domenica 15 dicembre 2013

LE MILLE E UNA BUGIA SULLA SOPPRESSIONE DELL’OSPEDALE DI SAN MARCELLO


di MARCO FERRARI

Riflessioni dedicate a Silvia Cormio dopo il suo post pubblicato su facebook – Come i politici hanno chinato la testa a Rossi, Marroni e Asl 3

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Sabato 7 dicembre si svolgeva nel centro storico di Firenze la manifestazione, organizzata dal Crest, in difesa degli ospedali virtuosi, spesso piccoli ma funzionali alle esigenze dei cittadini che, per scelta o necessità, vivono lontani dai grandi centri cittadini.
Folto il gruppo proveniente dalla Montagna Pistoiese con la partecipazione dell’Associazione Zeno Colò, da sempre in prima linea per assicurare, con le sue battaglie e il suo impegno in difesa dell’Ospedale Pacini di San Marcello, il diritto a curarsi in montagna.
Presente, notevolmente presente, anche il “Gruppo Montagna Pistoiese. È qui che voglio vivere” con 200 pettorine. Una partecipazione numericamente importante, svilita, sminuita dalle improvvide dichiarazioni del primo cittadino di San Marcello Silvia Maria Cormio il cui compito “non è quello di manifestare, ma di lavorare e dialogare con i rappresentanti istituzionali”. Un dialogo che avrebbe potuto farlo confrontandosi proprio con quei rappresentanti istituzionali, suoi colleghi, intervenuti alla manifestazione, alcuni giunti perfino dalla Sicilia come il Sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa, o dal Lazio, come il Sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi.
Qui quanto scritto dal primo cittadino di San Marcello, questa volta non nel bronzo come i patti territoriali deliberati in Conferenza dei Sindaci il 17 giugno 2013, ma sbadatamente dimenticati in un cassetto del Comune di Pistoia senza che venissero pubblicati in alcun Albo Pretorio di nessuna delle amministrazioni comunali – su questo torneremo ampiamente sopra –, ma semplicemente su una comunissima pagina di Facebook. Un post fatto ad arte per stimolare quel confronto dialettico e democratico ma anche partecipativo tanto caro agli esponenti del Pci/Pds/Ds/Pd. In parole povere e abbandonando i termini fumosi del politically correct si potrebbe parafrasare, per essere più chiari e diretti, “come invitare i matti alle sassate ed essere il bersaglio”. Il mare di internet si è in breve tempo leggermente mosso e sono iniziati a fioccare commenti e condivisioni.
Il post si chiude poi con questa interessante affermazione, il cui approfondimento è d’obbligo: “...oggi 8 dicembre 2013 ndr il quotidiano La Stampa, riporta in prima pagina la lista di tutti i piccoli Ospedali con meno di 120 posti letto, inseriti nel nuovo Patto per la salute, dal ministero della Salute, che dovranno chiudere. In totale sono a rischio chiusura 175 piccoli ospedali, in Sicilia sono 37 in Toscana 12 e il nostro non compare nella lista.” Un dichiarazione messa là con una malcelata noncuranza mista ad autocompiacimento e autoriconoscimento del lavoro svolto nelle segrete stanze. Il messaggio che si tenta di far passare è: avete visto l’ospedale di San Marcello non è nella lista di proscrizione diramata dal Governo? L’Ospedale Pacini è salvo! Si potrebbe facilmente ribattere, ma la polemica sarebbe del tutto infruttuosa, che ormai a San Marcello non c’è più un Ospedale ma un Piot, con un punto di primo soccorso funzionante solo quando in esso, per coincidenze astrali, sono presenti nella struttura sia l’ortopedico che il chirurgo.
Si potrebbe però tornare indietro nel tempo all’ormai lontano luglio 2012, ben prima quindi che le amministrazioni montane si muovessero per dar vita alla famosa quanto inutile Commissione di Salvaguardia dell’Ospedale, che ha portato all’accettazione totale del piano voluto dalla Asl 3 di Pistoia con la chiusura della chirurgia, dell’ortopedia e una drastica riduzione dei posti letto. Ben prima dell’inizio della fine.
