martedì 6 dicembre 2011

SINDACO PER PISTOIA. ANCORA DUE PAROLE SULLA ‘CORSA A TRE’


di Luigi Scardigli


Anche la democrazia partecipata ha i suoi sani limiti, perbacco! Alle primarie di gennaio, cioè domani, in parole povere, per il candidato di centrosinistra che sfiderà (bendato; così ha previsto il Parlamento europeo: senza handicap, il rinnovo delle Giunta comunale pistoiese non sarebbe valido, tanto è lo stesso) Anna Maria Celesti, la dottoressa che proverà a rappresentare l’irrappresentabile con Alessio Bartolomei da terzo polista incomodo, si presenteranno, in ordine alfabetico – d’ora in avanti si farà caso a tutto, credo – Roberto Bartoli, Samuele Bertinelli e Cecilia Turco.

La famigghia del Pd si è definitivamente esposta e sbilanciata in favore di Samuele, nonostante in questo ultimo lustro della Bertidinasty sembrava che il sodalizio tra il giovane funzionario e l’apparato di provenienza per l’assegnazione del trono di Palazzo di Giano non fosse tra i più stabili. Sembrava e basta, però, perché i pubblici abbracci tra i due portabandiera hanno invece stabilito e chiarito le cose.
Alle primarie, però, ci sarà anche quella rottura di palle di Roberto, che nonostante gliele abbiano cantate in tutti gli idiomi, dalla stanza dei bottoni, lui, imperterrito, continua a cercare la terza via. Che non è, badate bene, Cecilia: lei, la strada, ha deciso di aprirsela da sola, con una pregevole e considerevole garanzia di asfalto, dai circoli fino in via degli Orafi; sono convinto, però, ma senza gioire, che il suo seguito non le basterà per arrivare a catramare fin sotto le logge di piazza del Duomo.
Una premessa che mi auguro non vi abbia stancato, ma indispensabile ad introdurre, da incallito bookmaker, quali possano essere in realtà le percentuali di candidatura e dunque, di elezione a Sindaco.
Se i figli, figliocci, nipoti, generi e nuore, zii e zie, cugine e cugine, nonni e nonne, amici e amiche saranno fedeli alle disposizioni della famigghia, Samuele arriverà al 60%; dunque, sarà il futuro Sindaco di Pistoia. Roberto, che giungerà stremato a gennaio, con un Natale indimenticabile alle spalle, ringrazierà commosso tutto e tutti e, abbracciata la moglie e i figli, rimetterà a posto la borsa di pelle marrone e, inforcato il treno, tornerà a fare i suoi comizi da una platea decisamente ambita e ben remunerata, quella della cattedra universitaria.
Anche Cecilia tornerà alle sue pratiche legali; il secondo uppercut, dopo quello assestatole dalla Fratoni, la farà vacillare e incazzare un po’, forse, ma conosce il gioco, l’avvocato e le sue regole, saprà come sopravvivere, con estrema dignità.
Torno al distico. Le primarie del centrosinistra hanno i loro limiti, perbacco, e non contemplano il ballottaggio e a meno di un esercito di franchi tiratori che sconvolgerebbe letteralmente tutto (a Pistoia, però, le novità, vengono tutte puntualmente annunciate) e visto che manca davvero una manciata di colpi propagandistici, non riesco ad interpretare la candidatura di Cecilia: il Pd (60%) è con Samuele, la sinistra liberale (30%) è con Roberto; con l’avvocato, chi ci sta? Quel che resta degli indecisi? E basta?
Non ci posso credere!

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[Martedì 6 dicembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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