venerdì 10 febbraio 2012

AIAS/APR. UNA RINCORSA COL FIATO IN GOLA CHE CONFONDE L’INFORMAZIONE


PISTOIA. Gli ultimi eventi poco favorevoli all’Apr di Bardelli – e per l’esattezza l’ordinanza della terza sezione del Tribunale di Roma, che congela Bardelli e i suoi, e chiede loro, sia pure in maniera provvisoria, di farsi da parte – spinge il “patron consustanziale” di Apr e Tvl a scatenare un’offensiva in ogni direzione.

L’assalto mediatico – come ormai si dice oggi con fin troppa facilità – è evidente: notizie sui quotidiani locali, prese di posizione, auto-processi canonici di beatificazione dell’Apr e di demonizzazione dell’Aias, ma – e questo molto meno correttamente di quanto si possa tollerare – anche un conflitto d’interesse palese, che s’incarna nelle trasmissioni di Tvl (che di fatto è la stessa cosa dell’Apr, pur se sotto diverso nome – e lo abbiamo scritto dieci o ventimila volte finora), di cui l’ultima di qualche giorno fa, condotta – ci dicono – da Paola e con la presenza di Mafalda, ha osannato la nuova associazione di cui Bardelli è amministratore e capo carismatico indiscusso e indiscutibile.
Bene. Aldilà di questo tutto, tutto con-fuso e confuso in tutti i sensi; e aldilà dei palesi stridori per la pluralità delle parti, palesemente autoconfliggenti, recitate in commedia da Luigi Egidio, la gente, quella comune, quella che vive del proprio lavoro, quella che paga le proprie tasse e i propri contributi anche alla sanità toscana, quella a cui non interessa affatto se a fare assistenza ai disabili sia San Bardelli o Dan Principato (dove Dan sta per dannato), si chiede, e chiede a tutte le autorità, due o tre cose semplicissime:
  1. se Bardelli ha intenzione di obbedire a un’ordinanza della magistratura di Roma oppure no
  2. se Scarafuggi ha intenzione di continuare comunque a pagare fior di centinaia di migliaia di € dopo la notifica di quell’atto della magistratura di Roma
  3. se la Cassa di Risparmio ha intenzione di trasferire fondi a Bardelli e Apr, come se niente fosse, nonostante la notifica di quell’atto della magistratura di Roma
  4. se le altre Banche pistoiesi – e se non sbagliamo, nella fattispecie, la ViBanca e/o altre: altrimenti chiediamo scusa preventiva – hanno intenzione di surrogarsi in un eventuale congelamento della Caripit
  5. se si vuol vedere o no – da parte di chi deve – la storia dei miracoli del codice fiscale e dell’Agenzia delle Entrate (vedi).

Questo è l’interesse della gente che paga e nessun altro, per quanto Bardelli s’affanni a fare vedere quanto sia bravo lui e quanto valga la sua Apr.
Questo la gente si chiede perché nessuno vede e sente a Pistoia, dove tutto può accadere e nessuno si avvede di nulla, tanto che sembra che la città sia un lazzeretto di sordi, di ciechi e di muti.
Questo è giusto che sia portato all’attenzione della città da parte di chi ha il dovere di informare la gente.
E finché non si daranno risposte chiare e univoche a questi interrogativi, non si potrà che dire che Pistoia è davvero una città-lazzeretto di sordi, ciechi e muti.
e.b. blogger
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[Venerdì 10 febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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