Bartolomei (Fli) chiede dettagliate spiegazioni al Sindaco
Affidamenti diretti al di sotto dei 20mila euro anziché il
ricorso
a una gara pubblica controllabile
che garantirebbe prezzi più contenuti
e sicuri risparmi
PISTOIA. C’è qualcosa che non va nel sistema delle forniture per le
dotazioni di vestiario dei vigili di Pistoia.
Lo dice Bartolomei, consigliere del
Fli, che lamenta un’eccessiva frammentazione di ordini al di sotto dei 20mila
euro: ordini che, se accorpati in un’unica gara annuale pubblica, non solo
darebbero trasparenza agli acquisti stessi, ma determinerebbero, di per sé,
margini di sicuro risparmio, cosa da non gettare specie in questo momento di ‘vacche
magre’.
Per di più – sottolinea il consigliere
del Fli – la ditta fornitrice è sempre la stessa, è sempre di fuori-provincia
e, in certi casi, le richieste non rientrano nelle dotazioni di vestiario
previste dalle norme regionali, ma si avanzano in domande di «articoli
specifici di ditte specifiche che, inevitabilmente, implicherà[nno] il fatto
che alla suddetta gara potranno partecipare solo i rivenditori concessionari o
le ditte stesse che producono i suddetti articoli».
E dunque alcune aziende risulterebbero
favorite rispetto ad altre?
Per questo motivo Bartolomei ha
presentato l’interrogazione che segue:
Oggetto: Richiesta di informazioni
sulle forniture alla Polizia Municipale.
Signor Sindaco,
premesso:
che il sottoscritto consigliere, nei
giorni scorsi ha richiesto la documentazione relativa alle forniture di
vestiario e degli accessori del Comando di Polizia Municipale del Comune di
Pistoia, presso gli uffici del Presidente del Consiglio Comunale dalla quale è
emersa la seguente situazione:
che dall’esame delle determine
dirigenziali relative agli anni 2010 e 2011 (rubricate con i numeri: 1026,
1132, 1680, 2375, 2968, 3053 del 2010 e 722, 1145, 1537, 2217, 2362 del 2011) è
emerso che l’Amministrazione Comunale ha effettuato la quasi totalità degli
acquisti con affidamento diretto, possibile solo fino a 20.000 € di valore
complessivo, senza svolgere una gara con procedure di evidenza pubblica allo
scopo, oggi ormai assolutamente imprescindibile, di ottenere prezzi
sensibilmente più contenuti e conseguenti importantissimi risparmi per le casse
esangui del comune di Pistoia;
tenuto conto che
il ricorso alla trattativa privata,
secondo una sentenza del Consiglio di Stato, è comunque legittima, ma solo fino
alle cifre sopra indicate,
si interroga la s.v. per sapere
•
Perché,
anziché accorpare gli acquisti di vestiario in una unica gara annuale da
effettuare con procedure di evidenza pubblica, si tende a spezzettare le
forniture per poter usare la procedura della trattativa privata.
•
Se
risulta legittimo e, soprattutto conveniente, pur di usare la trattativa
privata, frazionare le varie forniture anche a distanza di una settimana l’una
dall’altra.
•
Perché,
anche nel caso della trattativa privata, invece di prediligere ditte con sede
nella nostra provincia, si continuano ad invitare esclusivamente aziende di
altre province.
•
Perché
nell’ultima gara per la fornitura di calzature, in corso, invece di richiedere
delle scarpe che rispettino i requisiti del “Decreto del Presidente della Giunta
Regionale 2 marzo 2009, n. 6/R Regolamento in attuazione dell’articolo 12 della
legge regionale 3 aprile 2006, n. 12 (Norme in materia di polizia comunale e
provinciale) relativo ad uniformi, veicoli, strumenti e tessere di
riconoscimento della polizia comunale e provinciale.”), si è fatta una gara
indicando articoli specifici di ditte specifiche che, inevitabilmente, implicherà
il fatto che alla suddetta gara potranno partecipare solo i rivenditori
concessionari o le ditte stesse che producono i suddetti articoli;
•
se
non si ritenga, se non giuridicamente almeno politicamente, deprecabile il
fatto che tutte queste forniture vengano effettuate da anni dalla medesima
azienda sita nel comune di Firenze.
In attesa di una puntuale risposta
scritta porgo i più cordiali saluti
Il Consigliere Comunale
Alessio Bartolomei
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[Sabato 3 dicembre 2011– ©
Quarrata/news 2011]
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