di Daniele Bettarini [*]
Considerazioni e posizione di carattere
personale sulla cosiddetta riorganizzazione dei servizi ospedalieri di pediatria
posti in essere dall’Asl 3 a Pescia
BUGGIANO. Dopo i recenti incontri con l’Ass. Marroni e la visita del Presidente
Rossi presso l’Ospedale di Pescia, nei quali veniva garantito e raccomandato al
Direttore Generale il rispetto degli accordi sottoscritti con i Sindaci sulla riorganizzazione
dei servizi ospedalieri e territoriali, mi sono sentito minimamente sollevato,
purtroppo oggi devo constatare che è stata solo un’illusione.
I problemi del Pronto Soccorso, del
personale e diverse altre situazioni sono ancora lontano dal risolversi, ma in
particolare mi riferisco all’osservazione pediatrica H24/48 concertata, a
fronte della dolorosa chiusura del reparto, per garantire una efficace risposta
ai casi non complessi.
I Sindaci nell’approvare la
programmazione posero una condizione irrinunciabile e dirimente, ribadita più
volte pubblicamente, che consisteva nell’organizzazione di un’osservazione pediatrica
in locali ben definiti esterni al pronto soccorso dotati del necessario comfort
per la minidegenza dei bambini e la permanenza dei genitori, ovviamente con il
necessario personale medico ed infermieristico dedicato.
L’azienda, nei giorni scorsi, ha
attivato il servizio all’interno del pronto soccorso nella parte dedicata all’osservazione
breve per adulti riservando ai bambini una stanza con 2 letti oltre un
letto/culla, ha aperto un piccolo ambulatorio per le visite e attrezzato la
sala d’attesa sul pianerottolo di scale che conducono in un seminterrato.
Aggiungo che non esiste personale specifico,
dei bambini si occupano gli stessi infermieri (2 di giorno e 1 notte) dell’osservazione
degli adulti e, ovviamente, i pediatri presenti in ospedale o di turno al punto
nascita.
Premesso che mi piacerebbe verificare
in quanti P.S. degli ospedali toscani l’osservazione pediatrica è attrezzata in
luoghi comuni a quella per adulti, rilevo che non esistono spazi gioco
riservati ai bambini e neppure ambienti per l’eventuale permanenza dei genitori
se non due sedie su un pianerottolo privo di finestre, rilevo inoltre che la
mancanza di personale dedicato ne evidenzia la scarsa sicurezza, attenzione e
rilevanza.
È chiaro che quanto predisposto dall’azienda
non risponde minimamente alle esigenze che comporta una permanenza dei bambini
che può estendersi sino a due giorni. Personalmente ritengo che gli accordi non
siano stati rispettati e che quanto attuato dall’azienda è lontano dalle
aspettative degli utenti della Valdinievole (in particolare dei genitori).
Per quanto sopra, sino a che la situazione
non sarà ricondotta nell’ambito concordato, disconosco il mio assenso alla
riorganizzazione dei servizi ospedalieri e mi adopererò perché sia riaperta la
questione, a quello che era il dovere di assumermi delle responsabilità
subentra l’obbligo, soprattutto nei confronti dei Cittadini, di non essere
complice nel privarli del diritto ad una idonea assistenza sanitaria.
[*]
– Sindaco di Buggiano
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[Giovedì 5 dicembre 2013 | 09:00 - © Quarrata/news]
Risulta che il Sindaco Bettarini il 17 Giugno era presente con le sue 27 quote a sottoscrivere il documento in conferenza dei sindaci , un documento che dalle voci che circolano, sembra NON SIA MAI STATO PUBBLICATO. Se è così, è un atto quanto meno illegittimo, così come tutti gli atti fatti fuori da un documento che dia linee guida precise e uguali per tutti, sul quale chi di dovere, deve chiedere chiarimenti e intraprendere iniziative.
RispondiEliminaCi dia Lei alcune risposte precise in merito a questi ultimi punti.
Nel suo Comune di Buggiano, il documento è stato pubblicato? Dopo quanto ha scritto, non può tenere per Lei questo punto / elemento fondamentale.
Sindaco Bettarini, quando si è recato il 17 Giugno 2013 a mettere la Sua firma, era a conoscenza che, senza nessun accordo e documento sottoscritto, a Marzo, tre mesi prima, era stato praticamente chiuso l’ospedale di San Marcello, parole della Dottoressa Carla Breschi, “bastava trovare forme di risparmio tagliando tra gli apparati del consenso negli uffici per avere risorse che avrebbero permesso di non chiudere San Marcello”. Adesso si rammarica? Troppo tardi.
Lei e la dottoressa Carla Breschi, non potete fare scritti e esternare solo posizioni personali, dovete dissociarvi, se necessario dimettervi e schierarvi con forza, senza se e senza ma, altrimenti TACETE, questo modo di fare non vi rende credibili.