mercoledì 4 dicembre 2013

PRENDERSI CURA DEL CREATO E DEI FRATELLI: TVL CHE INTERVISTA SULLE ULTIME FRASI FAMOSE DI PAPA FRANCESCO


Fra il dire e il fare ci sono di mezzo milioni di interessi della politica, del potere e della Chiesa Cattolica  – Una necessaria riflessione sulla sostanziale inconsistenza delle parole

PISTOIA. Ieri sera, dopo il TG delle 21 su Tvl, Fabrizio Geri, ex consigliere comunale che oggi si definisce ‘cittadino del mondo’ e che talvolta ci invia i suoi pensieri, è stato invitato, per tre minuti, da Paola Bardelli, a commentare una frase di Papa Francesco:

Prendersi cura del creato e dei fratelli.
Siate custodi dei doni di Dio. Quando non ci prendiamo cura del creato e dei nostri fratelli, allora, trova spazio la distruzione, e il cuore inaridisce.

Stamattina Geri ci ha inviato queste sue riflessioni a margine, che pubblichiamo di séguito:


Parole condivisibili (chi non le sottoscriverebbe?), emotivamente forti, ma che raccontano una favola bella solo a chi ancora si vuole illudere e non vedere la realtà.
Infatti si deve purtroppo constatare che siamo lontani da un mondo che si prende cura del creato e dei fratelli. Non basta un proclama, un don Gallo o altri pochi preti di strada che vanno contro corrente a cancellare le cicatrici del presente, che offendono il prossimo e l’ecosistema:
• la religione della crescita perenne, impossibile in un pianeta dalle risorse finite come la terra ma invocata da tutti, causa l’accaparramento di materie prime al ribasso, per cui le multinazionali occidentali disboscano foreste, ecosistemi, sfruttano popolazioni e le riducono alla miseria
• le migrazioni di persone che rischiano di affogare a largo di Lampedusa sono causate dall’esigenza dell’industria bellica di dare sbocco ai propri prodotti, in un gioco delle parti che tutti i governi accettano
• le spese militari aumentano e solo il sindaco di Messina ha avuto il coraggio di rompere la cortina di ipocrisia, parlando durante la parata militare del 4 novembre, in cui ha ricordato che solo la pace deve essere celebrata e non ha pertanto senso il rito medievale delle forze armate.
Ciò detto, il Papa, se non vuole apparire un amministratore delegato di una multinazionale, con un clero parassitario e poco partecipe della vita reale delle comunità, deve concretamente dare l’esempio, diffondendo lo stile dell’ora et labora dei cristiani delle origini:
 • proporre in prima persona una rivoluzione alimentare (l’uomo è ciò che mangia), respingendo il modello di chi vuole controllare le sementi e fondato su spreco, eccedenze e consumo di carne allevata in lager con granaglie che potrebbero sfamare tutta la popolazione: si preferisce invece nutrire carne da macello che Umani !
• usare parte del patrimonio ecclesiastico, di Vaticano e delle Diocesi, immobili e latifondi, per aiutare chi non ha casa e chi non ha lavoro, non basta fare appelli per l’accoglienza e la giustizia sociale, la chiesa diventi uguale al resto delle persone!
Le parole di Papa Francesco avranno dunque valore quando avranno tradotto in consapevolezza diffusa e stili di vita le brevi riflessioni sopra accennate.
Fabrizio Geri
• • •
Se non abbiamo capito male lo spirito dell’intervistato, Geri definisce le parole del Papa apprezzabili sollecitazioni che però, se non supportate da un vero mutamento dell’impegno e della realtà, sono solo delle retoriche espressioni di inutile e inefficace buonismo: perché tutto è rivolto ai ‘fratelli’, ma l’istituzione-chiesa non fa né dà segnali di cristianesimo applicato: non apre i palazzi ai migranti e neppure ai cinesi di Prato; non spende per il mantenimento dei poveri e dei disoccupati (se non quelli che prende da donazioni e fondazioni – ma pochi, come, per esempio, nel caso della Caripit di Paci…) anzi, spesso e volentieri, va a braccetto con il potere economico, politico e materiale.
Così – a nostro avviso – è ingannevole e fuorviante che una testata come Tvl, straforaggiata (come spesso abbiamo scritto e mostrato) da contributi pubblici, e che non fa altro che parlare di questi temi e invitare a riflessioni della più varia specie su moralità e religione, alla fine non racconti mai (come sarebbe suo espresso dovere per pubblica informazione) la realtà storico-lavorativa dei dipendenti dell’Apr, presi e sballottati da un datore di lavoro all’altro con tutti i privilegi dell’anzianità maturata, e non spieghi perché si eviti accuratamente di pagare i trattamenti di fine rapporto nel passaggio da Bardelli/Corrieri a Fondazione Maria Assunta in Cielo/Corrieri.
Siamo costretti a collegare i due (o anche tre o più) aspetti perché, purtroppo – e nonostante l’Ordine dei Giornalisti avesse censurato il Direttore-Proprietario-Commentatore di Tvl per palese e appurato conflitto di interessi –, il dottor Luigi Egidio Bardelli dal gennaio 2012 continua imperterrito a fare tranquillamente come crede e gli pare, incassando soldi pubblici che non gli spetterebbero (e non lo diciamo noi, ma il Tribunale di Roma) in mezzo alla più totale indifferenza e al più ermetico silenzio (tacita approvazione?) di autorità civili, religiose, militari e politiche di questa Pistoia “città della gioia” – che però è nella sentina delle posizioni della province italiane per qualità della vita…
Basta con le prese di giro, per favore!
Le domande finali, dunque, sono queste: si può essere più in contraddizione di così? E si piò essere meno evangelici e meno credibili di quanti, del cristianesimo, sembrano conoscere solo le parole svuotate del loro significato?
Edoardo Bianchini

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Mercoledì 4 dicembre 2013 | 17:14 - © Quarrata/news]

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