SERRAVALLE-CASALGUIDI. Alessio
Gargini, ex consigliere comunale di Serravalle, ci invia questa sua originale
ipotesi di Imu. Vediamola…
- Considerato che sull’Imu c’è una grande preoccupazione che investe la disponibilità economica specie sulle famiglie monoreddito che addirittura hanno una casa gravata da mutuo;
- Considerato che la Bce ha erogato oltre 1000 miliardi di € al tasso del 1% alle banche europee con l’obiettivo che le stesse promuovessero iniziative per risollevare l’economia reale;
- Considerato che ad oggi le stesse banche mirano più ad una stabilità dei prezzi, senza comunque essere arrivate a particolari risultati, invece che a mantenere l’impegno della crescita;
- Considerato che vi è attualmente una sfiducia sempre più allarmante tra i cittadini e le banche oltre che verso una politica che sembra assistere inerme e collusa;
- Considerata la buona accoglienza da parte dei cittadini della decisione governativa, su proposta del Pdl, della rateizzazione in tre rate dell’Imu,
sarebbe una
buona idea compiere uno sforzo ulteriore verso il governo tecnico affinché
individui una forma di obbligo per le banche che hanno erogato un mutuo sulla
prima casa a qualunque titolo (acquisto, ampliamento, ristrutturazione ecc.) a
farsi carico dell’imposta spalmandola sulle rate di mutuo rimanenti (o
proponendo un allungamento del mutuo) allo stesso tasso del 1% con il
quale hanno avuto i soldi dalla Bce. La banca agirebbe come sostituto d’imposta
visto che il pagamento dell’Imu è stato consentito attraverso le banche stesse.
So che non si tratta di un antidoto che risolverà
la crisi attuale ma se non altro è un’azione che tende a riconciliare e ad
abbassare la febbre dei rapporti tra i cittadini e chi li governa.
Ho proposto questa tesi all’on. Lupi in un passaggio elettorale a
Casalguidi il quale mi ha assicurato l’impegno e a parlarne immediatamente con Alfano
ma, probabilmente sono sorti problemi relativi ad atti impositivi da parte del
Governo verso le Banche.
Vorrei allora rilanciare la proposta verso le
banche del territorio, specie quelle cooperative, anche per ritrovare l’essenza
del motivo per cui quelle stesse banche sono nate rilevando che l’impegno (tra
l’altro non regalerebbero niente) sarebbe più che modesto contro un risultato
di alto valore sociale. Il candidato a sindaco di Serravalle Bardelli ha
aderito a questa iniziativa promettendo di intervenire presso le banche del
territorio con una istanza esplicativa ma sarebbe una buona cosa se questa
iniziativa venisse ripresa ed approfondita sia da coloro che lunedì sera
risulteranno eletti nei nuovi consigli comunali che negli altri comuni della
provincia non chiamati alle urne.
Di seguito una spiegazione dell’importanza di questa manovra e della
poca incisione sui bilanci delle banche interessate a differenza di quelle
famiglie che invece sono già in difficoltà a reperire il sostegno ordinario e
che l’Imu aggraverebbe ulteriormente.
Se facciamo una media dei dati disponibili (elaborazione Cresme su dati Istat
2009; indagine Istat sul “Reddito e condizioni di vita” del 2008; dati del
catasto urbano aggiornato 2009 dell’Agenzia del Territorio e ultime rilevazioni
della Banca d’Italia) lo stock residenziale italiano è costituito da poco più
di 30 milioni di abitazioni di cui oltre l’80% sono abitazioni principali e di
queste oltre il 75% sono abitate dai residenti.
Su questo ultimo dato le famiglie residenti in case di proprietà con
mutuo non raggiungono il 15% (circa 3,5 milioni di famiglie) e di queste hanno
riconfigurato il debito (in quanto in difficoltà) circa il 10%.
Prendiamo ora il caso di Serravalle Pistoiese che stima dall’Imu prima
casa un gettito di circa 700 mila euro di cui, approssimativamente, 100 mila
euro proverrebbero dal gettito di famiglie che hanno la casa di proprietà
gravata da mutuo. Stimiamo altresì che le stesse famiglie abbiano contratto il
mutuo con 5 banche del territorio. L’impegno a carico e ripartito sulle stesse
banche ammonterebbe a circa 25 mila euro ciascuna, che, mediate sull’intera
provincia di Pistoia, porterebbero ad una cifra totale a carico delle banche di
circa 650 mila euro ciascuna (occorre notare che le banche che hanno concesso
mutui prima casa sono ben oltre le 5 considerate).
Alessio
Gargini
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[Venerdì 4 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]
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