lunedì 9 settembre 2013

CAMPO NOMADI: MA PROVVISORIO O STABILE?


La legge è davvero uguale per tutti compresi i Comuni legalitari?

PISTOIA. Uno dei punti nodali del consiglio comunale di oggi, 9 settembre, era la questione del campo nomadi.
Bertinelli e la sua maggioranza si vantano, in ossequio del principio assoluto dell’assoluto rispetto della legalità, di aver risolto la questione e il problema scaraventando i rom laggiù, non si sa bene dove, fra l’autostrada, il Brusigliano e il brusio assordante e continuo delle macchine che sfrecciano sulla Firenze-Mare. Costo dell’opera: circa due milioni di €!

Ci ha tentato Massimiliano Sforzi, di Sel, a bloccare un gioco di bussolotti e delle tre carte – caro al Sindaco – con cui, in barba, da quanto s’è capito, di tutte le norme e le regole urbanistiche e vincolistiche, il partito della «città di tutti» (quella di Bertinelli) vuole costruire un villaggetto fisso a terra, ma però provvisorio, provvisorio ma però fisso a terra e proprio dove non si può (a quanto si dice) per poter usufruire, oltretutto, di finanziamenti della Comunità Europea – che poi un bel giorno, magari, si alzerà incazzata e chiederà conto di come un villaggetto di casine di legno disegnate bene su progetto di una fondazione (Michelucci) sono fisse a terra, ma non sono fisse a terra, sono definitive, ma sono provvisorie: insomma sono la legge e la non-legge, la legalità e la non-legalità. In ultima istanza il concetto di rispetto della legalità secondo l’augusto Sindaco Bertinelli.
Sarà anche che noi di Quarrata/news siamo polemici e insopportabili: sarà tutto. Lo ammettiamo. Ma una cosa non può essere sé e il contrario di sé: e Bertinelli, che è filosofo, dovrebbe averlo studiato in Aristotele – ammenoché non gli faccia comodo dire quel che vuole perché lui (come ormai lo chiamano) è Samuele I, quasi un imperatore bizantino.
Ma cara gente di Pistoia, cari elettori, cari lettori: che razza di amministratori ci sono in questa città in cui il bianco è nero, il nero è bianco e tutto fa brodo, basta che un Sindaco possa fare come gli pare?
La proposta Sforzi, che voleva almeno abolire le contraddizioni fra i termini provvisorio e definitivo, è stata bocciata a 10 contro 21. Fra i dieci ha votato anche il Pdl, oltre il Sel e i 5 Stelle.
Domanda: come farà domani il Sindaco a rompere legittimamente i coglioni a un qualsiasi cittadino che, per risolvere un suo problema, ha costruito una stanzetta di pochi metri quadrati violando le norme urbanistiche e vincolistiche?
E poi: perché chi chiede il rispetto delle norme agli altri, sembra essere il primo a non rispettarle per sé?
Ma ci torneremo sopra. Con insistenza. Come quel rompiballe di Socrate…
Q/n
[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Lunedì 9 settembre 2013 | 21:47 - © Quarrata/news]

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