venerdì 4 maggio 2012

IMU, FACCIAMO UN’ALTRA IPOTESI…


SERRAVALLE-CASALGUIDI. Alessio Gargini, ex consigliere comunale di Serravalle, ci invia questa sua originale ipotesi di Imu. Vediamola…

  • Considerato che sull’Imu c’è una grande preoccupazione che investe la disponibilità economica specie sulle famiglie monoreddito che addirittura hanno una casa gravata da mutuo;
  • Considerato che la Bce ha erogato oltre 1000 miliardi di € al tasso del 1% alle banche europee con l’obiettivo che le stesse promuovessero iniziative per risollevare l’economia reale;
  • Considerato che ad oggi le stesse banche mirano più ad una stabilità dei prezzi, senza comunque essere arrivate a particolari risultati, invece che a mantenere l’impegno della crescita;
  • Considerato che vi è attualmente una sfiducia sempre più allarmante tra i cittadini e le banche oltre che verso una politica che sembra assistere inerme e collusa;
  • Considerata la buona accoglienza da parte dei cittadini della decisione governativa, su proposta del Pdl, della rateizzazione in tre rate dell’Imu,

sarebbe una buona idea compiere uno sforzo ulteriore verso il governo tecnico affinché individui una forma di obbligo per le banche che hanno erogato un mutuo sulla prima casa a qualunque titolo (acquisto, ampliamento, ristrutturazione ecc.) a farsi carico dell’imposta spalmandola sulle rate di mutuo rimanenti (o proponendo un allungamento del mutuo) allo stesso tasso del 1% con il quale hanno avuto i soldi dalla Bce. La banca agirebbe come sostituto d’imposta visto che il pagamento dell’Imu è stato consentito attraverso le banche stesse.
So che non si tratta di un antidoto che risolverà la crisi attuale ma se non altro è un’azione che tende a riconciliare e ad abbassare la febbre dei rapporti tra i cittadini e chi li governa.
Ho proposto questa tesi all’on. Lupi in un passaggio elettorale a Casalguidi il quale mi ha assicurato l’impegno e a parlarne immediatamente con Alfano ma, probabilmente sono sorti problemi relativi ad atti impositivi da parte del Governo verso le Banche.
Vorrei allora rilanciare la proposta verso le banche del territorio, specie quelle cooperative, anche per ritrovare l’essenza del motivo per cui quelle stesse banche sono nate rilevando che l’impegno (tra l’altro non regalerebbero niente) sarebbe più che modesto contro un risultato di alto valore sociale. Il candidato a sindaco di Serravalle Bardelli ha aderito a questa iniziativa promettendo di intervenire presso le banche del territorio con una istanza esplicativa ma sarebbe una buona cosa se questa iniziativa venisse ripresa ed approfondita sia da coloro che lunedì sera risulteranno eletti nei nuovi consigli comunali che negli altri comuni della provincia non chiamati alle urne.
Di seguito una spiegazione dell’importanza di questa manovra e della poca incisione sui bilanci delle banche interessate a differenza di quelle famiglie che invece sono già in difficoltà a reperire il sostegno ordinario e che l’Imu aggraverebbe ulteriormente.
Se facciamo una media dei dati disponibili (elaborazione Cresme su dati Istat 2009; indagine Istat sul “Reddito e condizioni di vita” del 2008; dati del catasto urbano aggiornato 2009 dell’Agenzia del Territorio e ultime rilevazioni della Banca d’Italia) lo stock residenziale italiano è costituito da poco più di 30 milioni di abitazioni di cui oltre l’80% sono abitazioni principali e di queste oltre il 75% sono abitate dai residenti.
Su questo ultimo dato le famiglie residenti in case di proprietà con mutuo non raggiungono il 15% (circa 3,5 milioni di famiglie) e di queste hanno riconfigurato il debito (in quanto in difficoltà) circa il 10%.
Prendiamo ora il caso di Serravalle Pistoiese che stima dall’Imu prima casa un gettito di circa 700 mila euro di cui, approssimativamente, 100 mila euro proverrebbero dal gettito di famiglie che hanno la casa di proprietà gravata da mutuo. Stimiamo altresì che le stesse famiglie abbiano contratto il mutuo con 5 banche del territorio. L’impegno a carico e ripartito sulle stesse banche ammonterebbe a circa 25 mila euro ciascuna, che, mediate sull’intera provincia di Pistoia, porterebbero ad una cifra totale a carico delle banche di circa 650 mila euro ciascuna (occorre notare che le banche che hanno concesso mutui prima casa sono ben oltre le 5 considerate).
Alessio Gargini
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[Venerdì 4 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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