martedì 10 dicembre 2013

QUEL ‘BUCO NERO’ DELLA DISCARICA IN LOCALITÀ CERRETINA


PISTOIA. Discariche anni 70-80. Inquinamento, abbandono e… perdita delle tracce.
Ce ne parla il Consigliere Alessandro Tomasi, che stamattina (10 dicembre) ha protocollato l’interpellanza che pubblichiamo.
Intanto Tomasi scrive:

LA DISCARICA in località Cerretina fu autorizzata dal Comune con delibera di C.C. n. 1136 del 31/10/1972 e utilizzata per conferire RSU dal 1973 all’aprile del 1974, con una ricezione giornaliera di rifiuti di q. 300-400.
Dopo un lungo silenzio si tornò a parlarne a fine anni ’90 grazie ad alcuni cittadini che denunciarono pericolose fuoriuscite che rischiavano di inquinare la falda acquifera e il terreno.

Allora, in seguito ad un lungo dibattito pubblico e a controlli degli enti preposti, si arrivò a decretare che non c’erano rischi per la salute dei cittadini e che si doveva inserire questo sito nel piano delle bonifiche predisposto dalla Regione con tempi per il recupero definiti “a medio termine”.
Nel 2003 l’Assessore Provinciale all’Ambiente annunciò anche l’approvazione del Piano Provinciale per la bonifica dei siti inquinati inserendo anche in questo caso la discarica della Cerretina tra quelli a medio termine.
Cosa è successo da allora? Assolutamente niente. Cosa si intendeva con medio termine? Di recente sono venuto a conoscenza tramite le segnalazioni di alcuni cittadini di nuovi sversamenti.
Con l’interpellanza che ho presentato vorrei dunque sapere se l’amministrazione ha sollecitato gli enti preposti a monitorare annualmente quello che accadeva nella discarica dismessa e soprattutto se attualmente ci sono rischi.
La vicenda nasce in anni in cui la normativa sui rifiuti era sicuramente molto debole ma dopo la polemica di fine anni ’90 non sarebbe giustificabile se si scoprisse che non vi è stato un attento monitoraggio.
Inoltre sarà interessante capire se si è mai cercato di reperire fondi, messi a disposizione dalla Regione con appositi bandi, per provvedere alla bonifica.
Alessandro Tomasi
• • •

Gruppo Consiliare Popolo della Libertà
Comune di Pistoia
Al Presidente del Consiglio Comunale
All’Assessore all’Ambiente

Interpellanza

Premesso che:
  • La discarica in località Cerretina è stata autorizzata dal Comune con delibera di C.C. n. 1136 del 31/10/1972 ed è stata utilizzata per conferire RSU dal 1973 all’aprile del 1974.
  • Il Comune di Pistoia affidò alla ditta Canigiani Graziano i lavori di costruzione, manutenzione e conduzione della discarica. La ricezione giornaliera dei rifiuti era di q. 300-400.
  • Nel marzo del 1998, a seguito di una denuncia del Gruppo Soci Arci per l’ambiente, si riprese a monitorare la discarica e a verificare attraverso l’analisi condotte dagli enti preposti se vi fosse stato un inquinamento del terreno e delle falde acquifere.
  • In una lettera della USL 3 del 26 marzo 1998 si legge:

