lunedì 10 dicembre 2012

ASL 3. L’INTERSINDACALE MEDICA IN ROTTA DI COLLISIONE CON IL DOTTOR ABATI


Forti contestazioni al provvedimento di chiusura delle sale operatorie – «Si parla di tagli e si affidano consulenze di centinaia di migliaia di euro» – Accesso negato agli atti e ora un’azione legale contro l’azienda – Forte conflittualità che tende a estendersi su un orizzonte di lotta

PISTOIA. L’assemblea dei medici ospedalieri e veterinari, riunita a Montecatini Terme, ha espresso all’unanimità il proprio dissenso verso la decisione della direzione aziendale di sospendere l’attività chirurgica programmata fra il 1° dicembre del corrente anno ed il 20 gennaio dei 2013.
Tale risoluzione, comunicata alle rappresentanze sindacali il 22 di novembre, è stata adottata unilateralmente con nota del 6 dicembre a firma del direttore facente funzione dei presidi ospedalieri di Pistoia e Pescia, Dott. Roberto Biagini.
Tutto questo senza che preliminarmente si procedesse ad alcuna valutazione relativa all’impatto negativo che si produrrà sull’assistenza, né sugli obiettivi di tipo economico che si vorrebbero perseguire.
Infatti, i numerosi quesiti posti in tal senso dalla rappresentanza dei medici nel corso del “tavolo” sindacale del 4 u.s. sono rimasti senza risposta; così come senza risposta sono rimaste le sollecitazioni a modulare in maniera diversa la riorganizzazione dell’attività operatoria.
A fronte della totale assenza di tali imprescindibili elementi di valutazione, l’Intersindacale ha provveduto in proprio, nel corso dello stesso confronto e sulla base dei pochi elementi forniti verbalmente, stimando che nel periodo individuato salterà un numero di interventi compreso fra 550 e 650. Un disagio immediato inaccettabile che produrrà ulteriori danni come l’allungamento delle già chilometriche liste d’attesa ed una spinta verso il privato per i pochi in grado di permetterselo.
A poco più di un mese dall’insediamento della nuova direzione questa vicenda marca un avvio estremamente problematico delle relazioni fra il vertice dell’azienda e la sua principale componente professionale dando adito ad una serie di dubbi e perplessità già sollevate nei confronti delle gestioni precedenti.
Incomprensibile il fatto che questa decisione segua di soli due mesi la proposta avanzata dal dott. Cravedi, in veste di commissario, di convenzionare una struttura privata presente sul territorio per l’abbattimento delle liste di attesa in chirurgia e che avrebbe previsto un impegno annuo di circa 500.000 euro. Incomprensibile che altre aziende del Sistema Sanitario Toscano, con disavanzi di bilancio maggiori, non chiuderanno le sale chirurgiche.
Parimenti incomprensibile che l’Azienda proprio in queste settimane abbia provveduto ad investimenti e liquidazioni per alcune centinaia di migliaia di euro per finanziare incarichi professionali ed attività esterne totalmente estranei all’assistenza.
Incomprensibile, infine, il rifiuto opposto dall’attuale direttore generale, dott. Roberto Abati, all’acquisizione, da parte dell’Intersindacale, della relazione del Collegio dei Revisori come allegato al bilancio del 2011.
A fronte di quest’ultima presa di posizione, non essendo ancora disponibile il piano assunzioni del 2012 (!) e stante anche un recente pronunciamento del Difensore Civico sull’accesso agli atti a garanzia del rispetto dei vincoli di trasparenza, l’Intersindacale ha dato mandato al proprio legale, avvocato Mauro Montini, di procedere all’impugnazione ritenendo l’acquisizione di tale atto proprio pieno diritto.
Ciò anche nella contestuale prosecuzione dell’azione di riesame di provvedimenti e delibere che hanno alimentato negli anni precedenti il finanziamento di varie attività progettuali per consistenti valori economici.
Nel rendere noto anche che nessuna risposta è pervenuta alle reiterate proposte di parte sindacale di avviare un confronto alla ricerca di una soluzione al contenzioso sui fondi stipendiali, che vedrà contrapposti 340 professionisti alla direzione in prima udienza il 13 p.v., si conferma l’impegno alla tutela gli interessi dei cittadini e dei professionisti.
Coerentemente con il mandato espresso dall’assemblea si ribadisce la volontà di poter esercitare a pieno il diritto ad erogare assistenza ai cittadini riservandosi di agire in modo che non venga ulteriormente danneggiato il senso di appartenenza dei medici pistoiesi alla sanità pubblica attraverso vetusti esercizi di monocrazia e modalità di relazione improntate all’arroganza ed all’autoritarismo.
In tempo di crisi economica e di tagli alla sanità, Pistoia non ha certo bisogno di “uomini soli al comando” anche perché l’esperienza precedente insegna che strutture complesse come le aziende sanitarie pubbliche non possono essere governate così.
Intersindacale medica Asl3-Pistoia
Anaao Assomed, Aaroi Emac, Cgil-Fp Medici,
Cimo Asmd, Cisl Medici, Fassid, Fesmed
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[Lunedì 10 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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