AGLIANA-PIANA. Il 1° dicembre scorso è uscito un intervento di Giorgio Tibo
– ex-Sindaco di Montale ed ex-Presidente del Cis-Inceneritore – in cui si sosteneva che, quanto a chiudere l’impianto di
via Tobagi, questo era il momento giusto.
Su queste affermazioni interviene oggi
Giuliano Ciampolini con la nota che segue:
Le risposte di Giorgio Tibo nell’intervista
pubblicata su Il Tirreno, sono semplicemente incredibili (per non dire
irresponsabili):
1) I cassonetti interrati collocati in
modo sperimentale nel 2006 nei Comuni di Montale, Agliana, Quarrata (a servizio
di circa 500 famiglie), sono stati un errore clamoroso (di cui Tibo, allora
Presidente del Cis Spa, porta una parte di responsabilità:
nel 2006 il “Comitato
NO! all’inceneritore dl Calice” ebbe un incontro con il Sindaco di Montale
Piero Razzoli e gli facemmo una domanda: “se la sperimentazione darà un esito
positivo è economicamente sostenibile estendere quella modalità di raccolta dei
rifiuti alle circa 15.000 famiglie residenti nei tre Comuni?”. Nessuna
risposta: una valutazione così preliminare e fondamentale, prima di fare quella
sperimentazione, non era stata fatta.
Quel tipo di scelta (molto costosa)
allora era stata fatta solo da un Comune turistico (e ricco) come Bressanone e
da pochi altri Comuni turistici ed ora è stata fatta anche per il centro
storico di Firenze (che, indubbiamente, ha esigenze condivisibili di decoro
urbano), ma ha dei costi insostenibili che non consentono la generalizzazione
di questo sistema (ogni postazione costa da un minimo di € 43.000 ad un massimo
di € 84.000 in funzione del numero di campane installate) e questo dice tutto
sulla Presidenza che allora aveva il Cis Spa.
Inoltre, dalla risposta di Tibo si
capisce che ha una totale impreparazione in merito alla gestione dei rifiuti:
la tariffa puntuale è applicabile anche al sistema di raccolta porta a porta
(come dimostra il Consorzio Priula, il Comune di Capannori e tanti altri e come
dovrà essere fatto, il prima possibile, anche nei Comuni di Agliana, Montale e
Quarrata) e anche sul riciclo dei materiali differenziati è il sistema PaP che
consente la qualità che è indispensabile per trovare sbocchi di mercato alle “materie
seconde” derivanti dalla raccolta differenziata.
2) La gara d’appalto per il
potenziamento dell’inceneritore di Montale a 225 T/g fu bloccata non dagli
attuali Sindaci, ma da quelli precedenti e per una ragione semplicissima: quel
Bando di Gara venne deciso di pubblicizzarlo alla fine di luglio 2007 (quando
Tibo era ancora Presidente) e dopo che il 17 luglio era stato fermato l’inceneritore
a causa delle emissioni di diossine sopra i limiti di legge: l’informazione a
pagamento su quel bando di gara (obbligatoria per legge) fu pubblicata sui
giornali i primi di agosto, quando quasi tutta l’Italia produttiva si ferma per
ferie e per fortuna se ne accorse Renzo Bardelli, allora Consigliere
Provinciale, che giustamente scrisse sui giornali che quella procedura era
inaccettabile, perché – di fatto – riduceva l’informazione
che deve avere ogni bando di gara (infatti i Sindaci, penso consigliati anche
dal Presidente della Provincia e dalla Segretaria provinciale del Pds, decisero
il ritiro di quel Bando di Gara).
Insomma, anche i Sindaci di allora fecero
una valutazione sull’operato di Giorgio Tibo alla Presidenza del Cis e pochi
mesi dopo fu cambiato (a mio parere senza nessun rimpianto).
Giuliano Ciampolini
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 5 dicembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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