venerdì 5 ottobre 2012

PISTOIA, SECONDO POSTO IN ITALIA NELLA CURA DELL’INFARTO MIOCARDICO ACUTO


Nella nuova classifica del Ministero – Premiata nella provincia di Pistoia la rete dei servizi, il lavoro di équipe e le tecnologie avanzate – Soddisfazione nelle unità operative per l’eccellente risultato

PISTOIA. Tutti i professionisti interessati hanno espresso viva soddisfazione per essere riusciti a classificare l’Azienda sanitaria pistoiese al secondo posto per il trattamento dell’infarto miocardico acuto nella nuova classifica del ministero della Salute. Nel “Programma nazionale esiti” (gestito da Agenas – agenzia nazionale servizi sanitari), che contiene la valutazione delle attività in tutti gli ospedali italiani, l’azienda sanitaria pistoiese è arrivata, quindi, ai vertici ed il lusinghiero risultato è il frutto dell’applicazione di ben precise scelte strategiche e dell’elevata competenza sviluppata da tutti i professionisti coinvolti nella “rete dell’infarto”.
In particolare: gli operatori del dipartimento di emergenza e urgenza e centrale operativa 118 (direttore dottor Piero Paolini), dei pronto soccorsi aziendali (direttori Andrea Cai e Fabio Daviddi, rispettivamente del pronto soccorso di Pistoia e Pescia), della unità operativa aziendale diagnostica e interventistica del cuore e dei vasi (di cui è direttore il dottor Marco Comeglio) e delle cardiologie (dirette da Maurizio Chiti a Pistoia e da William Vergoni a Pescia).
Nella provincia di Pistoia è stato realizzato un percorso integrato tra i vari servizi e sono stati operati significativi investimenti sia in termini di risorse umane che finanziare, per garantire al paziente con infarto miocardico acuto un’organizzazione efficiente, con professionisti altamente qualificati e con ambienti e tecnologie all’avanguardia.
Tanti pazienti sono stati salvati dalla “rete per l’infarto” perché la Asl3 dispone: di una centrale operativa – 118 fornita di un ottimale numero di mezzi attrezzati (auto-mediche e ambulanze) implementati dal sistema di trasmissione dell’elettrocardiogramma (telemedicina) che permette, già durante i soccorsi, di inviare il tracciato alle cardiologie per la consulenza specialistica; di una unità di terapia intensiva coronarica (Utic) con adeguata disponibilità di posti letto; di due Laboratori di Emodinamica attivi sette giorni su sette, 24 ore su 24 che hanno un notevole volume di attività; di personale specificamente formato nella gestione del paziente che ha subito un intervento di angioplastica.
Come funziona il percorso. Nella provincia di Pistoia a un paziente colpito da infarto che ha allertato il 118 la diagnosi viene posta a domicilio (elettrocardiogramma con teletrasmissione) ed una volta confermata da parte del cardiologo ospedaliero che ha ricevuto l’elettrocardiogramma, viene iniziato un trattamento farmacologico, seguendo un protocollo estremamente moderno ed efficace, ritagliato sulle caratteristiche del paziente. Il team interventistico che effettuerà la procedura di angioplastica viene nel frattempo allertato dal cardiologo ed il paziente viene trasportato direttamente nel laboratorio di emodinamica, senza alcuna sosta intermedia, ottenendo tempi al trattamento (detti in gergo “door to balloon”) molto ridotti. La procedura viene effettuata utilizzando le più moderne tecniche interventistiche e gli ausili farmacologici più attuali, nella grande maggioranza dei casi attraverso l’arteria radiale (meno gravata da complicanze), ed il paziente viene ricoverato nella Utic altamente qualificata del presidio di primo accesso, dopo la dimissione il paziente viene seguito con un adeguato follow-up.
Questo sforzo organizzativo e di gestione è chiaramente responsabile del beneficio in termini di mortalità riportato dalla classifica ministeriale.
Daniela Ponticelli
Ufficio Stampa Ausl3[comunicato]
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[Venerdì 5 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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