PISTOIA. «In questo momento è come se stessimo attraversando una
terra di nessuno… Siamo in una fase di transizione che durerà almeno fino al
2013, alla fine del governo Monti. Solo allora le cose saranno più chiare e il
Terzo Polo avrà un suo profilo più netto, una sua più precisa fisionomia».
Dice così Alessio Bartolomei, che si
propone come candidato sindaco del Terzo Polo.
«E credo che questa sia l’unica scelta –
aggiunge – per dare risposte ai cittadini insoddisfatti sia del Pd e della sua
conduzione della città, sia del Pdl, che, anche con i risultati del suo primo
congresso provinciale, non è riuscito a dare nessuna indicazione né di novità
né di voglia o di capacità di rinnovarsi. I risultati li abbiamo direttamente sotto
gli occhi».
Ma allora è sicuro? Sarai tu il candidato?
«Io mi propongo. Mi propongo e lo
faccio senza mezzi termini; chiaramente. Il nuovo, se osserviamo con
attenzione, sta tutto qui, in quest’area che sta seguendo una linea in continua
crescita. Non ci sono esplosioni di consensi, ma questa idea di centro
acquista, via via, sempre un mezzo punto in più ogni mese che passa. Mentre
altrove o si va indietro, come nel Pdl, o si resta stazionari come nel Pd, che,
se cresce, lo fa a scàpito di Sel e Idv».
Che succederà? Il Terzo Polo presenterà
una lista unificata o unica?
«Non lo so. E forse è ancora molto
prematuro parlarne. Api, Udc e Fli devono incontrarsi per decidere
definitivamente se uscire con un simbolo unico e una lista unica o se invece
presentarsi con i rispettivi colori. Sta di fatto che io sto pensando anche ad
altro… a qualcosa di più ampio e articolato»
Una lista civica?
«Senz’altro una lista civica a fianco.
E, se non basta, anche più di una. Perché il problema di questa città è quello
della crisi di fiducia della gente. Di quella, voglio dire, che anche non si
rispecchia in un centro sufficientemente centrale. Gente con un cuore
più a sinistra, per esempio, vicina al Pd o ai socialisti, che però non se la
sente più di spalleggiare un Pd o altri partiti suoi alleati che non hanno
saputo dare e fare del proprio meglio in questi anni, in quest’ultimo decennio.
Ecco perché penso a una lista o a delle liste civiche».
Ma la destra pistoiese? Il Pdl… non lo
prendi in considerazione?
«Il Pdl ha perso completamente i suoi
legami interni ed esterni…».
Per essere chiari?
«Pensiamo solo ai risultati del
congresso… È stata un’esperienza autoreferenziale che, oltre a non portare
novità, ha confermato in pieno se stessa. Si sono viste le facce di ieri, e
solo le facce di ieri, confermate nelle stesse posizioni per oggi e per domani.
C’è rinnovamento, forse, in questo? Io non credo. E inoltre il Pdl si è slegato
dalla Lega, dall’Udc e dagli altri potenziali anici o simpatizzanti… Mira a
ottenere l’egemonia della minoranza? E che risultati riporta in fondo?».
Sei stato molto criticato – l’ho fatto
anche io e lo sai, perché te l’ho detto in più occasioni – per aver preso le distanze dal Pdl ed essere migrato nel Fli…
«È vero, ma sono sereno e credo di
avere fatto la scelta giusta. Pensiamo che il Fli sta ora confluendo nel Terzo
Polo: è stata, dunque, una realtà duttile e fluida, ma orientata al futuro;
quel futuro di cui parla Casini, che accetta le sfide dell’oggi e lo fa – su lavoro,
pensioni, economia, sviluppo – cercando di confrontarsi con serietà con Monti e
con la realtà di questo nostro duro, ma necessario momento che stiamo vivendo. È
per questo che sono convinto di non avere sbagliato affatto, ma di essermi
incamminato sulla strada più percorribile e giusta: insomma, la strada più
realisticamente politica che ci sia».
Ma come ti è nata l’idea di proporti come
candidato sindaco?
«È venuta fuori da una riflessione sull’errore che feci nel
2007, quando mi ritirai cedendo il passo a Capecchi, ma poi fui il consigliere
più ‘preferenziato’ della Toscana. Ebbi una valanga di voti. Se dunque le cose
stavano così, perché non propormi con la speranza di poter aggregare intorno a
me non solo gli elettori di Api, Udc e Fli, ma anche di altra area: certi
scontenti delle sinistre, per esempio, che non si sentono altrimenti
rappresentati in alcun modo dalle forze in campo?».
Allora a quando l’investitura…?
«Nessuna fretta, come ho detto. Prima lasciamo che i tre
partiti del Terzo Polo si incontrino e si chiariscano le idee. Io nel frattempo
continuo a lavorare per Pistoia e per i suoi cittadini. Poi… eccomi qua. Io
sono disponibile».
Edoardo Bianchini
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[Lunedì 6 febbraio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
Bartolomei ha scritto ieri che raccoglierà i voti di quegli elettori cui non piacciono i candidati Bertinelli e Celesti. Peccato non si chieda quanti voti farà guadagnare loro la sua canditatura a sindaco. Credo che oramai a Pistoia quasi tutti abbiano capito chi è Bartolomei, il quale, dopo tante peregrinazioni partitiche pare finalmente approdato a quella che forse meglio gli si attaglia: Gianfranco Fini. Non credo vi sia da aggiungere altro.
RispondiEliminaUmberto Semplici