venerdì 2 dicembre 2011

PRIMARIE PD. SCONTRO A TRE


di Luigi Scardigli


Il ballottaggio si è definitivamente spianato la via nella foresta del centrosinistra: la lotta a competere sarà quella intestina che si contenderanno Samuele Bertinelli, indicato e spinto dalla famigghia e Roberto Bartoli, il giovane parente venuto da lontano, ma con in mano carte e alberi genealogici che ne confermano a pieno titolo la consanguineità.

Dimentico Cecilia Turco? Assolutamente no, anche perché non ha davvero nulla da invidiare a nessuno, tanto meno al predestinato, quanto più allo scapigliato.
Per la legge dei grandi numeri, però, che in questa democrazia malata e agonizzante hanno il loro maledettissimo coefficiente – anzi, sono la vera e propria dittatura, i numeri, in democrazia –, non riesco a capire, ma nemmeno a intravedere, come Cecilia possa scardinare, in sede di ballottaggio alle primarie, il bipolarismo dei due giovani contendenti.
Perché se la famigghia ha scelto Samuele e gli amici condominiali vorrebbero invece Roberto come amministratore, non so dove Cecilia possa raccogliere consensi aritmeticamente rilevanti tali da consentirle il lusso di farla arrivare, allo spoglio, come autorevole candidata.
Certo, la parte sana della democrazia è quella che dice che chiunque abbia le carte in regola (onestà e professionalità) per competere, ha, automaticamente, il diritto di farlo. Ma alle primarie di gennaio del centrosinistra, in vista di una turnazione elettorale che consegnerà ancora una volta, come è sempre successo, Pistoia a quelli dell’ex Pci (non sono preveggente, ma realista: primo perché l’ho sempre fatto, da quando vivo qui, ma soprattutto perché la falsa opposizione, in città, gode e gode di maggiori spazi proprio a non avere alcuna voce in capitolo), si gioca probabilmente una partita davvero grossa.
Con Samuele, persona cara, beninteso, la città continuerebbe ad essere la stessa di ieri, dell’altro ieri, senza avere la minima intenzione di rinnovarsi; con Roberto invece si correrebbero rischi seri: il ragazzo ha numeri e idee per stravolgere del tutto stantii equilibri, accordi secolari prescritti, ma restati divinamente in vigore e quel frenetico immobilismo che tutto muove per non muovere nulla.
Cecilia insomma, che ha il suo fascino e il suo carisma, capaci di portarla alla guida di una città, di una Provincia (mancò un soffio, tre anni fa), ma anche di un qualsiasi altro contesto e contenitore politico e sociale, potrebbe davvero, in questo frangente, giocare un ruolo decisivo: non presentandosi e chiamando a sé quella percentuale di elettori che, oltre che votarla, accetterebbe, di buon grado, le sue segnalazioni, i suoi suggerimenti, sposando, nella circostanza, l’idea Samuele o quella Roberto.
La sua presenza nell’urna delle primarie insomma potrebbe produrle il solo sterile e discutibile piacere di sapere che c’è un sacco di gente, a sinistra, ma anche a destra, tra l’altro, che godrebbe al pensiero di essere guidata da una persona capace come lei. C’è l’ostacolo delle primarie, da superare, ostacolo sano, genuino, vero, importante, democratico, serio: se l’elettorato del centrosinistra dovesse optare e indicare Samuele/Samuele (ho tutta l’impressione che con Bertinelli si ricalcherebbe, in pieno, la logica dei suoi due predecessori, Scarpetti/Scarpetti e Berti/Berti) come prossimo sindaco, tutti i cittadini onesti di Pistoia saluteranno il loro nuovo rappresentante con l’energia e l’entusiasmo di chi si appresta a vivere una nuova speranza, anche se lenita e mitigata dal dubbio che la vecchia politica che necessita di rottamazione, godrebbe, in questo caso, di alcune forti agevolazioni fiscali e salvifici tagliandi capaci di tenerla artificialmente e pericolosamente in vita.
Anche con Roberto, l’atteggiamento dei fautori e contraffattori sarebbe sicuramente il medesimo e nessuno, nemmeno io, che gli sto tirando spudoratamente la volata, avrebbe la certezza che con lui le cose migliorerebbero; di sicuro, però, con lui, certi elefanti, andrebbero a morire al cimitero, con un trasporto funebre mesto ed economico, tra l’altro, perché a carico dei parenti più stretti del deceduto – e non della città e dei cittadini…

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[Venerdì 2 dicembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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