mercoledì 5 dicembre 2012

CIAMPOLINI: «TIBO VUOLE CHIUDERE L’INCENERITORE? ROBA DA IRRESPONSABILI!»


AGLIANA-PIANA. Il 1° dicembre scorso è uscito un intervento di Giorgio Tibo – ex-Sindaco di Montale ed ex-Presidente del Cis-Inceneritore – in cui si sosteneva che, quanto a chiudere l’impianto di via Tobagi, questo era il momento giusto.
Su queste affermazioni interviene oggi Giuliano Ciampolini con la nota che segue:

Le risposte di Giorgio Tibo nell’intervista pubblicata su Il Tirreno, sono semplicemente incredibili (per non dire irresponsabili):
1) I cassonetti interrati collocati in modo sperimentale nel 2006 nei Comuni di Montale, Agliana, Quarrata (a servizio di circa 500 famiglie), sono stati un errore clamoroso (di cui Tibo, allora Presidente del Cis Spa, porta una parte di responsabilità:
nel 2006 il “Comitato NO! all’inceneritore dl Calice” ebbe un incontro con il Sindaco di Montale Piero Razzoli e gli facemmo una domanda: “se la sperimentazione darà un esito positivo è economicamente sostenibile estendere quella modalità di raccolta dei rifiuti alle circa 15.000 famiglie residenti nei tre Comuni?”. Nessuna risposta: una valutazione così preliminare e fondamentale, prima di fare quella sperimentazione, non era stata fatta.
Quel tipo di scelta (molto costosa) allora era stata fatta solo da un Comune turistico (e ricco) come Bressanone e da pochi altri Comuni turistici ed ora è stata fatta anche per il centro storico di Firenze (che, indubbiamente, ha esigenze condivisibili di decoro urbano), ma ha dei costi insostenibili che non consentono la generalizzazione di questo sistema (ogni postazione costa da un minimo di € 43.000 ad un massimo di € 84.000 in funzione del numero di campane installate) e questo dice tutto sulla Presidenza che allora aveva il Cis Spa.
Inoltre, dalla risposta di Tibo si capisce che ha una totale impreparazione in merito alla gestione dei rifiuti: la tariffa puntuale è applicabile anche al sistema di raccolta porta a porta (come dimostra il Consorzio Priula, il Comune di Capannori e tanti altri e come dovrà essere fatto, il prima possibile, anche nei Comuni di Agliana, Montale e Quarrata) e anche sul riciclo dei materiali differenziati è il sistema PaP che consente la qualità che è indispensabile per trovare sbocchi di mercato alle “materie seconde” derivanti dalla raccolta differenziata.
2) La gara d’appalto per il potenziamento dell’inceneritore di Montale a 225 T/g fu bloccata non dagli attuali Sindaci, ma da quelli precedenti e per una ragione semplicissima: quel Bando di Gara venne deciso di pubblicizzarlo alla fine di luglio 2007 (quando Tibo era ancora Presidente) e dopo che il 17 luglio era stato fermato l’inceneritore a causa delle emissioni di diossine sopra i limiti di legge: l’informazione a pagamento su quel bando di gara (obbligatoria per legge) fu pubblicata sui giornali i primi di agosto, quando quasi tutta l’Italia produttiva si ferma per ferie e per fortuna se ne accorse Renzo Bardelli, allora Consigliere Provinciale, che giustamente scrisse sui giornali che quella procedura era inaccettabile, perché – di fatto – riduceva l’informazione che deve avere ogni bando di gara (infatti i Sindaci, penso consigliati anche dal Presidente della Provincia e dalla Segretaria provinciale del Pds, decisero il ritiro di quel Bando di Gara).
Insomma, anche i Sindaci di allora fecero una valutazione sull’operato di Giorgio Tibo alla Presidenza del Cis e pochi mesi dopo fu cambiato (a mio parere senza nessun rimpianto).
Giuliano Ciampolini
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[Mercoledì 5 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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