di Luigi Scardigli
Si tratta di un concerto, non ci son dubbi, a leggere i nomi
degli invitati. Ma visti i rispettivi trascorsi, si potrebbe ipotizzare e
azzardare che la serata di giovedì 15 dicembre, a Santomato, sia stata organizzata
per far sì che vecchi sei amici musicisti si ritrovino a mangiare per
raccontarsi, in tutti questi anni, cosa sia successo.
Sto scherzando, naturalmente, perché Natale, quest’anno, a
Santomato, arriva decisamente prima, il 15 dicembre, per l’esattezza. La scena
del crimine è questa: Janko al basso, Mario Marmugi alla batteria, Lorenzo
Cioni alle tastiere e organo Hammond e Fabrizio Berti, la voce storica della
musica in città, all’armonica e alla voce.
Può bastare, che dite? Ah, no, dimenticavo la chitarra,
anzi, le chitarre: Nick e Sergio; i cognomi, in questo caso, sono davvero
superflui, ma li scrivo lo stesso, qualora qualcuno, nel circondario e oltre,
avesse saporitamente dormito, negli ultimi venticinque anni; Becattini e
Montaleni.
Farei meglio a fermarmi qui, invitarvi tutti a non mancare e
fare un copia e incolla di queste poche righe e trascriverle, ogni pomeriggio,
sul nostro Blog, in modo tale che le centinaia di lettori quotidiani sentissero
il dovere, oltre che il piacere, di non mancare all’avvenimento.
Cosa sarà mai, un bel concerto blues, funky, rock blues? A
parte il fatto che potrebbe bastare e avanzare tutto questo, per ammonirvi ad
esserci, giovedì 15 dicembre, ore 22, circolo Arci di Santomato, la bodeguita della musica. Nick e Sergio,
come si usa nello slang musicale, sono due band leader, quasi sempre attrazione
principale di formazioni, rispettosissime, che girovagano per l’Italia e l’Europa
a caccia di applausi. Insieme, sul palco, li hanno davvero visti in pochi, ma
non perché tra i due non corra buon sangue, ma perché, o l’uno o l’altro, siamo
onesti.
Giovedì 15 dicembre invece, due tra le sei corde più attente
e struggenti della zona, decideranno, in nome di una coalizione artistico-culturale
che, non so se sia un abbaglio, inizia a prendere corpo e forma, in città, di
duettare ininterrottamente sulla base, sicura e rassicurante, dei quattro
sessionisti con i quali hanno deciso di esibirsi. Certo, ci sarà tempo e spazio
perché ognuno dei due, dal proprio cilindro, che tiene bene in vista, tiri
fuori i conigli prediletti, quelli con i quali, negli ultimi quattro lustri,
hanno incantato migliaia di spettatori.
Non ho altro da dire, a proposito; vi consiglio soltanto di
venire ad ascoltarli. Quando oltre venti anni fa iniziai a cullare i sogni
giornalistici, mi imbattei, in una delle mie prime recensioni, proprio in
entrambi, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro. Io ero appena gli inizi,
loro già spaccavano: per fortuna non
ci siamo persi di vista e se dalla prima recensione ad oggi sono
giornalisticamente cambiato e cresciuto, non ho dubbi, ma immenso piacere, a dividere,
anche con loro, questa presuntuosissima acquisita virtù.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 6 dicembre 2011 – © Quarrata/news 2011]
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