di Luigi Scardigli
Mentre Bartolomei
sta scendendo in campo
sta scendendo in campo
Il governo di una città, spesso, non
somiglia quello nazionale. Ora poi, con una Presidenza del Consiglio tecnica,
che sfodera sì tagli indiscriminati per vedere se sia o meno possibile risalire
la lunga china dell’euro, ma senza irrigidirsi, trovando addirittura tempo e
spazio per boutade parecchio ironiche, anche con un velo di sarcasmo,
ahinoi, al limite della decenza.
Questo per dire che non esiste a
Pistoia un alter ego di Monti, né di Bersani, né di Berlusconi o qualche
suo delfino restato ferocemente appeso alla casa delle libertà. Sono noti
infatti i nomi, Samuele Bertinelli, Anna Maria Celesti e, ultimo, ma non
ultimo, Alessio Bartolomei, ma non gli schieramenti, soprattutto pensando a
quello zoccolo duro e irriverente che sembra avere i numeri di ingrossarsi
strada facendo e che è rappresentato dagli eterogenei seguaci di Roberto
Bartoli.
Sulla carta, in parole povere, Samuele
Bertinelli potrebbe ritenersi sconfitto qualora la sua maggioranza numerica,
nelle elezioni primaverili, restasse inferiore alla soglia del 65%, soprattutto
in virtù di quanto dichiarato dai portabandiera sconfitti alle Primarie del
centro-sinistra, che subito dopo aver incassato il colpo, hanno giurato fedeltà
e vigore alla causa e alla casa del Pd.
Alessio Bartolomei però, che conosce l’aria
che tira in città, deve aver capito che tra le promesse e il segreto dell’urna
ce ne corre di strada e improvvisamente, fagocitato dai suoi di Futuro e
libertà, da quelli dell’Udc e da altre forze liberiste e anticomuniste, senza
tralasciare di contare qualche ex pidiellino che s’è rotto le scatole di stare
al giogo del vento berlusconiano, ha lasciato intendere che potrebbe essere lui
la terza via per palazzo di Giano.
Autogol, suicidio? Non credo, perché
nulla è ancora fermo, soprattutto fino a quando il più autorevole candidato
alla poltrona di primo cittadino, Samuele Bertinelli, non farà chiaramente
intendere che del passato voglia realmente disfarsene; una parte, quella che
non lo ha appoggiato, è facilmente scaricabile; l’altra però, decisamente meno.
Ricordo quando circolavano voci,
insistenti, circa una probabile candidatura, per le Primarie del
centro-sinistra, di Renzo Innocenti.
Gli raccomandai, dalle colonne di
questo Blog, che qualora avesse deciso di accettare e dunque vincere, avrebbe
avuto il dovere, subito, di sancire un’autoriduzione di uomini e compensi a
coorte e di presentare, in tempi tutt’altro che sospetti, i nomi della sua
squadra.
La stessa identica preghiera la rivolgo
a te, Samuele: nel giro di breve abbi il buon cuore di rendere noti i nomi, ma
anche i cognomi, degli uomini e delle donne che comporranno la squadra che ti
seguirà in questi cinque anni alla conduzione di Pistoia. Nomina assessori, se
credi, anche parenti stretti e amiche fraterne: basta che siano all’altezza; se
così fosse, fallo e non ti curar di nessuno. Non potresti certo rimproverarti
di far parte di un nugolo parentale con una media tutt’altro che comune o di
avere sempre avuto a che fare con gente terribilmente all’altezza. Mi preme
molto sapere però – e non solo a me, credo –, prima di decidere di delegarti
alla guida della città, chi siano i personaggi del tuo entourage più stretto,
perché la nuova democrazia, che mi auguro tu voglia rappresentare, passa sotto
anche questo doloroso, ma indispensabile ponte.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 3 febbraio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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