Anche in quel luglio di un anno e mezzo fa fu diramata una lista di proscrizione analoga a quella pubblicata da La Stampa, e a sorpresa l’ospedale di San Marcello non era neanche allora contemplato. Quindi per lo stesso ragionamento che si vuole sottintendere con le affermazione fatte dal Sindaco Cormio, non si capisce come mai, non essendo già nel luglio 2012 l’ospedale a rischio chiusura, si siano operati i selvaggi tagli che hanno vilmente castrato il Pacini, rendendolo una struttura vuota.
L’ospedale non era né allora né ora nella lista, per il semplice motivo che nei documenti ufficiali della Asl 3 Pistoia si parla di Ospedali Riuniti di Pistoia. Il Pacini di San Marcello, fu spiegato anche nelle assemblee pubbliche tenute da Asl 3 e Comune di San Marcello in tour per la montagna nello scorso aprile, è ormai da anni parte integrante dell’Ospedale di Pistoia. Gli Ospedali Riuniti di Pistoia constano di due stabilimenti Ospedalieri: quello di Pistoia e quello di San Marcello divenuto ora un non ospedale con una sigla impronunciabile di Piot. Gli Ospedali Riuniti di Pistoia sono in sostanza un’unica ditta con due filiali: non è che il numero dei posti letto, il maledetto parametro dei posti letto – Pistoia è a 2,11 ampiamente sotto il parametro di riferimento voluto dalla Regione Toscana –, preso a base e a giustificazione dei tagli operati in montagna è conteggiato complessivamente e unitariamente con quelli di Pistoia?
Ognuno tragga le proprie conclusioni, ma la verità è che, l’Ospedale Pacini di San Marcello poteva tranquillamente rimanere così come era stato fino al 2010, un ospedale virtuoso, funzionante e funzionale alle esigenze della popolazione, come la stessa Asl di Pistoia ha certificato con dati numeri e riconoscimenti ufficiali. Gli sprechi sono altrove ma per comodità politica e per viltà si fa finta di non vederli.
Un leggero dubbio vi assale e iniziate a pensare di essere stati presi in giro? Vi sembra impossibile? Ecco come di consuetudine di Quarrata/news i documenti:
qui l’articolo pubblicato da “La Stampa” dell’8 dicembre, menzionato dal Sindaco di San Marcello P.se
qui la lista di proscrizione degli ospedali cui sempre il Sindaco Cormio fa riferimento, dove l’Ospedale di San Marcello, non c’è. Una lista che in questa settimana è stata fin troppo strumentalizzata e sbandierata neanche fosse un trofeo di guerra, tanto che il comune di Cutigliano ha fatto distribuire dal servizio “Ecco Fatto!”, inventato dal Giurlani, copia della lista in tutti gli esercizi pubblici.
qui l’articolo del “Corriere della Sera” del 5 luglio 2012 dove si parla di sanità e di ospedali da chiudere
qui la relativa lista di proscrizione sempre del luglio 2012 dove, anche qui e anche al tempo, l’ospedale Pacini non era menzionato.
qui un esempio di documento diramato dalla Regione Toscana di inizio 2012. Il Pacini viene indicato come “Spedali riuniti”.
E allora, voi che siete sulla Linea Maginot, dove i caccia intercettori SSG (Sabrina Sergio Gori) sono chiusi nell’Hangar, forse a corto di carburante, voi che, come nel post di Facebook, dite di aver teso un filo rosso (o di Rossi?) oltre cui non si può retrocedere, voi che invece di manifestare passate giornate intere in fonderia ad incidere le parole nel bronzo, come la mettiamo? Appoggiata al muro perché senza cavalletto?

P.S. per il Comune di Cutigliano
Perché non far distribuire questo post dai ragazzi del servizio “Ecco Fatto!” nei vari esercizi commerciali? Ma anche no! Questi persone dovrebbero, forse, essere impiegate diversamente e più proficuamente.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 15 dicembre 2013 | 17:12 - © Quarrata/news]

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