Il passaggio della Provincia ad ente di secondo livello marcherà
ancora di più il distacco tra politica e cittadini-elettori
PISTOIA. Gian Luca Baldi, capogruppo vicario del Pdl nel consiglio
provinciale di Pistoia, scrive:
Col
passare dei giorni ed avvicinandosi le scadenze previste dalla legge tutti gli addetti
ai lavori lanciano le proprie idee circa il riordino delle province.
Provo
ad inserirmi, in punta di piedi, anche io nel dibattito.
Grandi
parole e fiumi di inchiostro si sprecano per giustificare, promuovere o
contestare i vari accorpamenti previsti per le province stesse.
Passiamo
agilmente dalle 3 maxi aree amate dal presidente Rossi a varie possibilità di
accorpamento per la provincia di Pistoia; dall’area metropolitana Fi-Po-Pt alla
maxi provincia che andrebbe da Prato a Massa alla, più realistica, logica delle
6 province toscane… Che vedrebbe Pistoia con Prato.
Ciascuna
di queste proposte ha un proprio senso logico, una propria ragion d’essere una
propria valutazione economica che merita di essere approfondita nei tempi
previsti.
Quello
che, a tutt’oggi, non è stato ancora preso in considerazione e che, a mio
modesto avviso, rappresenta la parte principale di questo inizio di riforma
dello stato è il passaggio dell’ente provincia ad ente di secondo livello cioè
non più eletto direttamente dai cittadini.
Abbiamo
ben presente tutti che in una democrazia compiuta la scelta dei rappresentanti
deve sempre essere del popolo che la esercita secondo le norme previste dalla
legge; orbene nella nuova organizzazione i consiglieri provinciali (o come si
chiameranno) non potranno più essere eletti direttamente dai cittadini con
libere elezioni, ma i rappresentanti verranno eletti all’interno di una stretta
cerchia di amministratori.
Le
conseguenze saranno ovviamente deleterie per la rappresentatività dei
territori, verrà perso il contatto fra cittadino ed eletto nell’ente allargando
quel solco fra politica e società facilmente riempibile dai neo-guru fautori
del disfattismo.
Un
preciso punto di riferimento nell’ente, una precisa e ben definita
rappresentatività territoriale è la base per un buon funzionamento della
politica.
Aldilà
quindi di ogni riordino di ogni riorganizzazione territoriale l’obiettivo dovrà
essere quello di un ritorno alla volontà popolare; rendere cioè ai cittadini la
possibilità di scegliere con il voto (tramite il filtro dei partiti) coloro che
li rappresenteranno nel nuovo ente... Qualsiasi dimensione esso abbia. Alla
fine interesserà poco gli elettori sapere dove la propria provincia si estende
se non saranno in grado di scegliere coloro che dovrebbero tutelarli ma saranno
amministrati da una sorta di nominati.
Non
penso quindi che il passaggio delle province ad enti di secondo livello vada
nella giusta direzione e che la vera battaglia di noi del Pdl sia quella di
lasciare la parola ai cittadini.
Gian Luca Baldi
Capogruppo vicario Pdl Prov. Pistoia
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[Mercoledì
12 settembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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