di LUIGI SCARDIGLI
Mattanza di bambini, donne e uomini
davanti a Lampedusa
Non si sa da dove venissero. Si può
immaginare dove fossero diretti.
Il loro viaggio si è interrotto a poche
bracciate dalle rive di Lampedusa.
Il natante sul quale si erano imbarcati
chissà quando e al cui timone c’era sicuramente una vittima dell’organizzazione
criminale del trasporto umano e un carnefice di migranti, ha preso fuoco: per
le donne e i bambini non c’è stato scampo; nemmeno per gli uomini stremati
dalla traversata.
Sono 111 i cadaveri rinvenuti, ma non è
da escludere che prima dello svilupparsi delle fiamme qualcuno si fosse già
dovuto arrendere, come succede spesso, alla regola che regola i trasporti
clandestini di questi poveri relitti dell’umanità.
Papa Francesco ha urlato vergogna. Il
Presidente Napolitano ha aggiunto orrore. Da questo blog ci limitiamo a tacere
al cospetto di un dolore tanto più forte quanto più anonimi sono i cadaveri
allineati sulla battigia di Lampedusa e ricordare che nel Paese delle
demagogie, faziose e criminali, finalmente dobbiamo ufficialmente vergognarci
del primato che più ci compete: la conta dei morti.
Altro, nel Belpaese, non possiamo fare.
Altro, non sappiamo fare.
E la politica ne sa qualcosa.
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[Venerdì 4 ottobre 2013 | 19:14 - © Quarrata/news]
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