L’Italia è il Paese dei governi e degli
uomini sbagliati.
Ministri e vice che danno alla gente di
bamboccioni, culattoni, sfigati; Presidenti della
Repubblica e premier che fanno le corna in foto ufficiali; gente che si sostituisce
a Dio in persona nel predicarci il Verbo.
E ora perfino Jeeg robot o Mazinga
(premier delle brioches, vedi) che se ne escono con infelicissime
battute, sempre a danno dei giovani che, da questa classe politica (ma si può chiamare
tale?), o dalle sue emanazioni incostituzionali, ricevono schiaffoni sul viso e
calci nel culo.
E ci vuole poco a dimostrarlo: i
salvatori, scelti dall’uomo di Budapest, hanno disfatto il sistema
pensionistico e metteranno i giovani di oggi a “cassa integrazione pensioni”, per
pensioni che domani non verranno quasi per nulla pagate dato il sistema
contributivo generato dal precariato ad vitam; i salvatori hanno
iniziato a mangiarsi i beni degli italiani (con manovre, Imu, nuovo catasto e
tasse sui carburanti) e quindi stanno togliendo ai giovani di oggi anche la
possibilità di arrangiarsi, una volta vecchi, domani, con i beni di famiglia:
perché entro vent’anni gli italiani non saranno certo più considerati ricchi perché
possiedono qualche casa di famiglia che è venuta loro dalle linee maschili e
femminili degli antenati che hanno lavorato sodo e bene per tutto il secolo
scorso. Le case se le saranno ingollate lo Stato e i politici mangioni.
Un presidente del consiglio potrebbe
anche dire, ai giovani, ciò che ha detto Jeeg robot.
Potrebbe permetterselo solo se anche
lui non avesse un posto fisso: un posto che per i professori universitari è
così fisso da sembrare essere concesso per divina, insindacabile volontà da
quella congrega che si chiama mondo accademico, con le sue assurde e massoniche
cooptazioni, i suoi intrallazzi e le sue vergogne che, pur essendo sotto gli
occhi di tutti, nessuno mai ha il coraggio di toccare. A tal punto che la
maggior parte dei professori universitari genera – secondo il principio darwiniano
del miglioramento della specie – professori universitari: anch’essi belli,
bravi, intelligenti come i padri e… con posto fisso (e ben retribuito), pur se monotono.
Che vergogna Signor Monti! Che grande
vergogna, questa nazione che Lei, con tanta flemma e sicurezza, vuole lasciarci
migliore facendoci… mangiare brioches!
e.b. blogger
P.S. – E anche con l’aiuto delle
sinistre che lottano per il popolo lavoratore e che, nell’Università, hanno
sistemato tutti i loro uomini di apparato e di sostegno. Ovviamente con posti
fissi.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 2 febbraio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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