Documento ufficiale del C.R.E.S.T. comitato regionale emergenza sanitaria toscana, rete dei Comitati e dei Movimenti toscani
FIRENZE. La manifestazione del 7 dicembre 2013 è
un evento che, senza esagerazioni, scrive una piccola pagina di Storia. Per la
prima volta in Toscana si assiste ad una protesta così estesa, così larga, così
condivisa: in rappresentanza di numerose ed ampie comunità locali da 8 diverse
province toscane, i comitati sanitari costituitisi spontaneamente e poi
confluiti nel Comitato Regionale Emergenza Sanitaria Toscana (C.R.E.S.T.) convergono
a Firenze per far sapere alla politica che la cittadinanza si è svegliata.
Scendiamo in
strada per dire alle istituzioni, a quell’istituzione che la Regione Toscana
deve tornare ad essere, che amministrare non vuol dire voltarsi dall’altra
parte; non vuol dire negare i problemi, né prendere la strada più facile; non
vuol dire mettere a tacere chi dissente, mentire, ingannare.
Amministrare vuol
dire decidere. Per decidere si devono capire i problemi. Per capire i problemi
bisogna ascoltare, con orecchie e cuore liberi, le necessità degli
amministrati, cioè dei cittadini, cioè del popolo, vero sovrano dello Stato il
quale affida il potere, temporaneamente, agli amministratori pubblici perché
perseguano l’interesse collettivo, nel solco della Costituzione. L’ascolto è
appunto la base di partenza per un politico che voglia almeno provare a far
bene il proprio lavoro: e qui sta il peccato originale della Regione Toscana,
chiusa in se stessa ormai da anni a contemplare risultati-spot che sempre meno
riscontro trovano nelle sofferenze quotidiane della gente normale. Se decine di
sindaci, in rappresentanza di intere vallate e territori chiedono ufficialmente
da mesi un incontro al Presidente della Regione senza ricevere risposte,
nemmeno negative, “vuol dire che qualcosa nel sistema democratico si è rotto”
e che qualcosa si sia rotto e rappresenti la punta dell’iceberg di un
sistema sanitario regionale opaco, non trasparente e non teso al bene comune ed
alla salvaguardia della persona, lo testimonia il pervicace silenzio su un
presunto buco di bilancio di qualche centinaio di milioni a Massa, riportato a
più riprese dalla stampa in questi ultimi anni, che non possono che
riflettersi, sul piano generale, in un utilizzo ridotto di risorse messe a
disposizione per beni e servizi e che non vogliamo assolutamente vadano ad
incidere negativamente sul tessuto più debole del territorio regionale, quale i
nostri presidi sanitari rappresentano.
Da queste e altre
considerazioni muove il C.r.e.s.t. quando, parlando a nome delle
centinaia di migliaia di abitanti delle zone considerate “marginali” da Enrico
Rossi e dall’apparato tecnico-politico regionale, presenta alla Giunta della
Regione Toscana le seguenti richieste:
–
Incontro di una delegazione del C.R.E.S.T. con il Presidente Enrico
Rossi, già peraltro richiesto con domanda protocollata una prima volta in
data 28 Agosto e una seconda volta il 17 Ottobre 2013.
–
Ammissione del C.R.E.S.T. al Tavolo di concertazione sul Piano
Socio-Sanitario (come formalmente richiesto il 24 Ottobre 2013) e accreditamento
dello stesso con ruolo consultivo presso le Conferenze dei Sindaci delle
diverse Asl toscane, in nome dell’Art. 15 delle LR 40 del 2005.
– Approvazione
di un Piano Socio-Sanitario, di un buon Piano Socio-Sanitario che tuteli i
residenti in zone disagiate con indicazioni stringenti, chiare e non eludibili,
circa l’equità d’accesso
alle cure: si propone il ripristino di tempi massimi di percorrenza
relativamente ai servizi sanitari ospedalieri, e conseguente verifica caso
per caso dell’effettivo rispetto degli stessi
– Revoca delle
Delibera 1235 del 28 Dicembre 2012 e successive delibere attuative, vere
armi di distruzione di massa escogitate grazie alla non casuale assenza di un
Piano Socio-Sanitario pienamente autorevole ed efficace, cui si sono
prepotentemente sostituite azioni di Giunta esautorando lo stesso Consiglio
regionale.
– Sistema di
gestione delle liste d’attesa veramente improntato a principi di trasparenza:
pubblicazione online degli elenchi delle varie Asl, evidentemente privi
dei nominativi dei pazienti, ma con indicati il comune di residenza degli
utenti e la tipologia di esame richiesta. È ormai smascherata la strategia
di sabotare i volumi d’attività dei centri minori dirottando i cittadini su
altre strutture: questo giochetto deve finire, la gente della Toscana si è
stancata di riorganizzazioni ospedaliere “tramite CUP”.
Questi i punti che
il Comitato Regionale Emergenza Sanitaria Toscana pone sul tavolo della
politica regionale, questa la base di partenza per una discussione pubblica cui
Enrico Rossi si è finora clamorosamente sottratto nascondendosi a tutti i
livelli, istituzionali e non, fuggendo lo sguardo e le domande di quanti hanno
cercato e cercano risposte alle proprie preoccupazioni.
Il C.R.E.S.T. e
i territori a cui dà voce aspettano risposte.
Per il C.R.E.S.T.
Comitato Regionale Emergenza Sanitaria
Toscana
Il Presidente Valerio Bobini
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[Venerdì 6 dicembre 2013 | 08:43 - © Quarrata/news]
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