lunedì 2 dicembre 2013

PESCIA DEMOCRATICA SULLA BOCCIATURA DEL PIANO DI RIEQUILIBRIO DEL COMUNE


«Ci auguriamo che esistano ancora delle possibilità di manovra per evitare il totale dissesto del Comune e della città»

PESCIA. Come avevamo purtroppo preventivato già dall’inizio della legislatura siamo arrivati al redde rationem con il problema dei conti in Comune; a questo punto ci pare inutile e sterile anche la polemica sulla genesi di questa situazione con relativo rimpallo di responsabilità, anche se crediamo di avere più titoli di altri nel rivendicare le nostre posizioni, dal momento che Pescia Democratica è nata dopo che i suoi fondatori furono espulsi nel 2009 dal partito Democratico proprio perché avevano votato contro il bilancio di previsione 2009 della giunta Abenante, sollevando tutta una serie di eccezioni sulla veridicità di una serie di residui attivi e passivi e sulle eccessive previsioni di competenza nella parte delle entrate di bilancio che abbiamo in seguito sostenuto nel tempo fino a trovare fondamento definitivo con l’epilogo disastroso di questi giorni (andare a rileggersi i verbali dei consigli dal 2009 ad oggi per trovare la conferma a ciò che sosteniamo).

Ma il fatto che una parte dei problemi attuali trovino origine nel quinquennio 2004/2009, non solleva questa amministrazione dalle sue enormi responsabilità per non essere riuscita a dare da subito una soluzione al problema sottovalutandolo, ma anzi avendolo peggiorato con una serie di scelte sbagliate a cominciare da una politica di reclutamento di personale assurda che ha penalizzato la struttura esistente andando a cercare all’esterno risorse eccessivamente onerose.
A dimostrazione di ciò che affermiamo, ricordiamo che se è vero, come dice il vicesindaco, che alcuni dell’allora maggioranza di centrosinistra hanno sempre votato i bilanci in modo acritico fino al 2009, è altrettanto vero che il centrodestra appena insediato ha votato proprio nel 2009 con l’astensione di alcuni consiglieri della minoranza (ricordiamo che l’astensione da un punto di vista delle responsabilità oggettive giuridico-amministrative equivale a un voto favorevole) e il voto contrario di Pescia Democratica e Rifondazione quel bilancio di previsione che il consiglio comunale non aveva approvato alla giunta Abenante pochi mesi prima , dimostrando così subito la più assoluta volontà di continuità con l’amministrazione precedente.
Detto ciò, per il bene della collettività non ci auguriamo certo, come sentiamo annunciare trionfante e compiaciuto a qualcuno, lo spettro del dissesto e confidiamo che ci siano ancora i margini per ripresentare un piano di riequilibrio dei conti accettabile dagli organismi preposti facendo luce su quella serie di contestazioni che la Corte dei Conti ha avanzato e che saranno formalizzate nei prossimi giorni.
Ricordiamo che l’istituto del dissesto finanziario di un Comune come previsto dal T.U . degli Enti Locali avrebbe ripercussioni nefaste per la città in termine di aumento dell’imposizione fiscale locale (add. Irpef, Imu), aumento dei servizi a domanda individuale (mense, trasposto scolastico), blocco degli investimenti pubblici e non ultimo penalizzazione del personale dell’ente.
Il centrodestra ha grandissime responsabilità su quanto accaduto, ma noi pensiamo al futuro e al bene della città e confidiamo ancora che ci siano i margini per evitare la catastrofe; in questo senso vorremmo che al più presto l’amministrazione comunale mettesse al corrente l’opposizione, il consiglio comunale e i cittadini venissero sulle motivazioni ufficiali con cui la Corte dei Conti ha respinto il piano , sul lavoro della Task Force istituita in Comune per predisporre il ricorso da presentare a Roma e sugli degli stessi contenuti del ricorso in modo da poter condividere con il massimo senso di responsabilità questi passaggi così critici e fondamentali per il futuro della città e aiutare a trovare una soluzione praticabile che eviti il dissesto finanziario
Giovanna Papini Pescia Democratica
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[Lunedì 2 dicembre 2013 | 17:09 - © Quarrata/news]

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