giovedì 10 maggio 2012

AMMINISTRATIVE 2012. VINCE IL NON VOTO (*)

di Paolo Beneforti

I risultati delle Amministrative di domenica 6 e lunedì 7 maggio sono già noti da 24 ore. Nella provincia di Pistoia si è votato nel capoluogo, a Quarrata, a San Marcello, a Serravalle e a Marliana (i risultati sono nei link). Nei primi 4 di questi 5 comuni ha vinto il centrosinistra; a Marliana invece vince il centrodestra: Marco Traversari prende il posto del sindaco uscente di centrosinistra Luca Bernardi, ed è l’unico risultato un po’ a sorpresa.

Ma il dato più significativo di questa tornata elettorale è senza dubbio l’astensionismo. Nelle regioni “rosse”, più che altrove, la percentuale di chi a votare non ci è andato (e non è neanche andato al mare perché era una giornata di pioggia dappertutto) cresce di circa il 10%; a Pistoia e a Lucca cresce di quasi il 12%.
A Pistoia, se al dato dell’astensionismo si aggiunge quello delle schede bianche e nulle, si ottiene che non hanno espresso un voto valido il 46,3% degli elettori.

Elettori
73.405
 100%
Votanti
42.186
 57,5%
Totale schede bianche
595
1.41%
Totale schede nulle
2.158
5.12%
Votanti meno bianche e nulle (voti validi)
39.433
 53,7%

In Emilia Romagna e Toscana questo dato di astensionismo che sfiora la metà del corpo elettorale è cresciuto molto più della media nazionale, invertendo una tendenza storica per cui la partecipazione, in queste regioni era più forte che altrove. È un altro segnale della perdita di credibilità dei partiti tradizionali (l’altro elemento significativo di queste elezioni è del resto la crescita del Movimento 5 Stelle, “partito” nuovo ed espressione anche di protesta).
Il non-voto, in queste dimensioni, è una protesta forte contro il sistema politico. E nessuno dei partiti tradizionali può cercare di nascondersi dietro le percentuali (calcolate sui voti validi) quando la cifra assoluta dei propri voti diminuisce vistosamente. Per fare solo un esempio, ecco l’andamento dei voti presi dai due principali partiti, PD e Pdl, a Pistoia nelle ultime consultazioni elettorali:

La convivenza tra gli italiani e i partiti politici che dovrebbero rappresentarli pare giunta ad un punto critico. Non è da escludersi una separazione – poco consensuale.

* * *
È inutile – credo – menarla per le lunghe e cercare di arrampicarsi sugli specchi come fa Il Tirreno questa mattina.
L’analisi del voto più lucida, finora proposta ai lettori, è, senza dubbio quella di Beneforti.
Dalle cui tabelle i signori politici di professione (e gli elettori stessi) non possono fare altro che imparare una verità su cui riflettere.
Dal 2008 il Pdl si è ridotto a un terzo; il Pd a meno della metà.
Si possono smentire questi dati?
e.b. blogger
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 10 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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