PISTOIA. In maniera azzeccata La Nazione parla di viavai
di gente che entra ed esce dalla Breda.
Noi, che siamo ‘malfidati’, poggiamo ancora
di più l’occhio su un particolare che il quotidiano ci offre aprendo il testo
della fabbrica visitata da Moretti. Leggiamo:
Quando, giovedì, è partito l’ordine di
mettere a posto e far trovare tutto pulito, in via Ciliegiole molti hanno
pensato a una nuova visita dei giapponesi di Hitachi rail, probabili nuovi
proprietari. Invece, ieri mattina, i cancelli dello stabilimento AnsaldoBreda è
stato varcato dal l’ad Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti,
accompagnato dal
padrone di casa, Maurizio Manfellotto, ad della società pistoiese-napoletana.
Dopo aver verificato lo stato di avanzamento dei lavori per il nuovo treno ad
alta velocità Etr1000, i due hanno parlato alle maestranze. O meglio: Moretti
ha parlato alle maestranze, spronando a realizzare prodotti competitivi e
auspicando una guida italiana. «Sembrava quasi lui l’ad, non è che prima o poi...»,
si sono dette diverse tute blu a visita finita.
Ecco il particolare: «è partito l’ordine
di mettere a posto e far trovare tutto pulito, in via Ciliegiole».
Una volta questo accadeva quando il duce
passava in rivista le truppe e le ramazze entravano in circolazione solo per
ingannare l’occhio del supervisitor.
L’Italia, ahinoi, non è mai cambiata.
Mai. E ancor oggi, prima che qualcuno arrivi, arriva la solita telefonata del… facite
ammuina – e non c’è niente di più azzeccato anche in questa battuta, visto
che la Breda è, sì, pistoiese, ma ancor più è napoletana e che l’espressione
partenopea è stata inventata proprio per la reale flotta borbonica, all’origine.
«Intanto, sulla vicenda Breda – ha
scritto La Nazione –, si è pronunciato ieri anche il leader Udc
Pierferdinando Casini, in città per la conclusione della campagna elettorale
del Terzo polo. “Non vogliamo strumentalizzare questi temi, ma rimaniamo vigili”,
ha detto»: il che, se leggiamo le parole nel loro senso letterale, non
significa assolutamente nulla; non costituisce assolutamente alcuna promessa di
certezza.
Il problema Breda resta un problema.
E a questo punto occorrerà aspettare
ancora un po’, ma poi, dopo gli scandali, quando sarà il momento di rimettere
le cose a pulito davvero, quando, magari, i vertici saranno ‘rifondati’,
potremo vedere – e solo allora – quante sono state le verità dei politici e
quali le loro beffarde bufale.
Fino ad allora c’è solo da avere paura
e da incrociare le dita.
e.b. blogger
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 5 maggio 2012 - © Quarrata/news
2012]
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