di SILVIO
LENZINI [*]
Nessuno pensa
più alla promozione di un’area che sta lentamente morendo
CUTIGLIANO. L’incostante andamento metereologico, la crisi economica in cui si dibatte
l’Italia, la scarsissima promozione turistica collegata alla scomparsa delle
Agenzie per il Turismo con il conseguente accentramento di queste attività
trasferite ad un soggetto come la Provincia, ente privo di esperienze al
riguardo, hanno influito sul movimento turistico cutiglianese.
Solo in parte
salvato, per quanto riguarda le presenze alberghiere, dai pacchetti
tutto-compreso allestiti per il turismo sociale dei gruppi anziani e da quelli
rivolti al turismo giovanile sportivo e di educazione musicale. In grossa crisi
invece è il settore commerciale e della ristorazione intrinsecamente legato all’arrivo
dei proprietari delle seconde case e al turismo individuale presso gli
affittacamere, stroncato – quest’ ultimo – da improvvide scelte regionali.
E così, dal
momento che come afferma il noto proverbio “senza lilleri non si lallera”, a
stento le associazioni locali hanno potuto dar vita e propagandare quel ricco
calendario di manifestazioni che – unitamente alle cure che l’amministrazione
comunale dedicava a giardini, vie e piazze – anni addietro compivano il miracolo
del “tutto esaurito”.
Ora – ciliegina su
questa sorta di torta senza uova, burro e zucchero – si sono
abbattuti:
il
pasticciaccio brutto che lo scioglimento della malgestita Comunità Montana ha
provocato
gli annunci
della soppressione della Provincia di Pistoia
la campagna per
la fusione dei Comuni montani attivata da un gruppo privato che ha scatenato
lotte trasversali all’interno dei partiti e crucci all’interno delle
amministrazioni comunali che – con l’eccezione del Comune di Abetone – hanno
determinato una sorta di “ritiro dei rami in barca” che, per quanto concerne
Cutigliano, è sfociato perfino nella cessazione dei comunicati stampa del
Comune e nel ridottissimo servizio di informazioni turistiche ai Casotti di
Cutigliano presidiato – quando sì e quando no – nelle ore antimeridiane di lunedì e giovedì.
Il tutto tra il
silenzioso disinteresse del Sindaco di Cutigliano detentore della delega per il
turismo.
Ad oggi il
Comune – che per comprensibili motivi ha cessato di corrispondere contributi
alle associazioni sportive e di volontariato – è costretto a ricorrere alla buona
volontà di un privato che manda avanti la piscina comunale di Ponte Sestaione. Rimettendoci
assai di tasca propria.
Per il resto
non si muove foglia per risolvere la questione del Rondò Priscilla (ora in
pieno e preoccupante degrado sia sotto l’aspetto della sicurezza che quello
igienico-sanitario) la cui società proprietaria doveva – a termini
contrattuali – mettere a disposizione dei residenti e dei turisti una costruenda piscina
e prendere in locazione, al canone di 11.000 euro annui, la sala congressuale
che ora il Comune ha ceduto in comodato alla Pro loco.
Unico sostegno
al turismo è rimasta la concessione di patrocini consistenti nell’esenzione dal
pagamento del suolo pubblico e delle spese di affissione.
[*] – Collega e lettore del blog
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[Giovedì 11 luglio 2013 | 13:03 - © Quarrata/news]
La Montagna Pistoiese è una malata grave, caduta in un coma praticamente irreversibile, strangolata dall’immobilismo, soffocata dalla mancanza di scelte terapeutiche, oppressa dalla lentezza e dai ritardi, infiacchita dalla superficialità irresponsabile nell’affrontare le problematiche e la realtà anche quotidiana, trascurata da questi “ medici ” di sempre, che non l’hanno amata, anzi tradita, sempre sottovalutando, come continuano a sottovalutare la situazione patologica, proseguendo e perseverando imperterriti, quanto irresponsabilmente, a curare il palese collasso cardiocircolatorio con l’aspirina e l’acqua calda, come se fosse un banale raffreddore. Non siamo i medici che curarono Pinocchio, tuttavia, dopo aver letto la Nostra Storia, che ci ha ricordato e suggerito il rapporto fra causa e effetti, crediamo che questa sia la medicina da prescrivere e da ricercare con estrema urgenza:
RispondiElimina- A ) intervenire sulla viabilità principale esistente in modo tale da dare in tempi brevi, tempi di percorrenza certi, rimuovendo i pericoli esistenti e non perdendo tempo ulteriore in fantasiose e oniriche strade panoramiche di carta ( leggi ... Pontepetri - Signorino, 1970 );
- B ) riequilibrare l’alterazione del rapporto città - montagna ( aree forti - aree deboli ) con apposite leggi e provvedimenti come all’art.44 della Costituzione, al giusto fine di non continuare a pagare più tasse per avere meno servizi e di incoraggiare, rendendo appetibili e favorevoli gli investimenti in montagna, i vari settori economici possibili e sostenibili, da quello agrosilvopastorale, a quello artigianale, commerciale e turistico.
5 novembre 1999,
dal giornalino del comune di San Marcello Pistoiese