martedì 4 dicembre 2012

DA FILIPPO PACINI ALLA PREVENZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE


Stamani nella Casa Circondariale di Pistoia Rivolto ai detenuti, il Convegno sull’illustre medico scopritore del vibrione del colera ha offerto ai sanitari anche l’occasione per fare informazione su epatiti e Hiv

PISTOIA. Proseguono nella città di Pistoia le iniziative dedicate al bicentenario della nascita di Filippo Pacini. Stamattina nella Casa Circondariale di Pistoia si è svolto un Convegno per illustrare ai detenuti la figura dell’illustre scienziato che con le sue ricerche scoprì il vibrione del colera (scoperta che fu invece attribuita a Koch e solo in anni recenti gli studiosi hanno deciso nominare il batterio “Vibrione di Pacini-Koch”). L’iniziativa era stata organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, dal Presidio Ospedaliero, dalla Biblioteca Medica Mario Romagnoli e dall’Associazione culturale “Amici del Ceppo” con la collaborazione del Ministero della Giustizia-Dipartimento Amministrazione Penitenziaria.

Per il direttore del Carcere dottor Tazio Bianchi il Convegno ha rappresentato un segnale di attenzione verso i particolari aspetti sanitari relativi alla persona ristretta in istituto. “Partendo dalle scoperte scientifiche di Filippo Pacini arriviamo ad oggi con una maggiore attenzione alle problematiche connesse alla prevenzione e profilassi delle malattie infettive” –ha detto il direttore, ringraziando gli intervenuti per la disponibilità all’incontro che ha costituto un momento di conoscenza delle realtà territoriali.
La relazione storico-medica di apertura del dottor Giuseppe Seghieri, Presidente dell’Accademia Filippo Pacini e direttore della unità operativa di medicina, sulla figura dello scienziato ha, infatti offerto lo spunto per dare ai detenuti alcune informazioni, anche di tipo pratico, sulle malattie infettive, in particolare Epatiti e Hiv. Il dottor Corrado Catalani, direttore della unità operativa ospedaliera di malattie infettive, insieme alla dottoressa Daniela Messeri hanno illustrato i dati di diffusione, soprattutto dell’Hiv, negli istituti penitenziari italiani e l’incidenza e i rischi a cui la popolazione in detenzione è esposta. All’interno della Casa Circondariale è presente, fin dal 1995, un ambulatorio specifico dove sono diagnosticate e curate le malattie infettive ed è inoltre attivo uno screening che offre ai nuovi detenuti la possibilità di sottoporsi ai test per le principali malattie infettive.
Per tutelare la salute dei detenuti nel carcere pistoiese sono anche aperti, tutti i giorni, l’ambulatorio medico e il servizio infermieristico e all’occorrenza si possono richiedere visite specialistiche. Il coordinamento dell’area sanitaria è affidato al dottor Paride Giagnoni.  
L’iniziativa ha rappresentato per i detenuti l’occasione per rivolgere ai sanitari domande sulla trasmissione delle malattie infettive e sugli eventuali rischi per la salute.
Al convegno sono anche intervenuti l’assessore alle politiche di tutela e promozione alla salute del Comune di Pistoia Tina Nuti, il Presidente dell’associazione “Amici del Ceppo” Giovanni Petruzzelli e Monica Marini e Luigi Rossi rispettivamente responsabile della unità operativa assistenza infermieristica di comunità e sanità pubblica e direttore della zona distretto e referente sanitario della Casa Circondariale di Pistoia.
Il professor Giulio Masotti, medico geriatra, in rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia si è impegnato ha facilitare un maggiore dialogo tra la città e la realtà penitenziaria realizzando altre iniziative che possano essere anche di utilità per gli stessi detenuti.
Daniela Ponticelli
Ufficio Stampa Ausl 3 – [comunicato]
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[Martedì 4 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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