Stamani nella Casa Circondariale di
Pistoia – Rivolto ai detenuti, il Convegno sull’illustre medico
scopritore del vibrione del colera ha offerto ai sanitari anche l’occasione per
fare informazione su epatiti e Hiv
PISTOIA. Proseguono nella città di Pistoia le iniziative dedicate al
bicentenario della nascita di Filippo Pacini. Stamattina nella Casa
Circondariale di Pistoia si è svolto un Convegno per illustrare ai detenuti la
figura dell’illustre scienziato che con le sue ricerche scoprì il vibrione del
colera (scoperta che fu invece attribuita a Koch e solo in anni recenti gli
studiosi hanno deciso nominare il batterio “Vibrione di Pacini-Koch”). L’iniziativa
era stata organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia,
dal Presidio Ospedaliero, dalla Biblioteca Medica Mario Romagnoli e dall’Associazione
culturale “Amici del Ceppo” con la collaborazione del Ministero della
Giustizia-Dipartimento Amministrazione Penitenziaria.
Per il direttore del Carcere dottor
Tazio Bianchi il Convegno ha rappresentato un segnale di attenzione verso i particolari
aspetti sanitari relativi alla persona ristretta in istituto. “Partendo dalle
scoperte scientifiche di Filippo Pacini arriviamo ad oggi con una maggiore
attenzione alle problematiche connesse alla prevenzione e profilassi delle
malattie infettive” –ha detto il direttore, ringraziando gli intervenuti per la
disponibilità all’incontro che ha costituto un momento di conoscenza delle
realtà territoriali.
La relazione storico-medica di apertura
del dottor Giuseppe Seghieri, Presidente dell’Accademia Filippo Pacini e
direttore della unità operativa di medicina, sulla figura dello scienziato ha,
infatti offerto lo spunto per dare ai detenuti alcune informazioni, anche di
tipo pratico, sulle malattie infettive, in particolare Epatiti e Hiv. Il dottor
Corrado Catalani, direttore della unità operativa ospedaliera di malattie
infettive, insieme alla dottoressa Daniela Messeri hanno illustrato i dati di
diffusione, soprattutto dell’Hiv, negli istituti penitenziari italiani e l’incidenza
e i rischi a cui la popolazione in detenzione è esposta. All’interno della Casa
Circondariale è presente, fin dal 1995, un ambulatorio specifico dove sono
diagnosticate e curate le malattie infettive ed è inoltre attivo uno screening
che offre ai nuovi detenuti la possibilità di sottoporsi ai test per le
principali malattie infettive.
Per tutelare la salute dei detenuti nel
carcere pistoiese sono anche aperti, tutti i giorni, l’ambulatorio medico e il
servizio infermieristico e all’occorrenza si possono richiedere visite specialistiche.
Il coordinamento dell’area sanitaria è affidato al dottor Paride Giagnoni.
L’iniziativa ha rappresentato per i
detenuti l’occasione per rivolgere ai sanitari domande sulla trasmissione delle
malattie infettive e sugli eventuali rischi per la salute.
Al convegno sono anche intervenuti l’assessore
alle politiche di tutela e promozione alla salute del Comune di Pistoia Tina
Nuti, il Presidente dell’associazione “Amici del Ceppo” Giovanni Petruzzelli e
Monica Marini e Luigi Rossi rispettivamente responsabile della unità operativa
assistenza infermieristica di comunità e sanità pubblica e direttore della zona
distretto e referente sanitario della Casa Circondariale di Pistoia.
Il professor Giulio Masotti, medico
geriatra, in rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e
Pescia si è impegnato ha facilitare un maggiore dialogo tra la città e la
realtà penitenziaria realizzando altre iniziative che possano essere anche di
utilità per gli stessi detenuti.
Daniela Ponticelli
Ufficio Stampa Ausl 3 – [comunicato]
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[Martedì 4 dicembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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