domenica 17 giugno 2012

I LEONI DI SAN BIAGINO


di Lorenzo Cristofani

PISTOIA. Eccoli i leoni di San Biagino.
Nei loro confronti era doverosa, da tempo, un po’ di attenzione; a loro che si portano dietro l’incuria e le offese del tempo, a loro finiti nell’oblio e sviliti dallo sterco dei piccioni.
I leoni come guardiani del sacro e custodi del tempo sono un motivo ricorrente nella storia delle civiltà, da quelli rappresentati sulle porte di Babilonia e Ninive fino a quelli delle chiese romaniche italiane, di cui proprio a Pistoia ci sono pezzi da vera antologia.

I leoni hanno quindi rappresentato l’importanza di un passaggio, di un accesso ad un luogo non banale, al punto che hanno mantenuto la potenza simbolica in tutte le culture, laiche e religiose. Inevitabilmente però, il senso del gusto, al pari di tanti altre conquiste del genere umano, si è in questa fase storica corrotto: lo stato dei leoni della porta laterale della chiesa di San Biagio dimostra proprio la bassissimo considerazione che la società pistoiese, nel complesso, ha per l’arte, per il patrimonio, per la storia… e forse per la vita.
Ho un fortissimo legame personale con questo quartiere del centro storico, il più antico, il più raccolto e il più alto – solo in piazza Mazzini e sul bastione Thyrion di porta al Borgo la quota altimetrica è maggiore.
Sono infatti anni che, col mio amico di sempre, Omar Cecchi, raccolgo immagini di questi scorci; cerchiamo curiosità, particolari dimenticati, addirittura da ragazzi andavamo con la pistola a pallini a sparare ai piccioni – speriamo non si turbino gli animalisti! – per scacciarli dai leoni, dai capitelli floreali e da sotto la caratteristica lunetta policroma.
La piazzetta san Biagio, conosciuto come Biagino dai pistoiesi, che con questo diminutivo lo vezzeggiavano amichevolmente, è più uno slargo in realtà, oggi ridotto a parcheggio a cielo aperto e latrina per cani, senza poi che manchino altri elementi di degrado.
Solo durante le riprese della fiction Le ragazze di San Frediano, effettuate in centro a Pistoia qualche anno fa, questo spazio ha dimostrato a pistoiesi increduli tutto il suo fascino potente: scorci di architetture austere ed eleganti, semplici e severe, un quartiere – anche se solo nella finzione della fiction – a misura d’uomo, di cui si parlerà ancora.
Ho il grande rimpianto di non aver fatto tutto il possibile per fermare lo scempio del giardino della canonica di San Biagino, un orticello millenario di questo quartiere, privato, visibile da via Abbi Pazienza; il giardino della biodiversità, pullulante, la sera, di uccellini melodiosi che lì trovavano riparo e cibo (qui alcune immagini già pubblicate).
Presto si tornerà a parlare di quel turpe episodio e si chiederà conto delle responsabilità di politici e dirigenti comunali che hanno permesso tale crimine contro il patrimonio, e questo è un atto dovuto visto che poi è quasi sempre impossibile per un normale cittadino, come qui segnalato, avere i permessi per adeguamenti edilizi utili e rispettosi dei contesti.
Si segnala infine che finalmente a Pistoia è forse maturo, e quindi da incentivare, un clima culturale più sensibile ai tesori urbani, cui la chiesa di san Biagino con i suoi leoni di guardia appartiene a pieno titolo: basta vedere il prezioso impegno di due gruppi facebook – il noto social network a tratti più reale che virtuale – Pistoia com’era e Pistoia una città da visitare, serbatoi di testimonianze, saperi e civiltà, con cui potrà aprirsi una proficua collaborazione.
Forse è allora possibile lasciare alle spalle questo brutto periodo di attentati al fragile tessuto urbano, di cui è icona anche l’ex sindaco Berti, il peggiore amministratore in assoluto – come da molti giustamente è stato detto – da quando furono eletti i primi consoli nel 1105, che affrancarono Pistoia dal potere feudale portandola all’autonomia comunale.
Forse anche per i leoni di San Biagino e per tutto l’antico quartiere di Borgo Strada ci sarà una nuova attenzione, matura, consapevole, coraggiosa e in definitiva nobile, proprio come l’immagine dei leoni dovrebbe suggerire.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 17 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

5 commenti:

  1. Chiedo scusa, ma se non ricordo male la chiesa di san Biagio è stata messa in vendita qualche mese fa dalla parrocchia dello spirito santo che ne è la proprietaria, non ricordo la cifra esatta, credo intorno ai 150 000 euro. Non credo ci sarà alcun recupero finché l'immobile non sarà venduto e allo stesso tempo non credo proprio che si trovi con facilità un acquirente che compri la chiesa senza nemmeno una stanzetta annessa e senza alcuna possibilità di modificare la destinazione d'uso. Voi avete qualche novità più dettagliata?

