di Felice De Matteis
Futuro
incerto per gli operai – In passato anche difficoltà nella riscossione degli stipendi
– «Ho minacciato di andare alla Guardia di Finanza» dice Giovanni Sauro Armano
SAN MARCELLO. Proprio loro, gli operai e le guardie
della Comunità Montana che con la terza proroga – termine giugno 2012 – e l’avvento
dell’Unione dei Comuni, vivono con una certa trepidazione un personale futuro
per nulla chiaro. Anche perché nessun chiarimento ufficiale, se non i soliti si
dice, è loro pervenuto. E poi lo scandalo della Comunità nella quale lavorano:
una storiaccia che rischia, per salvare le terga dei politici, di coinvolgerli
direttamente, non foss’altro che per i ruoli e le competenze non proprio debitamente
loro assegnati.
Armano Giovanni
Sauro non ci sta. E poiché la miglior difesa è l’attacco, non le manda a dire.
Giovanni Sauro
Armano, 59 anni, operaio forestale, dal 1984 in Comunità Montana, coniugato, due figli,
diplomato all’Istituto Alberghiero, si rallegra dell’interessamento: «Era ora –
dice –. Perché noi chi siamo?».
E allora, a
domanda risponde.
Sauro, l’attenzione
è ovviamente rivolta ai politici che si sono avvicendati ai vertici della Comunità
Montana. Resta il fatto che non potevate riscuotere la vendita della legna, non
era una vostra mansione. Lo sapevate?
No. Parlo per
me, altrimenti non lo facevo. Veniva la gente, misuravo la legna, rilasciavo la
ricevuta da un blocchetto che mi era stato dato e i soldi ricevuti e relative
ricevute li davo al mio caposquadra. Tutto qui.
Scoppiato lo
scandalo, ci sono state iniziative all’interno della Comunità?
Sì. Due riunioni
del personale, a marzo e aprile del 2011. Tutti i Sindaci, all’infuori di uno-due,
assenti, che componevano la
Giunta , ci hanno caldamente raccomandato “di fare quadrato”.
Dopo questa data, il buio.
I soldi
venivano metodicamente sottratti: ma voi operai venivate regolarmente
retribuiti o no?
Non sempre. Ci
dicevano che non c’erano soldi, cosa evidentemente non vera. Ho denunciato il
fatto più volte anche a mezzo stampa, ho minacciato di andare alla Guardia di
Finanza, e la cosa, a suo tempo, nel 1988, è finita anche con una
interrogazione comunale e regionale. Ancora oggi andiamo avanti a singhiozzo e
possiamo svolgere il nostro lavoro solo con grande difficoltà, perché i
fornitori della Comunità, dai benzinai, ai negozi di antiinfortunistica etc. sono
stufi di non riscuotere; hanno bloccato i rubinetti. Chiaro? E noi come
facciamo?
Giuliano Sichi
sta occupando l’attenzione di tutti, ma a giugno quando passerete all’Unione
dei Comuni (per ora solo roboante succedaneo nominale della Comunità), come
sarete ‘cucinati’?
È un problema
grossissimo, anche se non fa audience. Chiedo all’informazione tutta di
starci vicina. Noi rischiamo di veder decapitate le nostre pur modeste
competenze per ritrovarci magari a fare i tappabuchi degli operai prestati all’Ato
dai vari Comuni. Noi, Sichi o non Sichi, non ci staremo!
Un’ultima
considerazione, a piacere?
Se i ‘purosangue’
che governano la Comunità Montana governano od hanno governato così anche i
rispettivi Comuni, la
Montagna non avrà futuro. Chiaro?
Chiarissimo,
grazie.
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[Martedì 1°
maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]
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