di Luigi
Scardigli
Il ballottaggio si è definitivamente spianato la via nella
foresta del centrosinistra: la lotta a competere sarà quella intestina che si
contenderanno Samuele Bertinelli, indicato e spinto dalla famigghia e Roberto Bartoli, il giovane parente venuto da lontano,
ma con in mano carte e alberi genealogici che ne confermano a pieno titolo la
consanguineità.
Dimentico Cecilia Turco? Assolutamente no, anche perché non
ha davvero nulla da invidiare a nessuno, tanto meno al predestinato, quanto più allo scapigliato.
Per la legge dei grandi numeri, però, che in questa
democrazia malata e agonizzante hanno il loro maledettissimo coefficiente – anzi, sono la vera e propria dittatura, i numeri, in
democrazia –, non riesco a capire, ma nemmeno a intravedere, come Cecilia possa
scardinare, in sede di ballottaggio alle primarie, il bipolarismo dei due
giovani contendenti.
Perché se la famigghia
ha scelto Samuele e gli amici condominiali vorrebbero invece Roberto come
amministratore, non so dove Cecilia possa raccogliere consensi aritmeticamente
rilevanti tali da consentirle il lusso di farla arrivare, allo spoglio, come
autorevole candidata.
Certo, la parte sana della democrazia è quella che dice che
chiunque abbia le carte in regola (onestà e professionalità) per competere, ha,
automaticamente, il diritto di farlo. Ma alle primarie di gennaio del centrosinistra,
in vista di una turnazione elettorale che consegnerà ancora una volta, come è
sempre successo, Pistoia a quelli dell’ex Pci (non sono preveggente, ma
realista: primo perché l’ho sempre fatto, da quando vivo qui, ma soprattutto
perché la falsa opposizione, in città, gode e gode di maggiori spazi proprio a
non avere alcuna voce in capitolo), si gioca probabilmente una partita davvero
grossa.
Con Samuele, persona cara, beninteso, la città continuerebbe
ad essere la stessa di ieri, dell’altro ieri, senza avere la minima intenzione
di rinnovarsi; con Roberto invece si correrebbero rischi seri: il ragazzo ha
numeri e idee per stravolgere del tutto stantii equilibri, accordi secolari
prescritti, ma restati divinamente in vigore e quel frenetico immobilismo che
tutto muove per non muovere nulla.
Cecilia insomma, che ha il suo fascino e il suo carisma,
capaci di portarla alla guida di una città, di una Provincia (mancò un soffio,
tre anni fa), ma anche di un qualsiasi altro contesto e contenitore politico e
sociale, potrebbe davvero, in questo frangente, giocare un ruolo decisivo: non
presentandosi e chiamando a sé quella percentuale di elettori che, oltre che
votarla, accetterebbe, di buon grado, le sue segnalazioni, i suoi suggerimenti,
sposando, nella circostanza, l’idea Samuele o quella Roberto.
La sua presenza nell’urna delle primarie insomma potrebbe
produrle il solo sterile e discutibile piacere di sapere che c’è un sacco di
gente, a sinistra, ma anche a destra, tra l’altro, che godrebbe al pensiero di
essere guidata da una persona capace come lei. C’è l’ostacolo delle primarie,
da superare, ostacolo sano, genuino, vero, importante, democratico, serio: se l’elettorato
del centrosinistra dovesse optare e indicare Samuele/Samuele (ho tutta l’impressione
che con Bertinelli si ricalcherebbe, in pieno, la logica dei suoi due
predecessori, Scarpetti/Scarpetti e Berti/Berti) come prossimo sindaco, tutti i
cittadini onesti di Pistoia saluteranno il loro nuovo rappresentante con l’energia
e l’entusiasmo di chi si appresta a vivere una nuova speranza, anche se lenita
e mitigata dal dubbio che la vecchia politica che necessita di rottamazione,
godrebbe, in questo caso, di alcune forti agevolazioni fiscali e salvifici tagliandi
capaci di tenerla artificialmente e pericolosamente in vita.
Anche con Roberto, l’atteggiamento dei fautori e
contraffattori sarebbe sicuramente il medesimo e nessuno, nemmeno io, che gli
sto tirando spudoratamente la volata, avrebbe la certezza che con lui le cose
migliorerebbero; di sicuro, però, con lui, certi elefanti, andrebbero a morire al cimitero, con un trasporto funebre
mesto ed economico, tra l’altro, perché a carico dei parenti più stretti del
deceduto – e non della città e dei cittadini…
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[Venerdì 2 dicembre 2011 – ©
Quarrata/news 2011]
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