martedì 1 maggio 2012

PARCHEGGI, COME UNA SORTA DI BOLLETTINO DI GUERRA


di Lorenzo Cristofani

Confesercenti e sviluppo della città – L’incontro al Liceo Artistico Petrocchi

PISTOIA. Aula Magna Liceo artistico Petrocchi. Lunedì 30 aprile 2012.
«Penso che nessuno oggi debba ragionare coi vecchi schemi …» ha affermato nel suo intervento conclusivo il direttore di Confesercenti Pistoia, Riccardo Bruzzani.
Peccato però che, al di là degli auspici pienamente condivisi su una nuova competitività per una città qualificata, l’ approccio ai temi seguito nel dibattito sia ormai datato e abbondantemente superato. Gli obiettivi che, relatore l’architetto Alessandro Gargini, sono stati esposti (e consultabili nella brochure ) si riassumono in definitiva in:
parcheggio interrato area del Vescovado (350 posti), parcheggio interrato in San Bartolomeo (350 posti), parcheggio interrato nell’area del seminario ( 520 posti ), parcheggio interrato in via dei Pappagalli (70 posti), parcheggio interrato in piazza della Resistenza (470 posti), parcheggio a raso in via degli Armeni (170 posti), altro parcheggio in via dei Pappagalli (70 posti), parcheggio interrato in piazza Treviso (440 posti); tutti questi nuovi.
In aggiunta, realizzazione del parcheggio aree ex Breda, già iniziato (1.440 posti) e potenziamento parcheggio area Ceppo. Una sorta di bollettino di guerra: i bombardamenti alleati del ‘44 su Pistoia sono niente in confronto. A stento i molti presenti hanno trattenuto l’imbarazzo. Ottimi invece gli interventi dei candidati a sindaco, che hanno ricondotto il dibattito nei limiti della ragione, dapprima ricordando delicatamente che in tempi di crisi il comune non può nemmeno sognare (basta inseguire chimere!) le risorse per queste piccole opere faraoniche. Ma soprattutto hanno ribadito, e questo è l’obiettivo vero e condiviso, quello cioè dell’accessibilità al centro storico, che il primo cittadino deve partire da una nuova visione della mobilità. La piramide famosa che mette al primo posto il pedone, il ciclista, il mezzo pubblico e, da ultimo e per forza l’automobile.
Fondamentale però il massimo riguardo per disabili e le categorie deboli. Per il resto le parole d’ordine continuano ad essere, sempre per bocca dei candidati, smart mobility, combinazioni di percorsi ciclopedonali e allargamento della ztl.
Oggi ci sono più di 7mila permessi: di fatto è inutile. Pistoia si percorre in sei minuti da parte a parte, conviene dunque investire sui due grandi terminali, già presenti, parcheggio aree ex Breda a sud e area Ceppo a nord, e di lì favorire tutte le combinazioni di accesso al centro. Questo non preclude la possibilità di altri piccoli parcheggi di pertinenza, come l’area Pupilli, che non è stata considerata (o forse equivocata, e male, con via Malpighi).
La logica, dei candidati, rimane dunque quella di allontanare la macchine favorendo invece, con questi nuovi strumenti, sconosciuti agli organizzatori dell’incontro e a moltissimi pistoiesi, l’accessibilità dei cittadini. Partire cioè dai bisogni delle persone e delle attività e non dalle soluzioni tecnologiche finali individuate nei parcheggi.
Bene allora che le associazioni di categoria indirizzino il dibattito sulle soluzioni per lo sviluppo economico del centro storico, colpito dalla crisi generale dei consumi e sorpassato, in numeri, dalla grande distribuzione. Meglio però se le strategie di uscita dalla crisi prospettate si basassero su una capacità progettuale più vicina alla realtà. Si può poi dibattere se servano o meno parcheggi per il centro storico bene comune, ma sarebbe opportuno ricordare all’architetto Gargini e alla Confesercenti che, riguardo a San Bartolomeo, si è tenuto un prezioso dibattito, addirittura con presentazione di un libro, che di fatto ha sancito l’importanza del suolo vergine, non tanto come contenitore di auto, ma come spazio di socialità, funzione questa sì, attrattiva e di stimolo per il rilancio del centro. Posizione, pare, condivisa da tutti i candidati. Da quel dibattito (si allegano le carte) è emerso anche che i parcheggi presenti in città sono sottoutilizzati e più che sufficienti.
Ugualmente l’ipotesi di parcheggio negli orti del Vescovado è già stata bocciata in sede consiliare dai nostri amministratori, che si sono rivelati assennati. Si metta pure a profitto il terreno, ma si pensi al ritorno vero nel tempo, all’utilità sociale e alla qualità che si può ridistribuire a quell’ organismo polifunzionale del centro storico che necessita di essere potenziato.
Legambiente, che è ‘di parte’ e su posizioni palesemente alternative a quelle di chi non riconosce nel terreno vergine una risorsa per tutti, si dichiara intenzionata a sostenere pervicacemente le proprie ragioni e darà il suo contributo per il miglioramento della città; per il resto ognuno si farà la propria idea.
Tutto a posto e risolto dunque sul fronte parcheggi?
Tutt’altro, è il momento di elaborare e studiare seriamente…
Ne riparleremo, e volentieri.

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[Martedì 1° maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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