lunedì 6 febbraio 2012

TERZO POLO. BARTOLOMEI: «ECCOMI QUA… IO SONO DISPONIBILE»


PISTOIA. «In questo momento è come se stessimo attraversando una terra di nessuno… Siamo in una fase di transizione che durerà almeno fino al 2013, alla fine del governo Monti. Solo allora le cose saranno più chiare e il Terzo Polo avrà un suo profilo più netto, una sua più precisa fisionomia».
Dice così Alessio Bartolomei, che si propone come candidato sindaco del Terzo Polo.

«E credo che questa sia l’unica scelta – aggiunge – per dare risposte ai cittadini insoddisfatti sia del Pd e della sua conduzione della città, sia del Pdl, che, anche con i risultati del suo primo congresso provinciale, non è riuscito a dare nessuna indicazione né di novità né di voglia o di capacità di rinnovarsi. I risultati li abbiamo direttamente sotto gli occhi».

Ma allora è sicuro? Sarai tu il candidato?

«Io mi propongo. Mi propongo e lo faccio senza mezzi termini; chiaramente. Il nuovo, se osserviamo con attenzione, sta tutto qui, in quest’area che sta seguendo una linea in continua crescita. Non ci sono esplosioni di consensi, ma questa idea di centro acquista, via via, sempre un mezzo punto in più ogni mese che passa. Mentre altrove o si va indietro, come nel Pdl, o si resta stazionari come nel Pd, che, se cresce, lo fa a scàpito di Sel e Idv».

Che succederà? Il Terzo Polo presenterà una lista unificata o unica?

«Non lo so. E forse è ancora molto prematuro parlarne. Api, Udc e Fli devono incontrarsi per decidere definitivamente se uscire con un simbolo unico e una lista unica o se invece presentarsi con i rispettivi colori. Sta di fatto che io sto pensando anche ad altro… a qualcosa di più ampio e articolato»

Una lista civica?

«Senz’altro una lista civica a fianco. E, se non basta, anche più di una. Perché il problema di questa città è quello della crisi di fiducia della gente. Di quella, voglio dire, che anche non si rispecchia in un centro sufficientemente centrale. Gente con un cuore più a sinistra, per esempio, vicina al Pd o ai socialisti, che però non se la sente più di spalleggiare un Pd o altri partiti suoi alleati che non hanno saputo dare e fare del proprio meglio in questi anni, in quest’ultimo decennio. Ecco perché penso a una lista o a delle liste civiche».

Ma la destra pistoiese? Il Pdl… non lo prendi in considerazione?

«Il Pdl ha perso completamente i suoi legami interni ed esterni…».

Per essere chiari?

«Pensiamo solo ai risultati del congresso… È stata un’esperienza autoreferenziale che, oltre a non portare novità, ha confermato in pieno se stessa. Si sono viste le facce di ieri, e solo le facce di ieri, confermate nelle stesse posizioni per oggi e per domani. C’è rinnovamento, forse, in questo? Io non credo. E inoltre il Pdl si è slegato dalla Lega, dall’Udc e dagli altri potenziali anici o simpatizzanti… Mira a ottenere l’egemonia della minoranza? E che risultati riporta in fondo?».

Sei stato molto criticato – l’ho fatto anche io e lo sai, perché te l’ho detto in più occasioni per aver preso le distanze dal Pdl ed essere migrato nel Fli…

«È vero, ma sono sereno e credo di avere fatto la scelta giusta. Pensiamo che il Fli sta ora confluendo nel Terzo Polo: è stata, dunque, una realtà duttile e fluida, ma orientata al futuro; quel futuro di cui parla Casini, che accetta le sfide dell’oggi e lo fa – su lavoro, pensioni, economia, sviluppo – cercando di confrontarsi con serietà con Monti e con la realtà di questo nostro duro, ma necessario momento che stiamo vivendo. È per questo che sono convinto di non avere sbagliato affatto, ma di essermi incamminato sulla strada più percorribile e giusta: insomma, la strada più realisticamente politica che ci sia».

Ma come ti è nata l’idea di proporti come candidato sindaco?

«È venuta fuori da una riflessione sull’errore che feci nel 2007, quando mi ritirai cedendo il passo a Capecchi, ma poi fui il consigliere più ‘preferenziato’ della Toscana. Ebbi una valanga di voti. Se dunque le cose stavano così, perché non propormi con la speranza di poter aggregare intorno a me non solo gli elettori di Api, Udc e Fli, ma anche di altra area: certi scontenti delle sinistre, per esempio, che non si sentono altrimenti rappresentati in alcun modo dalle forze in campo?».

Allora a quando l’investitura…?

«Nessuna fretta, come ho detto. Prima lasciamo che i tre partiti del Terzo Polo si incontrino e si chiariscano le idee. Io nel frattempo continuo a lavorare per Pistoia e per i suoi cittadini. Poi… eccomi qua. Io sono disponibile».
Edoardo Bianchini
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[Lunedì 6 febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]

1 commento:

  1. Bartolomei ha scritto ieri che raccoglierà i voti di quegli elettori cui non piacciono i candidati Bertinelli e Celesti. Peccato non si chieda quanti voti farà guadagnare loro la sua canditatura a sindaco. Credo che oramai a Pistoia quasi tutti abbiano capito chi è Bartolomei, il quale, dopo tante peregrinazioni partitiche pare finalmente approdato a quella che forse meglio gli si attaglia: Gianfranco Fini. Non credo vi sia da aggiungere altro.
    Umberto Semplici

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