mercoledì 26 giugno 2013

L’ASL 3 RESCINDE IL CONTRATTO CON LA MISERICORDIA E AGLIANA NON HA PIÙ I MEDICI SPECIALISTI

di ALESSANDRO ROMITI

Un nuovo brillantissimo risultato del Presidente Artioli & C.

AGLIANA. La recente corrispondenza fra Usl 3 e Misericordia è fondamentale per far capire come gli amministratori della Misericordia svolgono la loro missione a favore della città.
L’Usl 3 ha informato il duo Vono/Artioli che il progetto di Misericordia Onlus di conferire alcuni rami di azienda alla Unimise srl – e tra questi la gestione degli studi medici per le attività intramoenia degli specialisti – non sarà più possibile.

LE NOZZE DI CANA
OVVERO QUANDO SI DICE MANAGER

Stamattina Il Tirreno benevolmente riporta i risultati delle elezioni in Misericordia, mettendo in risalto un grande risultato democratico all’interno della Mise: la crescita delle quote rosa – meglio della presa della Bastiglia.
Nessuno della stampa organica ha mai messo in opportuno rilievo – non si fa, non si deve… – la progressione reale dei successi dei dirigenti che, nei prossimi giorni, rieletti e rinominati, continueranno a fare come hanno sempre fatto: quel che gli pare, senza tener conto d’altro (Misericordia fa rima con Vangelo e cristianesimo: e lo ha anche ricordato il Vescovo recentemente), sena tener conto d’altro, dicevamo, che del criterio finanzista-aziendalista che ha trasformato una confraternita-onlus in una macchina da quattrini (Fondazione & Unimise srl) che corre, come un treno, grazie al lavoro non retribuito dei volontari; tutta gente che si sfianca per ingrassare il nuovo meccanismo – e senza neppure il minimo riconoscimento di potersi fare un piatto di spaghetti nella cucina della nuova sede, off limits proprio per chi, la Misericordia, la fa camminare.
Comunque entro qualche giorno chi ha sempre diretto la Mise tornerà a dirigerla, grazie anche alla lista, di fatto prebloccata, fatta sottoscrivere ancor prima dell’apertura delle operazioni di voto.
La democrazia (ex-cristiana) di Artioli, passata attraverso il crivello del Pd, ha dato i suoi frutti nazionaldemocratici nella conservazione della dirigenza. Chissà se alla fine, in piazza della Misericordia, sarà pure costruito un mausoleo come quello che sta sulla Piazza Rossa, in memoria del “genio dirigente”.
Già. Perché questi dirigenti che si sono ‘arrosolati’ di nuove quote rosa, finora, hanno ottenuto grandi successi in Mise.
Il primo è stato quello di buttare lardo ai cani per oltre mezzo milione di € in cause-flop.
Il secondo quello di perdere – grazie a Unimise – il contratto di intramoenia con l’Asl 3.
Per usare una contrometafora evangelica adatta alla Mise, il Presidentissimo & C. hanno fatto un miracolo come Gesù alle nozze di Cana.
Solo che Gesù trasformò l’acqua in vino, mentre loro hanno saputo tramutare il vino buono della Mise in… acqua del Calice.
e.b.
Artioli è puntuale nelle sue richieste e conferma la volontà della sua associazione di “…operare nel massimo accordo con l’Azienda Sanitaria, senza creare problemi o intoppi”.
Evidentemente, i suoi consulenti non avevano studiato bene il quadro normativo e, l’Usl, ha, come si dice volgarmente, ringambato, negando il prosieguo della collaborazione in regime di convenzione con la misericordiosa (una volta, forse) associazione aglianese.
Ma Unimise/Mise, ovvero Vono/Artioli, non ci volevano stare e, con una successiva nota del 7 marzo scorso (i giorni del crescente turbinìo innescato dalla nostra inchiesta giornalistica su una ormai azienda tutt’altra che Misericordia) tornavano a chiedere – implorando comprensione – al Dg Abati “…stanti i cospicui investimenti fatti per realizzare una struttura ambulatoriale idonea all’espletamento di servizi medici per la cittadinanza (omissis) che venga rinnovata la suddetta convenzione…”.
Il carteggio è patetico, per il tono dei postulanti dirigenti/presidenti/governatori che accompagnano la lettera con le precedenti corrispondenze; come dire: … allora non avete capito ancora?
La legge, risponde invece la Usl 3, non ammette deroghe: una cosa era la Confraternita, ispirata a criteri “non lucrativi”, altra cosa è la Unimise che, è, diversamente, volto solo al guadagno (anche se non per i volontari/operai a costo zero).
Ma chi è che ha sbagliato? Con oltre 60.000 € di consulenze liquidate, qualcuno aveva fatto male i conti, ovvero consultato male le normative sull’accordo Asl-Misericordia?
Questa è una nuova incontestabile dimostrazione della competenza manageriale della coppia Vono/Artioli, che non hanno saputo garantire alla cittadinanza un “presidio medico di fondamentale importanza”.
Che diranno ora i fedelissimi e le tante prèfiche appassionate fans della Misericordia e dei suoi augusti governanti?












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[Mercoledì 26 giugno 2013 | 07:26 - © Quarrata/news]

3 commenti:

  1. possibile che la cittadinanza aglianese da sempre orgogliosa della sua misericordia debba subire un tale affronto?

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  2. Gentile sig.ra, è evidente che se i cittadini di Agliana sono proni, remissivi e omertosi (perché in una realtà civile e dignotosa, sarebbero scesi con i forconi in piazza) si meritano questo e altro. Non hanno evidentemente il senso del raziocinio e della critica che deve accompagnare qualunque cittadino che vuole riconoscesi come tale.
    Agliana, non è comunque il paese della legalità?
    Lasci stare, che il caldo incombe...

    MDB

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  3. eppure nonostante caldo e bisogno di relax..qualcuno deve chiarire la posizione della confraternita..e pensare che credevo di essere socia anche io di questa misericordia..in quanto da sempre pronta a sostenerla..lei mi chiede di lasciare stare..e che ciò scritto giocondo? io mi onoro di confidare nella giustizia..e quindi non smetterò di chiedere spiegazioni..non polemizzando..questo non rientra nel mio modo di pormi..bensì con dignità e fermezza--

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