lunedì 5 dicembre 2011

BARTOLI. RIFLETTENDO SU GENTE INDIFESA MA DI INFLESSIBILE DIGNITÀ


Alcune considerazioni del Professore
sull’umanità dimenticata delle ‘Fornaci’

PISTOIA. Riceviamo da Roberto Bartoli e pubblichiamo:

Ieri mattina sono andato ad incontrare alcuni amici che abitano nel quartiere de Le Fornaci e più precisamente che abitano le tante case popolari di cui quel quartiere è fatto. Si è trattato di un’esperienza forte. Forte perché si tratta di uomini che “durano molta fatica per andare avanti; forte perché vivono spesso in una condizione che se non si può definire degradata, tuttavia è al limite; forte per l’autenticità che caratterizza queste persone nella sostanza indifese, ma stracolme di una inflessibile dignità.

Anzitutto io voglio chiedere scusa a queste persone, scusa da parte del mondo politico che dovrebbe rappresentarle e che troppo spesso le ha tradite. Non c’è stata persona che non mi abbia detto: “qui sono venuti tutti; hanno chiesto il voto; noi glielo abbiamo dato; e poi non si sono più visti”. Parole che mi hanno fatto male, che mi hanno ricordato quanto sia indispensabile una nuova politica che non promette, ma fa, punto e basta.
In secondo luogo, voglio dire a queste persone che io non ho fatto e non farò mai promesse: io non dirò mai “ti prometto che …”. Io posso assumere impegni, posso dire quello che io in prima persona posso fare. Ed il mio primo impegno sarà quello di venire spesso nel quartiere de Le Fornaci per incontrare di nuovo tutte queste persone che senza dubbio sono quelle che hanno bisogno del maggiore aiuto.
In terzo luogo, mi sono reso conto che ci sono delle situazioni che sono davvero insostenibili, che ci sono alcuni problemi molto seri. Tante cose sono state fatte nell’ultimo mandato della Circoscrizione presieduta da Stefano Bindini: senza il suo operato le cose sarebbero molto peggiori ed il quartiere avrebbe davvero un volto degradato. Oggi non è così. Tuttavia si deve proseguire ancora con forza in quella direzione, affrontando anzitutto alcune emergenze di non poco conto, come la derattizzazione e la disinfestazione da alcuni insetti che hanno pervaso da tempo le abitazioni.
In quarto luogo voglio dirla tutta. A volte ho notato come le persone de Le Fornaci, forse perché esasperate, forse perché ferite, tendano ad abbandonarsi e a non reagire, aspettando che sia il Comune a fare cose che loro stessi possono fare. Ed allora io mi domando se soprattutto i giovani non possano costituire una cooperativa, un’associazione per operare per il bene del proprio quartiere, piantando le piante e le siepi là dove non ci sono, ripulendo cantine e scantinati etc. Anche questa sarebbe un’importante rivoluzione.
Un’ultima considerazione. Ieri sul mio blog ho trovato questa lettera di Antonio: «intanto ti dico ciao, non giudicarmi per la mia ortografia, ho solo la 5a elementare. Oggi 04/12/2011 ho avuto il piacere di conoscerti, ti ho aperto la mia casa, perché credo che tu possa fare qualcosa di buono per tutte quelle persone me compreso, che durano molta fatica ad andare avanti.
«Abbiamo avuto un piccolo colloquio ti sei interessato delle questioni del quartiere ai voluto sapere la mia situazione, sia economica che sociale.
«Ho fiducia in te spero che tu possa essere uno scoglio a cui aggrapparsi, per non affogare. Da oggi hai un nuovo amico ed elettore. ciao Roberto non ci deludere».
Caro Antonio, quello che mi scrivi è bellissimo e quello che mi hai fatto provare è uno dei momenti più belli di questa bellissima arte della politica. Antonio, non so se poi alla fine Ti deluderò. Di una cosa sono certo: io ti dirò sempre come stanno le cose, se posso fare e se non posso fare: farò errori, ma no dirò menzogne; inoltre sappi che porrò il problema delle case popolari come uno dei problemi maggiori, e ciò perché il Sindaco è come una sorta di padre che deve stare accanto a tutti i suoi figli, e tu, insieme ad altri, essendo voi i figli che “durano molta fatica ad andare avanti”, siete in cima ai miei pensieri e nel mio cuore: farò tutto il possibile non solo per essere lo scoglio a cui aggrapparvi, ma anche per essere l’uomo che cammina accanto a voi.
Roberto Bartoli
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 5 dicembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.