di Marco Ferrari
SAN MARCELLO-MONTAGNA. Ieri la Comunità Montana è passata a miglior vita lasciando
l’eredità, 1 milione e 700.000 euro, alla Provincia.
Oggi, sui giornali, necrologi e
messaggi di commiato nei confronti del caro estinto, un termine appropriato in
tutti i suoi vari significati.
Prima al traguardo, ma sono sempre in
prima linea, la Cgil.
In fondo come è riportato su La
Nazione l’associazione dei lavoratori ci informa che nel recente passato ha
“già avuto modo di affermare in più occasioni” l’errore gravissimo di non
costituire l’Unione dei Comuni Speciali.
Quello che ha detto la Cgil sul casino
della Comunità Montana, sulla mancata Unione Speciale dei Comuni, sui (ora)
fondi Bim persi dai Comuni, sono frasi ed atti fondamentali, eloquenti, delle vere
e proprie pietre miliari.
Rileggete gli articoli pubblicati su La
Nazione e Il Tirreno del 24 giugno, a commento e cronaca dell’ultima
assemblea della Comunità Montana svoltasi a San Marcello Pistoiese, in cui ne
fu decretata la fine senza prosecuzione in Unione dei Comuni.
Tenetevi forte, però; e mandate a letto
i bambini.
Pronti? “Scelta politica poco
lungimirante”. Va bene la sintesi! Ma almeno una manifestazioncina di contorno,
qualche bandierina in piazza, uno scioperino locale, un girotondo, un
concertino equo e sociale, questo proprio non, eh?
Però a distanza di cinque mesi alla
Cgil si riscattano e si ripresentano con un comunicato della segreteria
provinciale; e anche qui ci vanno duro, bisogna riconoscerlo, non guardano in
faccia a nessuno: “Ci preme però ricordare che i comuni della montagna
pistoiese hanno perso un’occasione molto importante quando, alla fine del
giugno scorso, hanno deciso di non seguire quanto previsto dalla legge
regionale e di non avviare il percorso di trasformazione in unione speciale dei
comuni, scaricando la responsabilità di gestire il futuro della Comunità
montana a un ente terzo, la Provincia di Pistoia”.
Ma anche questi della Cgil dove erano?
Non una voce di solidarietà o d’incoraggiamento è arrivata dalle associazioni sindacali
alla battaglia di verità condotta in solitario dal Comitato per il recupero
ammanco Comunità Montana.
Ferrari
si stupisce. Ma la Cgil non può più di tanto.
Almeno
se è vero che gli amministratori della Comunità defunta sono stati (al 98%) sempre
rossi e che – per il patto Gualtierotti-Molotov/Ribbentrop – non se ne
può e non se ne deve parlare…
Q/n
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[Sabato
1° dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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