martedì 15 gennaio 2013

PERCUSSI: «DA QUALCHE PARTE, LA BUSSOLA SPUNTERÀ FUORI»


di LUIGI SCARDIGLI

Preferisce essere riconosciuta come una donna dell’arte del divenire, una rielaboratrice di elementi, immagini, suoni

PISTOIA. In casa sua, ma anche in quelle dei parenti, più o meni vicini, oltre agli aromi domestici si è sempre respirata parecchia arte e lei, Silvia Percussi, pistoiese, si è lasciata piacevolmente violentare da questa circostanza, iniziando, giovanissima, a dipingere.

La passione adolescenziale, nel tempo e con il tempo, si è trasformata in arte pura e dopo aver trascorso una vita a cercare di capire se e come potesse ritenersi a pieni effetti e meriti una di loro, da oltre dieci anni ha iniziato a far sul serio, inanellando quadri, collage, espressioni visive che la hanno portata a destra e manca tra personali e collettive.
Il prossimo appuntamento con la sua città, Pistoia, è fissato per il prossimo 10 febbraio, presso la Residenza d’epoca Puccini, in via del Malconsiglio, dove alle ore 17 verranno svelate e date in pasto ai visitatori alcune sue carte, un collage recintato da cornici che sono una delle ultime frontiere della pittrice.
«Non posso fare a meno di dipingere – mi ha confidato nel pomeriggio Silvia Percussi dalla sua abitazione-studio –. Ne sento forte il bisogno. Nel tempo, alcune volte, ho creduto che fosse arrivato il momento di smettere, di non cercare più, nella mia creatività, qualcosa che sfuggisse al quotidiano; ma tutte le volte che vengo tentata da questa paura, l’animo superiore si rimpossessa delle mie facoltà e riprendo il cammino esattamente dove l’avevo interrotto».
È una contemporanea a pieni effetti e meriti e nonostante nutra un rispetto e una devozione sacrali per tutto quello che è successo fino ad ora, preferisce essere riconosciuta come una donna dell’arte del divenire, una rielaboratrice di elementi, immagini, suoni, rumori, sensazioni, una riciclatrice di pezzi destinati al dimenticatoio, se non alla pattumiera: aghi, spilli, chiodi, stracci, pezze, tutto inscritto in un ordine geometrico ben stabilito che sono il rombo, classico delle dimore ecclesiali e i rosoni.
Dal 22 ottobre al 27 novembre scorsi, Silvia Percussi ha animato Overlock, a Quarrata, con la sua Giro di vite, una serie di opposti astrattismi illuminati da rossi accecanti o tenuti a bada dal torpore del grigio metallico. Dopo la gentil concessione pistoiese, Silvia Percussi prenderà armi e bagagli per partecipare ad una collettiva a Milano, Circuiti dinamici, dove porterà le sue ultime rielaborazioni che si sottraggono, sistematicamente, dall’ausilio degl’inceneritori.
«Non so ancora dove vorrò e potrò arrivare – aggiunge l’ideatrice artistica – . Fino a quando non avrò chiari i concetti, mi prodigherò a pensare e costruire, distruggere e rinascere: da qualche parte, la bussola spunterà fuori».

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Martedì 15 gennaio 2013 | 11:57 - © Quarrata/news]

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