mercoledì 12 settembre 2012

PROVINCE, ABOLIZIONI E FUSIONI. INTERVIENE GIAN LUCA BALDI


Il passaggio della Provincia ad ente di secondo livello marcherà ancora di più il distacco tra politica e cittadini-elettori

PISTOIA. Gian Luca Baldi, capogruppo vicario del Pdl nel consiglio provinciale di Pistoia, scrive:

Col passare dei giorni ed avvicinandosi le scadenze previste dalla legge tutti gli addetti ai lavori lanciano le proprie idee circa il riordino delle province.
Provo ad inserirmi, in punta di piedi, anche io nel dibattito.
Grandi parole e fiumi di inchiostro si sprecano per giustificare, promuovere o contestare i vari accorpamenti previsti per le province stesse.

Passiamo agilmente dalle 3 maxi aree amate dal presidente Rossi a varie possibilità di accorpamento per la provincia di Pistoia; dall’area metropolitana Fi-Po-Pt alla maxi provincia che andrebbe da Prato a Massa alla, più realistica, logica delle 6 province toscane… Che vedrebbe Pistoia con Prato.
Ciascuna di queste proposte ha un proprio senso logico, una propria ragion d’essere una propria valutazione economica che merita di essere approfondita nei tempi previsti.
Quello che, a tutt’oggi, non è stato ancora preso in considerazione e che, a mio modesto avviso, rappresenta la parte principale di questo inizio di riforma dello stato è il passaggio dell’ente provincia ad ente di secondo livello cioè non più eletto direttamente dai cittadini.
Abbiamo ben presente tutti che in una democrazia compiuta la scelta dei rappresentanti deve sempre essere del popolo che la esercita secondo le norme previste dalla legge; orbene nella nuova organizzazione i consiglieri provinciali (o come si chiameranno) non potranno più essere eletti direttamente dai cittadini con libere elezioni, ma i rappresentanti verranno eletti all’interno di una stretta cerchia di amministratori.
Le conseguenze saranno ovviamente deleterie per la rappresentatività dei territori, verrà perso il contatto fra cittadino ed eletto nell’ente allargando quel solco fra politica e società facilmente riempibile dai neo-guru fautori del disfattismo.
Un preciso punto di riferimento nell’ente, una precisa e ben definita rappresentatività territoriale è la base per un buon funzionamento della politica.
Aldilà quindi di ogni riordino di ogni riorganizzazione territoriale l’obiettivo dovrà essere quello di un ritorno alla volontà popolare; rendere cioè ai cittadini la possibilità di scegliere con il voto (tramite il filtro dei partiti) coloro che li rappresenteranno nel nuovo ente... Qualsiasi dimensione esso abbia. Alla fine interesserà poco gli elettori sapere dove la propria provincia si estende se non saranno in grado di scegliere coloro che dovrebbero tutelarli ma saranno amministrati da una sorta di nominati.
Non penso quindi che il passaggio delle province ad enti di secondo livello vada nella giusta direzione e che la vera battaglia di noi del Pdl sia quella di lasciare la parola ai cittadini.
Gian Luca Baldi
Capogruppo vicario Pdl Prov. Pistoia
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[Mercoledì 12 settembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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