di Luigi Scardigli
Ha l’aspetto di un impiegato di banca
Alessio Bartolomei, ma è sostanzialmente un indiano, anche se per nulla
metropolitano. Anzi, conosce la terra, la campagna e conosce le stagioni,
soprattutto, il loro alternarsi; crede che si stia avvicinando la sua. E va all’attacco.
Rilanciando.
Il centro-destra è alla deriva; il
centro-sinistra non sa più da che parte mettersi; il vecchio centro, che
pullula di indiani, non è mai morto e siccome non ha bisogno di nessuno
in particolare per continuare a passarsela discretamente, ma esige essere
tutelato, almeno in previsione, preferirebbe essere rappresentato da uno di
loro.
«Le primarie del centro-sinistra – racconta Alessio
Bartolomei, intervistato sì, un paio d’ore fa, dal Direttore, ma ora ha bisogno
di parlare e noi gli diamo spago – hanno aperto una profonda e sintomatica
lacerazione: sono profondamente convinto che molti degli elettori dei tre
candidati sconfitti da Bertinelli, in primavera, alle votazioni per il Sindaco,
non sarebbero così sicuri di delegare il vincitore uscente delle Primarie;
troppo diversi, tra loro, i quattro candidati e seppur ci sia un minimo comune
denominatore tra le quattro frange interne al centro-sinistra, sono altrettanto
convinto che siano stati in molti a sentirsi spiazzati. Bene, in questo
avarissimo lasso di tempo occorre lavorare sodo e duro perché quanto prima l’elettorato
pistoiese sappia e capisca che oltre Bertinelli e la Celesti c’è altro».
Ci sei tu!
«Sì, ci sono io, ma perché il sottoscritto esca del tutto
allo scoperto e accetti la sfida è necessario, anzi, indispensabile, che due
situazioni maturino in tempi rapidissimi e nella logica democratica: sono nodi
cruciali che attanagliano quella grossa e informe mole umana che è il vecchio
centro, disgregato dalla storia e dalla dinamica dei fatti, ma pur sempre vivo
e con un senso di dignità altissimo. In questo nuovo corpo sociale c’è spazio,
a loro riservato, a tutti quei soggetti che vogliono mantenere inalterate e
inalterabili le distanze tanto da un estremo che da un altro».
Sei diventato un raccoglitore
differenziato e un riciclatore?
«No, se nel giro di breve dovessi avere il placet
morale, politico, sociale e numerico per correre per la poltrona di Sindaco, lo
farei per vincere, non certo per partecipare. Sono profondamente convinto che
di scontato, in giro, non ci sia più nulla; nemmeno a Pistoia, dove scontato è
stato tutto, fino ad oggi».
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[Mercoledì 8 febbraio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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