colpito dalla crisi generale dei consumi e sorpassato, in numeri,
dalla grande distribuzione. Meglio però se le strategie di uscita dalla crisi
prospettate si basassero su una capacità progettuale più vicina alla realtà. Si può poi dibattere
se servano o meno parcheggi per il centro storico bene comune, ma sarebbe opportuno ricordare all’architetto Gargini e
alla Confesercenti che, riguardo a San Bartolomeo, si è tenuto un prezioso
dibattito, addirittura con presentazione di un libro, che di fatto ha
sancito l’importanza del suolo vergine, non tanto come contenitore di auto, ma
come spazio di socialità, funzione questa sì, attrattiva e di stimolo per il rilancio del centro. Posizione, pare,
condivisa da tutti i candidati. Da quel dibattito (si allegano le carte) è emerso
anche che i parcheggi presenti in città sono sottoutilizzati e più che
sufficienti.
Ugualmente
l’ipotesi di parcheggio negli orti del Vescovado è già stata bocciata in sede
consiliare dai nostri amministratori, che si sono rivelati assennati. Si metta
pure a profitto il terreno, ma si pensi al ritorno vero nel tempo, all’utilità
sociale e alla qualità che si può ridistribuire a quell’ organismo
polifunzionale del centro storico che necessita di essere potenziato.
Legambiente,
che è ‘di parte’ e su posizioni palesemente alternative a quelle di chi non
riconosce nel terreno vergine una risorsa per tutti, si dichiara intenzionata a
sostenere pervicacemente le proprie ragioni e darà il suo contributo per il
miglioramento della città; per il resto ognuno si farà la propria idea.
Tutto a
posto e risolto dunque sul fronte parcheggi?
Tutt’altro,
è il momento di elaborare e studiare seriamente…
Ne
riparleremo, e volentieri.
Cliccare
sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì
1° maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]
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