mercoledì 7 dicembre 2011

SUPERMARIO E I TAGLI: «ECIOICCÀNCRO!»



Ormai la situazione si profila sempre più chiara. A tutti i livelli.
Da qualsiasi parte si guardi, in ogni trasmissione televisiva viene fuori che per e con Monti sono tutti d’accordo – e lo erano già da prima, prendendoci amabilmente in giro col giocare fra la reticenza e la lacrimuccia d’occasione.

Gli hanno messo il bisturi in mano e lo hanno compensato con un senatorato a vita a condizione che ci tagliasse non solo le pensioni, ma anche le gambe: l’essenziale era salvare l’Italia a tutti i costi, l’Italia di chi sta bene e non quella della gente normale. E dopo che la politica, a tutti i costi, la aveva messa in ginocchio e la aveva trasformata in una Debitòpoli cronica.
E per rilevare questo mega-accordo trilateral, destra-centro-sinistra, come la trilateral-casa di Monti, basta fare mente locale alle minacce di Bersani a Di Pietro: o con noi o contro di noi.
Ormai la sinistra, da quando Fassino rivelò che aveva sempre creduto in Dio, non ha più vergogna a parlare come un missionario gesuita alla conquista degli Indios, Vangelo alla mano – almeno nel senso e nello spirito.
Della Cei e del suo sotterraneo accordo con Monti, si è detto ieri, giornata in cui a Ballarò, citando da Livadiotti e dal suo ultimo libro, I senza Dio (la Santa Romana Chiesa), Floris ci ha fatto vedere che il 20% del patrimonio immobiliare italiano appartiene ai ‘pastori delle anime’: che, in virtù della loro opera spirituale, non pagheranno una palanca di Ici-Imu, e che fingono di farci credere che Monti sia stato iniquo, forse perché non ha loro concesso, oltre l’esenzione, anche un innalzamento del prelievo sull’Irpef dei poveri, magari dall’8 al 16‰ a favore delle ‘casse celesti’. E Bertone ha quasi benedetto Supermario, come si è visto; mentre Supermario ci dice che, come Italiani, capiremo – sì, ma per amore o per forza.
L’accordo sotterraneo Pd-Mario&Monti lo abbiamo visto ben stampato anche sulla faccia di Anna Finocchiaro, ieri sera, a Ballarò, sempre più indignada e particolarmente incazzata contro chiunque osasse contraddire le sue visioni di necessarismo risanatorio, di cura e accanimento terapeutico (non troppo equo, ma pur sempre suscettibile di ritocchi) di Supermario al capezzale dell’Italia morente.
L’apoteosi, da questo punto di vista, c’è stata quando la grande sicula, portavoce della neosinistra liberista italiana, sentendosi chiedere da Floris – che pure è dalla sua parte – se la cacciata di Supersilvio valeva un macello di questo genere, ancor più incazzata che mai, ma senza assolutamente rispondere alla domanda, ha eruttato che tutto questo ‘disastro banchieristico bocconiano-cattolico’ valeva senz’altro il salvataggio dell’Italia: come dire «Italiani, se ci dobbiamo salvare e ci sono rimasti i coglioni in una tagliola,  tagliamoli e via!».
Che tutte le forze politiche erano d’accordo con Monti e con questa manovra, da far fare a chi non avrebbe avuto ritorni negativi sotto elezioni prossime future, lo stanno cominciando a dire tutti, ormai, più che apertamente.
Noi avevamo iniziato prima di tutti, pur da questo modestissimo blog.
Ma ciò non ci consola affatto.
Abbiamo l’amaro in bocca. Quell’amaro tragico che ci coglie di sorpresa ancor oggi, a tanti anni di distanza, in una famosissima scena di Berlinguer ti voglio bene.

Che vogliamo riproporvi per una appropriata riflessione.
e.b. blogger


Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 7 dicembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.