di LUIGI SCARDIGLI
Gli addetti del Blues’In si fregiano delle circa 23mila presenze
registrate in città nei cinque giorni della manifestazione – Ma se gli spettatori
della rassegna siano stati poco più di 12mila, gli spettatori sono stati 2.400 a
serata
PISTOIA. Difenderò il Festival, Blues o non blues, fino a quando
vivrò, senza mai perdere l’obbiettività, però. Il Festival Blues inizia in
piazza del Duomo con l’esibizione del primo artista in scaletta del primo
giorno e termina con quella dell’ultimo dell’ultima sera. Quello che succede
prima e dopo (soprattutto dopo, con quella cosa indefinibile che è stata DjSet
e che è parsa la Canniccia povera de
noantri) in piazza, e altrove durante, fa parte del folklore cittadino, si
inserisce in un meccanismo più articolato e complesso di una festa qualsiasi,
che si potrebbe tranquillamente escogitare, progettare e realizzare a
prescindere dall’evento della piazza, senza il Festival, insomma.
Brindare a questa edizione,
dunque, come han fatto all’unisono l’Amministrazione comunale della città e lo
staff dirigenziale del Festival, è davvero sinistro,
perché questa del 2013 è stata, in assoluto, una delle meno seguite dal 1980, l’anno
del suo battesimo. In cinque serate, gli spettatori sono stati poco più di
12.000, che corrispondono ad una media aritmetica pari a circa 2.400 spettatori
a sera, che si riducono ulteriormente, nelle ultime quattro, se alla prima, il
conto del pubblico, è stato conteggiato attorno alle 4.000 presenze.
Il fatto che nel centro storico, da
mercoledì a domenica scorsa, si sia potuto registrare un afflusso di materiale
umano vicino alle 23.000 unità, non ha nulla a che vedere con il Festival
Blues: anche nel prossimo fine settimana, se Pistoia restasse con la corrente
elettrica inserita nella spina e ovunque si potesse ballare, bere e ridere fino
a notte fonda, non è da escludere che il risultato aritmetico possa
approssimativamente essere lo stesso.
Per venire a Pistoia non si paga un
biglietto d’ingresso, se non il pedaggio se si decide di raggiungere la città
con l’automobile servendosi dell’autostrada. Le complessive 23.000 presenze
registrate a Pistoia da mercoledì a domenica scorsi si sono così ripartite:
12.000 in piazza, 11.000 nel resto della città. E visto e considerato che la
conta dei visitatori è iniziata a partire dalle ore 21 circa, nessuno degli ospiti è entrato in Duomo o ha
fotografato i Fregi della Robbia, né
si è servito della San Giorgio per la consultazione di preziosi volumi
granducali, ma soprattutto nessuno, dico nessuno, ha pernottato nell’ostello
che non c’è e che dopo 33 anni di Festival Blues ci dovrebbe essere, diamine!
Ora che la Giorgio Tesi Group ha
riportato la Pistoia del basket in A1, non è da escludere che le domeniche di
campionato con il cinque biancorosso in
casa, Pistoia registri un afflusso di persone (Milano, Varese, Bologna)
considerevole. Per non parlare di quello che succederebbe se anche la Pistoia
del calcio tornasse a frequentare i tornei più importanti: ve la immaginate la
gente che invaderebbe Pistoia le domeniche di Pistoiese-Juventus,
Pistoiese-Inter, Pistoiese-Milan?
Altro che Festival, altro che Blues!
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 12 luglio 2013 | 16:32 - © Quarrata/news]
Altro che "gurtura"... Mettete due porchettari in piazza tutte le sere e farete ugualmente il pienone!
RispondiEliminaE non è -beninteso- una critica a Pistoia o ai pistoiesi: è la cruda realtà dei nostri tempi.
La gente chiede panem et circenses, ma soprattutto della abbondante "cervisia".