-           Il Torrente Vincio di brandeglio, in cui affluiscono le acque scaturite del Fosso di Rigugliano, la cui sorgente sembra originare al di sotto del sito della ex discarica, alimenta- tramite l’invaso della Giudea- la centrale di Gello.
-          In prossimità del sito della ex discarica scaturiscano le tre sorgenti che alimentano l’acquedotto di Piazza. Di queste , soltanto una per la posizione ad una quota di poco inferiore, potrebbe essere interessata da eventuali percolazioni della discarica
Fino ad allora, si afferma sempre nella lettera, con controlli bimestrali si era confermata la conformità dell’acqua distribuita nella frazione di Piazza ai principali parametri chimico fisici e microbiologici stabiliti dalla normativa di allora.
·         Nella relazione dell’A.R.P.A.T. protocollata il 9 aprile 1998 si legge:
-          Nel corso del sopralluogo sono stati sono stati eseguiti campionamenti di acqua superficiale e di fango del fosso che scorre a valle della discarica e nel Vincio di Brandeglio […]. Le acque campionate presentano caratteristiche di acque di buona qualità.
·         Nel Maggio del 1998 A.R.P.A.T. effettua nuove controlli e certifica che:
-          Le analisi effettuate su campioni di acque, sia prima che dopo le piogge, hanno evidenziato valori anomali di nitrati di ammoniaca nel fosso immediatamente a valle della discarica. In nessun campione è stata evidenziata presenza di metalli pesanti. Per impedire queste fuoriuscite di modeste quantità di inquinanti riconducibili a materiale organico ormai mineralizzato, è stato suggerito al Comune di Pistoia di adottare interventi di impermeabilizzazione della discarica. Nel corso delle opere di sistemazione della discarica sarà possibile valutare la necessità di asportazione dell’eventuale percolato.
Inoltre si evidenzia che la discarica dovrà essere inserita nel Piano di bonifica di aree inquinate della Regione Toscana ai soli fini del censimento.
·         Analisi vengono effettuate anche dalla USL 3 e inviate al Comune:
- Dai prelievi effettuati dal Dipartimento Provinciale ARPAT di Pistoia sulle acque del fosso immediatamente a valle della discarica si nota come il valore dei nitrati risulti più che triplicato nel prelievo eseguito in data 14 aprile 1998, dopo forti precipitazione, rispetto a quelli del 18 marzo 1998, assumendo questo parametro quale indicatore di fonte di inquinamento organico, è fortemente ipotizzabile come tale aumento possa essere relazionato a cessione da parte della area dell’ex discarica.
- Da rilevare la presenza di metalli tossici in tutti in prelievi di fango effettuati in data 18 marzo 1998. L’origine di tale sostanze è da relazionare esclusivamente con l’area dell’ex discarica, tenuto conto che la tipologia dei rifiuti urbani, a suo tempo conferiti, comprendevano manufatti ( pile e batterie) che all’epoca, contenevano tali sostanze. A tal proposito si deve rilevare come i contenitori metallici delle pile di alimentazione subiscano un lento degrado nel corso degli anni, per cui non si può escludere, a priori, un aumento della cessione all’ambiente circostante di tali sostanze.
Anche la Usl conferma la necessità dell’inserimento da parte della Regione nei siti da bonificare (L.R. 12/5/1993)
·         In una lettera del 21 dicembre 1998 dell’ARPAT al Comune si legge:
-          L’Asp su richiesta del Comune di Pistoia , ha formulato un progetto d’intervento sulla discarica di Grati che prevede la realizzazione di uno studio idrogeologico, di un rilievo planoaltimetrico, la regimentazione delle acque, la realizzazione di un setto in calcestruzzo e il drenaggio e la raccolta del percolato che fuoriesce dalla discarica.
-          Su questo progetto il Dipartimento ARPAT di Pistoia ha espresso un parere specificando che nel caso della discarica di Grati non si può parlare di fuoriuscita di percolato dal corpo della discarica, ma di una cessione di modeste quantità di inquinanti quali nitrati , ammoniaca ferro e manganese. Gli interventi ritenuti necessari da questo Dipartimenti, sono quelli di sistemazione finale della discarica con impermeabilizzazione superficiale e regimentazione delle acque che insistono a monte della discarica. Solo dopo questi primi interventi piò essere valutata la necessità di ulteriori accertamenti.
Considerato che:
·         Nel 1999 la discarica viene inserita Piano di bonifica di aree inquinate della Regione Toscana con la classificazione a “medio termine”
·         Nel 2003 è stato approvato il Piano Provinciale per la bonifica dei siti inquinati. La discarica della Cerretina è stata inserita anche qui in quelli a medio termine.
·         La Regione Toscana con Decreto Dirigenziale n. 6495 del 21 dicembre 2012 ha approvato: L.R. 25/98
Interpella la S.V. per conoscere
Se i controlli sulla discarica si sono ripetuti annualmente.
Se i lavori necessari per la messa in sicurezza del sito indicati dai vari enti di controllo sono stati realizzati.
Se risulti vero, come segnalato da alcuni cittadini, continuino ad oggi gli sversamenti.
Se il Comune ha partecipato al bando della Regione per la messa in sicurezza del sito.
Se esistano altri siti da bonificare e da monitorare.
Cons. Alessandro Tomasi
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 10 dicembre 2013 | 20:24 - © Quarrata/news]

3 commenti:

  1. Bravo Tomasi.
    Premesso che, politicamente, io sono un avversario del Suo partito, senza sè e senza ma, riconosco senza alcun problema che Lei ha svolto ottimamente la Sua funzione di consigliere, studiando attentamente il problema e "sfornando" un documento di tutto rispetto, nell'interesse della collettività che, nel Suo ruolo Lei rappresenta.
    Naturalmente, come cittadino, prima ancora che come iscritto al P.D, spero che Le sia data quanto ,prima una risposta e sopratutto che questa sia pertinente e non "giri intorno" al problema senza affrontarlo nel merito, come spesso accade negli ambienti della "politica"
    Piero Giovannelli.

    RispondiElimina
  2. Come Movimento 5 Stelle non possiamo che essere contenti di questa interpellanza tanto più che noi, in data 18 novembre, abbiamo richiesto all'Amministrazione Comunale i dati relativi ai controlli ambientali sulla discarica della Cerretina e siamo ancora in attesa di riceverli. Tale singolare coincidenza non può che farci piacere e aspettiamo anche noi con curiosità la risposta dell'Amministrazione comunale.
    Ovviamente la nostra ricerca dei dati relativi alla discarica prosegue e non lasceremo cadere l'argomento.

    Luca Rossi

    RispondiElimina
  3. Premetto che politicamente la penso diversamente sia dal signor Tomasi che dal signor Giovannelli ma riconosco e mi complimento con il Consiglere per l’ottimo lavoro. Conosco un poco i fatti, i luoghi e il sito, a 800 metri d’altitudine, con una unica strada d’accesso, erta, stretta e tutta curve. Piu’ adatta agli stambecchi che non ai camion. Allora Consigliere, completi il buon lavoro cercando risposte anche alla domanda , NON BANALE , perche’ proprio lassù? In anni in cui l’attenzione delle masse era a livelli assai piu’ bassi , meno consapevole su cosa fossero , perche’ e dove si collocassero certi mostri. Allora perche’ lassu’, scomodo, e piu’ costoso? Escluderei comunque che l’equazione piu’ si spende piu’ si ruba, tanto applicata oggi, ricorresse anche il quella circostanza. Ergo, la si poteva discretamente collocare in un qualsiasi altro posto della piana…….un’altra Bulicata, un altro Cassero. Ma poniamo, malignamente, ovvio, che ci fosse stata l’impellenza di liberarsi di chissa’ quale innominabile robaccia? Allora si che quanto meno in vista meglio era. Poco importa se pressoche’ contigua si trovasse anche una presa dell’acquedotto di Marliana. Chieda Consigliere, chieda. Qualche testa coronata che occupava il palazzo di Giano all’epoca dovra’ pur ricordarsi qualcosa. Quel coloraccio marrone, dopo 40 anni…

    RispondiElimina

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.