Commento breve. Sul Tirreno di
stamattina Marco Innocenti si espone a sostegno della facoltà di Scienze
turistiche di Pistoia con una serie di motivazioni che lascio valutare a chi
leggerà questo post.
Come ben sappiamo, tutto è lecito nell’espressione
di opinioni.
Ma a suffragio e sostegno delle proprie
tesi, Innocenti dovrebbe portare non un generico panegirico della facoltà
pistoiese, quanto, piuttosto, uno studio attendibile che non si basi sul numero
delle frequenze dei giovani (400: i parcheggi sono utili, ma in questo caso non
servono a nessuno), bensì sui risultati occupazionali dei ragazzi usciti da
questa facoltà.
Solo a queste condizioni si può
rispondere positivamente agli appelli per la sopravvivenza e dare un vero e
sano consenso all’operazione.
Perché se, dall’analisi dei dati,
risultasse che il maggior numero di laureati fosse finito a fare il commesso in
un negozio o a vendere pubblicità e contratti di assicurazione o che altro,
dovremmo pragmaticamente concludere che questa vigna non fa uva o che
bisogna abbattere il noce che non dà frutti, perché non giova a nessuno
illudere i giovani.
e.b. blogger
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 4 dicembre 2011– ©
Quarrata/news 2011]
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