È presto detto. Siamo così bravi che,
per esserlo sempre più, ci siamo messi a lavorare per l’Angela.
E a gratis.
In Germania l’occupazione cresce e da
noi, a Dio piacendo, cala.
Monti ci mette del suo e del non suo:
ma le lacrime sono necessarie – specie se chi ce le spreme non è costretto a
versarle come noi.
Anche Napolitano, l’uomo di Budapest,
ci invita a ulteriori sacrifici e ci prepara alle manovre da 45 miliardi all’anno.
Noi non siamo un popolo di codardi,
come dice Der Spiegel (vedi), ma un popolo di martiri bene
addestrati, dalla Chiesa e dalle sinistre, ad accettare la vita come un
sacrificio necessario per l’aldilà (Chiesa) o un olocausto di noi stessi a
favore dello Stato nel nome della responsabilità (Sinistre).
Siamo davvero bravi e buoni e santi e
giusti. Perfino Celentano sarà pregato sugli altari.
Chi governa ci ricambierà con un bel
sorriso e una pacca sulle spalle.
E quando moriremo scriveranno molte
belle cose su di noi.
Perché i morti sono tutti buoni, giusti
e santi.
Specie se si sono lasciati spennare per
garantire privilegi alle caste.
e.b. blogger
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[Mercoledì 1° febbraio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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