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  2. Esatto, questo è l'articolo http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2012/02/01/news/s-biagino-in-rovina-chiesa-in-vendita-per-180-mila-euro-1.3134180 ! Il problema è che la parrocchia non ha soldi nemmeno per tagliare le erbacce che crescono sul tetto e contestualmente è costretta a tenere le impalcature, per motivi di pubblica sicurezza. In generale credo serva un nuovo modo di affrontare queste situazioni, quelle cioè del patrimonio storico da riutilizzare, che in città sono svariate decine. Ci suggerisca consigli in merito, il dibattito è solo all'inizio !

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  3. Riguardo al patrimonio inutilizzato di Pistoia si potrebbe stare ore a discutere. Basti pensare all'immenso convento di San Lorenzo con i restauri bloccati, a quel che resta dell'Arcadia, all'Ospedale del Ceppo che tra poco si libererà, al parterre di Piazza San Francesco, agli affreschi trecenteschi nemmeno del tutto scoperti e abbandonati di San Jacopo in Castellare, a San Pier Maggiore sempre chiusa e il convento annesso che con la parte che dà sulla Piazza abbandonata e pericolante. Si andrebbe avanti all'infinito.
    Il problema è di fondo: sono anni che sento i soliti discorsi su come Pistoia sia sotto sfruttata, sul turismo che manca e via dicendo. A me sembrano sciocchezze. Una città dev'essere bella non per attirare turisti ma perché i suoi abitanti vogliono vivere in un posto vivace, interessante, pieno d'iniziative. I turisti poi arriveranno ma non saranno mai la principale risorsa della città.
    Per quel che mi riguarda mi farebbe piacere se la città si dotasse di un museo del '900 che racchiuda tutte le collezioni che il comune e la cassa di risparmio di Pistoia e Pescia possiede e non fa mai vedere. Il posto perfetto sarebbe san Lorenzo. Vorrei più teatro (se non sbaglio l'ex sede di una banca ora chiusa in via curatore e montanara una volta era un teatro). Vorrei che la cattedrale fosse usata per la musica dal vivo durante l'inverno. Vorrei che i parchi, nella capitale dei vivai, fossero usati dai vivaisti stessi per farsi pubblicità con le loro piante più belle e non semi abbandonati.
    Per quel che riguarda san Biagio davvero non so; per un privato un posto del genere sarebbe un pozzo di spese per il restauro per poi trovarsi in mano una grande stanza nella quale non si può far niente se non un concerto musicale o una mostra. E posti del genere a Pistoia ce ne sono già tanti e nemmeno molto utilizzati. Sarebbe bello che i cittadini ogni tanto adottassero un monumento e riuscissero, attraverso collette e donazioni, a restituirlo al pubblico uso. Ma di questi tempi soldi non è che ne avanzino molti

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  5. Sarebbe già un' idea innovativa, quella dell'adozione di un monumento, che forse troverebbe anche più d'un interessato. Riguardo al patrimonio inutilizzato mi sembra però che manchi un dibattito qualificato, dibattito che potrebbe fare un salto di qualità magari promuovendo un bando internazionale di sole idee, un concorso per gli studenti, un premio nazionale per la migliore proposta, anche solamente teorica. A mio avviso non è sbagliato pensare a un nuovo museo, riprendendo ad esempio l'idea dell'osservatorio sulla città (ILAUD, De Carlo, etc..), ampliandolo con le collezioni che dici; poi è vero che devono essere create le condizioni per un flusso di fruitori anche esterni, visto che questi ambienti non sono certo meta prioritaria per i pistoiesi e comunque devono esser in grado di sostenersi, economicamente parlando. Però si deve considerare che già per la fortezza di Santa Barbara, luogo polifunzionale per eccellenza, ci sarebbe l'ipotesi di uno spazio con funzione museale, e che quindi si dovrebbe accentrare questa attrattiva in un solo luogo. Senza dimenticare che in via Laudesi, nell'ex chiesa di San Desiderio c'è spazio per mostre di dimensioni relativamente grandi : è uno spazio demaniale aperto tutti i giorni, raccoglie le sinopie del Vini ma non ha un gran giro. Fino ad ora si sono avuti errori su errori, come la cattedrale all'ex Breda : il comune lo concede a 1500 euro e di conseguenza non servirà a nessuno, inoltre il mercato dell'antiquariato poteva avere come cornice proprio il convento di San Lorenzo, ipotesi, questa, che avrebbe sicuramente potenziato il centro storico; invece si è preferito restaurare un contenitore senza saperne la funzione precisa. Ci sono delle foto, del teatro dell'accademia degli armonici cui fai riferimento, su quel gruppo di facebook. Per il resto, per tutte le ex chiese sconsacrate, arrivo addirittura ad apprezzare la scelta blasfema del ristorante all'interno di S.Maria del Giglio (con tanto di altare di-vino!) pur di vederle vive, aperte e autenticamente vissute. In definitiva credo che se un giapponese o un russo le vedesse, tutte queste chiese sconsacrate, ridotte a magazzini fatiscenti(il cui sagrato è un parcheggio, proprio come per San Salvatore, tanto che la sua foto sul sito del comune è scattata da metà del portone in su, per nascondere l'obbrobrio !!!), si sentirebbe imbarazzato per noi pistoiesi. Tant'è ! Del resto questa è Pistoia, una città -come diceva il poeta-filosofo di Capostrada- con la "A" maiuscola !

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