sabato 11 febbraio 2012

INCENERITORE E POLVERI SOTTILI. SOLO A GENNAIO 23 SFORAMENTI


Nuova denuncia del Comitato per la chiusura

MONTALE-PIANA. Dopo oltre quattro mesi, Asl e Arpat hanno finalmente esposto le loro repliche alle contestazioni del Comitato in relazione alle incongruenze e reticenze nelle valutazioni sull’impianto di incenerimento e l’emergenza sanitaria in atto. Gli organi di Controllo, sono stati esortati dal consigliere Bartolini a replicare anche alla recente denuncia dell’Ordine dei Medici, sulla moratoria del raddoppio, incentrata sulla constatazione dell’aumento di malattie tumorali; ma non hanno trattato i contenuti dell’imbarazzante parere dell’autorevole Ente parastatale, emanato dopo anni di partecipazione al Tavolo Istituzionale e un Convegno nazionale dedicato al tema.

Ancora una volta, è emersa solida la contraddizione sussistente tra Asl e Arpat in relazione alla responsabilità dell’inquinamento da micropolveri del territorio interprovinciale di tre Comuni (Agliana, Montale e Montemurlo), nei quali, dopo la conclamata emergenza Pm10 le associazioni sportive proseguono indefesse negli allenamenti e gare agonistiche di ragazzi, non ricevendo nessuna limitazione o prescrizione dalle autorità sanitarie.
Il responsabile di Arpat Dott. Coppi, ha evitato dunque omesso di ricordare i due pareri di Asl 3 emanati in un arco di 12 mesi e pienamente sovrapponibili sulla relazione di causa; ma ha però stigmatizzato la presunta inadeguatezza del “progetto Patos” elaborato nel 2006, che evidenzia il contributo dell’impianto di incenerimento nella formazione di polveri.
Coppi è stato subito contestato dal portavoce del Comitato che ha ricordato come tale documento sia stato riconosciuto come scientificamente valido dalla stessa Agenzia regionale, trovandosi elencato negli atti usati per l’istruttoria del verbale autorizzativo della Provincia (pagg. 28 e 29 di 36) nell’aumento a 150 T/die del 2007 al CIS (Del. G.P. 106/07)
e nella corrispondenza ufficiale con la conferenza dei servizi della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2008 (pag. 51 di 54)
Sulle polveri fini è stato ben ricordato quindi che, nonostante il divieto di combustione di sfalci e arbusti vegetali, l’inquinamento persiste invariato con 23 sforamenti nel solo mese di Gennaio: ciò dimostra la vera natura, direttamente riconducibile all’impianto del Cis e la congiuntura meteoclimatica.
Il Comitato, contesta la replica degli Organi di controllo che hanno argomentato una difesa faziosa e parziale, facendo uso di “slalom argomentativi” su aspetti tecnici, ricorrendo all’interpretazione capziosa di cavilli. Inquietante è da riconoscersi infine la conclusione del relatore di Coppi che ha difeso con disinvoltura le “ordinanze beffa” dei sindaci, tutte contestate per la loro inutilità nell’immediata esigenza di raggiungere la riduzione delle polveri: il dirigente ha addirittura affermato che è sufficiente che i Sindaci facciano comunque “qualcosa” – a prescindere dai risultati ottenibili – purché l’atto sia formalmente sufficiente a dimostrate una volontà di “azione” amministrativa.
Comitato per la chiusura
dell’inceneritore di Montale
[comunicato]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 11 febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.