PISTOIA. Paolo Bonacchi
di Cittadini Sovrani ci ha inviato il seguente intervento:
Caro Bianchini,
in allegato un
articolo sulle ragioni della forma di stato e di governo federale. In caso desideri
pubblicarlo, a te la scelta se farlo prima o dopo il voto.
In serata ti mando
la seconda parte che contiene la definizione dell’aspetto contrattuale dell’idea
federale.
Grazie per le
precedenti pubblicazioni.
Buon lavoro,
Paolo Bonacchi
* * *
Moltissimi oggi
concordano sull’idea che per tentare di risolvere la profonda crisi politica ed
economica che sta attraversando il Paese, sarebbe necessario cambiare forma di
stato e di governo, essendo ormai evidente che i concetti di Democrazia e di
Repubblica, come sono stati introdotti ed interpretati nella Costituzione
vigente, hanno fallito lo scopo di rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini
(art. 3 comma 2 Cost.)
Io credo che la
forma di stato e di governo più appetibile in grado di sostituire l’esistente,
misurata sul piano dell’esperienza storica e della ragione, sia il Federalismo,
che si differenzia radicalmente dalle altre forme di stato e di governo,
conosciute come democrazia, anarchia, monarchia e comunismo.
Per comprendere
cosa è davvero il federalismo o idea
contrattuale dello Stato, è
necessario fare una premessa importante su cui è facile concordare. Quando un
mito, un pregiudizio, un’opinione o un’idea scientifica si è stabilito e
radicato fra la gente, diventa molto difficile estirparlo. La difficoltà che s’incontra
a disingannare la maggioranza delle persone da una idea diffusa nel tempo dagli
strumenti di comunicazione di massa, anche se appare palesemente errata, è
impresa che né i libri, né i discorsi possono compiere in breve tempo. Le
grandi menzogne del tempo moderno si realizzano attraverso la televisione, la
radio ed i giornali. All’homo sapiens,
che un giorno capiva senza vedere -
dice il politologo Giovanni Sartori - si è sostituito l’homo videns, che vede senza capire. Far vedere senza
permettere di capire, è l’arma micidiale di cui dispongono, oggi, sia il
mercato, sia la politica. Infatti radio, televisione e giornali hanno,
presentato alla gente comune un
concetto falso ed aberrante del federalismo,
poco conosciuto come contrattualismo, termine di, al contrario, cui sono
pieni i libri di storia della politica che si occupano di ordine sociale.
La ragione di
ciò è duplice: la prima è dovuta alla necessità, per i partiti
tradizionali, di uscire dal pantano in cui è immersa la politica nel nostro
Paese, presentando all’opinione pubblica qualcosa di nuovo; la seconda è
dovuta al tradimento, da parte della Lega nord, dei concetti e dei valori
propri del federalismo, per ragioni legate alla inesistente cultura federalista
di una ristretta cerchia di personaggi che sono al vertice di quel partito ed
al bisogno di acquisire voti da parte delle altre formazioni politiche
presentando qualcosa di nuovo e di diverso per risolvere i gravi problemi del
paese.
È così accaduto
che la parola federalismo è stata presentata dai media, prima come la
derivazione della termine latino foedus,
“patto” “accordo”, che per la sua labilità di interpretazione non dice niente
alla gente; poi, attraverso mille compromessi, degenerazioni e inganni
fraudolenti, i “patto” si è trasformato in una specie di mito politico (la devolution,
alla quale è succeduto il cosiddetto federalismo fiscale.
Ebbene: entrambe
le definizioni non hanno alcuna relazione con la teoria dello stato federale.
Infatti il federalismo nasce spontaneamente dalle scelte politiche ed
economiche dei Cittadini Sovrani e di conseguenza non può essere un trasferimento
di poteri dal centro verso la periferia (devolution) voluto dai partiti.
Inoltre uno stato sovrano accentrato non può produrre un sistema di
tassazione federale, perché nasce dalla volontà dei politici e non dalle scelte
di interessi e di aspettative delle persone.
Dunque, concetto
fondamentale della teoria dello stato federale è che questa forma di governo
della comunità locale e nazionale nasce dal basso, dai Cittadini
Sovrani, che in pratica si auto-governano abolendo il centro:
qualsiasi “centro” di potere che non sia quello del “Popolo sovrano”.
Esattamente come prevede l’art. 1 comma 2 della vigente Costituzione.
La mancanza di
chiarezza su questi concetti ha reso il federalismo, agli occhi della gente
comune, un concetto astratto, incerto equivoco, imbarazzante, privo dei
contenuti umani, sociali ed ideali che sono propri dell’idea federale.
A nessuno, o
quasi, è venuto in mente di dire alla gente che il federalismo non è tanto un “Patto”,
quanto un vero e proprio Contratto di natura politica fra cittadini e
fra cittadini e le Istituzioni che essi stessi creano, per auto-governarsi
senza dipendere interamente dai partiti e dai loro rappresentanti..
Con la scelta di
fondare la Repubblica solo sulla Democrazia rappresentativa, i
costituenti si assunsero la grave responsabilità di rendere possibile un’aperta
violazione dei diritti naturali degli
individui, creando una grave contraddizione politica sul significato effettivo
della parola democrazia. Non si resero conto (?) che escludere il popolo
dalle scelte di governo, avrebbe potuto consegnare lo Stato alle oligarchie
monopolistiche politiche ed alle caste economiche, e finanziarie che nel tempo
avrebbero ridotto i cittadini-lavoratori a sudditi
paganti di un ente posto sopra di loro (lo Stato Moderno Sovrano), frutto
della fantasia e dell’immaginazione, privo di spontaneità e di effettiva
uguaglianza, che avrebbe permesso il dispotismo di pochi su molti.
Queste sono le
fondamentali ragioni per le quali appare razionalmente utile e conveniente per
i Cittadini, se voglio essere Sovrani delle scelte per la loro vita e non Sudditi
dei partiti, conoscere in cosa consiste l’idea della forma di stato federale
in rapporto a quella di stato moderno sovrano accentrato che sinistra,
destra e centro continuano, con scarsa capacità di discernimento politico e di
cultura dell’ordine sociale, a difendere ostinatamente, per preservare gli
interessi delle caste che procurano loro voti e privilegi.
Continua in una
prossima lettera per chiarire i principali aspetti della Teoria dello Stato
Federale come io l’ho conosciuta ed interpretata sulla base del pensiero dei
grandi federalisti, nella storia delle dottrine politiche.
Cliccare
sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 5 maggio
2012 - © Quarrata/news 2012]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.