Fra il dire e il fare ci sono di mezzo
milioni di interessi della politica, del potere e della Chiesa Cattolica – Una necessaria riflessione sulla sostanziale inconsistenza
delle parole
PISTOIA. Ieri sera, dopo il TG delle 21 su Tvl, Fabrizio Geri,
ex consigliere comunale che oggi si definisce ‘cittadino del mondo’ e che
talvolta ci invia i suoi pensieri, è stato invitato, per tre minuti, da Paola
Bardelli, a commentare una frase di Papa Francesco:
Prendersi cura del creato e dei
fratelli.
Siate custodi dei doni di Dio. Quando
non ci prendiamo cura del creato e dei nostri fratelli, allora, trova spazio la
distruzione, e il cuore inaridisce.
Parole condivisibili (chi non le
sottoscriverebbe?), emotivamente forti, ma che raccontano una favola bella
solo a chi ancora si vuole illudere e non vedere la realtà.
Infatti si deve purtroppo constatare
che siamo lontani da un mondo che si prende cura del creato e dei fratelli.
Non basta un proclama, un don Gallo o altri pochi preti di strada che vanno
contro corrente a cancellare le cicatrici del presente, che offendono il
prossimo e l’ecosistema:
• la religione della crescita
perenne, impossibile in un pianeta dalle risorse finite come la terra ma
invocata da tutti, causa l’accaparramento di materie prime al ribasso, per
cui le multinazionali occidentali disboscano foreste, ecosistemi, sfruttano
popolazioni e le riducono alla miseria
• le migrazioni di persone che
rischiano di affogare a largo di Lampedusa sono causate dall’esigenza dell’industria
bellica di dare sbocco ai propri prodotti, in un gioco delle parti che tutti
i governi accettano
• le spese militari aumentano e solo
il sindaco di Messina ha avuto il coraggio di rompere la cortina di
ipocrisia, parlando durante la parata militare del 4 novembre, in cui ha
ricordato che solo la pace deve essere celebrata e non ha pertanto senso il
rito medievale delle forze armate.
Ciò detto, il Papa, se non vuole
apparire un amministratore delegato di una multinazionale, con un clero
parassitario e poco partecipe della vita reale delle comunità, deve
concretamente dare l’esempio, diffondendo lo stile dell’ora et labora
dei cristiani delle origini:
• proporre in prima persona una rivoluzione
alimentare (l’uomo è ciò che mangia), respingendo il modello di chi vuole
controllare le sementi e fondato su spreco, eccedenze e consumo di carne
allevata in lager con granaglie che potrebbero sfamare tutta la popolazione: si
preferisce invece nutrire carne da macello che Umani !
• usare parte del patrimonio
ecclesiastico, di Vaticano e delle Diocesi, immobili e latifondi, per aiutare
chi non ha casa e chi non ha lavoro, non basta fare appelli per l’accoglienza
e la giustizia sociale, la chiesa diventi uguale al resto delle persone!
Le parole di Papa Francesco avranno
dunque valore quando avranno tradotto in consapevolezza diffusa e stili di
vita le brevi riflessioni sopra accennate.
Fabrizio Geri
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• • •
Se non abbiamo capito male lo spirito
dell’intervistato, Geri definisce le parole del Papa apprezzabili
sollecitazioni che però, se non supportate da un vero mutamento dell’impegno e
della realtà, sono solo delle retoriche espressioni di inutile e inefficace buonismo:
perché tutto è rivolto ai ‘fratelli’, ma l’istituzione-chiesa non fa né dà
segnali di cristianesimo applicato: non apre i palazzi ai migranti e neppure ai
cinesi di Prato; non spende per il mantenimento dei poveri e dei disoccupati
(se non quelli che prende da donazioni e fondazioni – ma pochi, come, per
esempio, nel caso della Caripit di Paci…) anzi, spesso e volentieri, va a
braccetto con il potere economico, politico e materiale.
Così – a nostro avviso – è ingannevole e
fuorviante che una testata come Tvl, straforaggiata (come spesso abbiamo
scritto e mostrato) da contributi pubblici, e che non fa altro che parlare di
questi temi e invitare a riflessioni della più varia specie su moralità e
religione, alla fine non racconti mai (come sarebbe suo espresso dovere per
pubblica informazione) la realtà storico-lavorativa dei dipendenti dell’Apr,
presi e sballottati da un datore di lavoro all’altro con tutti i privilegi dell’anzianità
maturata, e non spieghi perché si eviti accuratamente di pagare i trattamenti
di fine rapporto nel passaggio da Bardelli/Corrieri a Fondazione Maria Assunta
in Cielo/Corrieri.
Siamo costretti a collegare i due (o
anche tre o più) aspetti perché, purtroppo – e nonostante l’Ordine dei
Giornalisti avesse censurato il Direttore-Proprietario-Commentatore di Tvl per palese
e appurato conflitto di interessi –, il dottor Luigi Egidio Bardelli dal gennaio
2012 continua imperterrito a fare tranquillamente come crede e gli pare,
incassando soldi pubblici che non gli spetterebbero (e non lo diciamo noi, ma
il Tribunale di Roma) in mezzo alla più totale indifferenza e al più ermetico
silenzio (tacita approvazione?) di autorità civili, religiose, militari e
politiche di questa Pistoia “città della gioia” – che però è nella sentina
delle posizioni della province italiane per qualità della vita…
Basta con le prese di giro, per favore!
Le domande finali, dunque, sono queste:
si può essere più in contraddizione di così? E si piò essere meno evangelici e
meno credibili di quanti, del cristianesimo, sembrano conoscere solo le parole
svuotate del loro significato?
Edoardo Bianchini
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Mercoledì 4 dicembre 2013 | 17:14 - © Quarrata/news]
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