di MARCO FERRARI
Necessario partire dalle cifre del
passato per giungere a qualche attendibile conclusione
SAN MARCELLO-MONTAGNA. “Niente
è cambiato negli ultimi due anni all’Ospedale Pacini”, è il comunicato
stampa diramato ieri, 13 settembre, dall’Azienda Usl 3 Pistoia.
Punti di vista. Il reparto di chirurgia,
con annesso quello accorpato di ortopedia, è stato smantellato e in
sostituzione e potenziamento c’è un medico chirurgo tutti i giorni che effettua
ambulatorio e un ortopedico tutti i giorni, per il periodo invernale, e due
volte la settimana per il restante periodo dell’anno.
C’erano due reparti funzionanti (quello
chirurgico effettuava solo pochi anni fa 822 interventi) ora ridotti ad
ambulatori.
Punti di vista: per l’Asl questo è un
potenziamento come riportato nell’Allegato
esplicativo del Progetto di qualificazione e riorganizzazione dell’attività
Ospedaliera e Territoriale della Montagna Pistoiese a pag. 3 e
pag. 7.
Non sono però punti di vista, ma dati
freddi ed oggettivi, le cifre e le percentuali a corredo del comunicato stampa
della stessa Asl.
Vi si legge: “Le consulenze
chirurgiche nell’ambulatorio specialistico da gennaio a luglio di quest’anno
sono state meno di una al giorno”.
Viene quindi pagata la presenza un
professionista per dare una consulenza “ogni qualche giorno”. Un vero e proprio
spreco di risorse e di soldi dei contribuenti.
Essendo queste le cifre fornite dal
monitoraggio aziendale, l’attività residua di chirurgia dovrà necessariamente
scomparire.
Ha quindi ragione l’Asl?
Ma negli anni passati, l’ambulatorio chirurgico
non c’era, se lo sono inventati ora, come non c’era l’omino che vi stava dentro
– a fare cosa poi? –, perché
quell’omino era destinato al reparto di chirurgia e alla sala operatoria che
erano operative più di quelle di Pistoia (le cifre di raffronto con gli
ospedali vecchi e nuovi di Pistoia sono riportate qui
e qui)
e all’occorrenza, l’omino, scendeva dal reparto in pronto soccorso a dare la
consulenza che un giorno sì e uno no era richiesta.
L’Asl si è inventata una necessità che non
c’era, istituendo un servizio, di cui non c’è bisogno, con spreco enorme di
risorse.
Domanda: ma aver chiuso una sala
operatoria funzionante (822 interventi nel 2009, oltre 400 nel 2010), funzionale,
in quanto abbatteva le liste di attesa – vedi
qui –, risponde alle logiche di economicità che le Aziende – si
chiamano così apposta – Usl devono perseguire?
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[Sabato 14 settembre 2013 | 09:10 -
© Quarrata/news]
Mai come in questo caso don Lorenzo Milani ci è di aiuto. Ai ragazzi di Barbiana insegnava la necessità di studiare: per conoscere le parole anche per non farsi turlupinare dai potenti.
RispondiEliminaE' evidente come, applicata a ciò che sta accadendo al "Pacini", la parola "potenziamento" sia una turlupinatura.
Tutti capiamo bene che, per vari motivi, quell'ospedale - insieme ad altri - secondo gli obiettivi della Regione e dello Stato in grandi difficoltà finanziarie, va chiuso come ospedale e ridotto a un mero poliambulatorio. Si può convenire o trovarsi in disaccordo su questa prospettiva, ma giocare con le parole nascondendo la verità dietro a una manipolazione più o meno mediatica è offensivo nei confronti della dignità dei cittadini.
E la politica, se vuole ritrovare la "P" maiuscoila e tornare a essere credibile, ha il dovere di dire la verità. Basta con le furbizie piccole piccole.
Sig. Lago Scaffaiolo, i politici con la P maiuscola sulla montagna al momento risultano non pervenuti. Ieri sera all'assemblea alla Baccarini erano presenti solo 2 sindaci su 4 e non hanno nemmeno sentito la necessità di controbattere all'ex Sindaco di Barga, quando quest'ultimo ha sostenuto che l'ospedale Pacini versa in questa situazione drammatica, semplicemente perchè i nostri primi cittadini non hanno fatto nulla per evitare questa agonia. Ancora ieri sera, ho sentito parlare primi cittadini (comune Volterra, Capalbio, Zeri e ne sto sicuramente dimenticando altri..) che probabilmente è prematuro definire Politici con la P maiuscola ma che almeno stanno dimostrando nei fatti, un'attenzione ai loro cittadini e ai loro territori che noi ci sognamo.
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