di LORENZO CRISTOFANI
Stando
al mantenimento dei vertici Bruni-Niccolai, c’è il rischio che tutto resti com’è,
altro che avanzata di Renzi! – Le eclatanti contraddizioni
di Bersani e del Pd ‘tradizionale’ – E un pensiero a Bartoli…?
Roberto Bartoli |
PISTOIA. Pare proprio che nella
città dei crucci – così l’ha definita un professore di storia americano in una monografia
dedicata alle vicende storiche e politiche di Pistoia (vedi), di cui magari il blog
riparlerà diffusamente, viste le straordinarie assonanze con la politica
attuale – l’imminenza delle prossime
elezioni abbia innescato il solito brulichio di riunioni, telefonate ed
iniziative.
Il Movimento
5 Stelle di Beppe Grillo è l’unico soggetto politico che al momento ha
fatto le primarie per la scelta dei propri parlamentari. Le ha fatte a modo suo
– come anche cantava Lucio Dalla in Piazza
Grande – ma le ha fatte.
Tuttavia l’attenzione generale è ovviamente completamente concentrata sulle
mosse del Pd e sulla sua galassia di correnti, contraddizioni, speranze, sentimenti
(ma anche ri-sentimenti…) che lo nutrono.
Gramigna e Renzi |
Il Partito
Democratico ha infatti fissato la data per le proprie primarie per il 30 di
dicembre e solo lunedì prossimo venturo sarà chiaro chi potrà votare e chi potrà
essere votato.
Personalmente
non nutro affatto simpatia per un partito che a livello nazionale ha la responsabilità
morale di una serie di varie amenità, che avranno purtroppo pesanti ricadute
sul sistema-Paese a partire dal prossimo anno, ma trovo interessante, e forse
doveroso, osservare gli sviluppi delle dinamiche locali che porteranno uno o più
pistoiesi a rappresentare la collettività a palazzo Madama o a Montecitorio.
Tanto per
ricordare qualche termine della serie, si può citare: la fiducia alla corsa
agli armamenti (gli F35, quando invece altri, nelle stesse condizioni, hanno rinunciato), alle
trivellazioni petrolifere e a una politica energetica antieuropea e antistorica,
al pareggio di bilancio (dieci mesi fa Bersani lo definì una “castrazione”), l’assegno
di fine mandato ai consiglieri regionali (all’ indomani dello scandalo dei vari
Batman del Belpaese), il voler procedere immotivatamente con la Tav; la difesa
delle pensioni d’oro per i manager pubblici; l’indifferenza omertosa verso le
mille multe che l’Ue commina quasi quotidianamente all’Italia.
Leggendo però
le numerose dichiarazioni ufficiali sembra che il Pd intenda dare un forte segnale di rinnovamento e
inclusione, presentando alle primarie persone preparate e radicate, senza le
vecchie logiche delle appartenenze.
A questo
punto mi chiedo, ma lo chiedono in tanti, quale miglior figura da spendere in
questa fase così dirimente se non Roberto Bartoli, colui che, tra le altre
cose, ha aperto quella inaspettata e nuova stagione pistoiese di partecipazione
dal basso e di impegno politico?
In altre
parole, sempre in attesa di sapere la posizione del diretto interessato, che
molti ritengono rappresentativo di un certo modo di fare politica e già
vorrebbero trai partecipanti alle primarie, sarebbe curioso poter valutare il
grado di apprezzamento degli elettori della provincia nei confronti dell’ex
consigliere comunale e il contributo che egli potrebbe offrire in questa
partita.
Penso
subito alla riforma di quella anomala giustizia del nostro paese, che Bartoli,
da penalista affermato, non ha mai nascosto di voler migliorare. Ma questo,
come altri, è un elemento che verrà sicuramente fuori nei prossimi giorni.
Riccardo Fagioli |
La
possibilità per il professore di correre alle parlamentarie Pd sarà comunque la
dimostrazione o meno della volontà del Partito Democratico di uscire davvero da
quelle logiche autoreferenziali e conservatrici (quote Renzi e quote Bersani) che
si legge essere state definitivamente mandate in soffitta.
Mancano in
conclusione due settimane, tempo troppo esiguo per potere preparare
efficacemente e credibilmente un passaggio elettorale così importante: e stando
così le cose è fuori da ogni dubbio che Roberto Bartoli sia in ogni caso una
garanzia, comprovata dai suoi seppur brevi trascorsi, per le aspettative dei
tanti perplessi e indecisi elettori che ancora aspettano qualcosa dalla
politica.
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sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica
16 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
Sarebbe già molto se nel cosiddetto "listino" (quelli teoricamente sicuri di essere eletti) la dirigenza PD evitasse di infilarci i soliti noti (cioè politici di fama, locale e regionale ma anche nazionale, che - proprio perchè politici di fama - una eventuale candidatura (o ri/candidatura) al Parlamento se la dovrebbero giocare mettendosi coraggiosamente alla libera e segreta verifica dei cittadini. O no?
RispondiEliminaPreferirei Carla Bruni - ma sarebbe meglio la Bellucci che va in Brasile e lascia sia Holland che quel benzinaio di Bersani!
RispondiEliminaMi risulta difficile pensare ad un Bartoli come al personaggio "scomodo" che rappresenterebbe l' esempio, la volonta' del cambiamento per un partito che niente lascia al caso e tutto predetermina affinche' possa sempre esercitare il diritto divino del controllo.
RispondiEliminaBartoli, per sua natura, e' l'uomo utile "alla bisogna", colui che, nella sua intransigenza ed originale progressismo, risulta importante affinche' tutto sembri diverso e nulla cambi.
Siamo quindi al paradosso che cio' che sembra vecchio e logoro, sia invece legittimato dal nuovo che avanza.
A tal fine quale puo' essere ad oggi la candidatura giusta e sincera? Ai posteri l'ardua sentenza, ma credo che vi sia ancora il bisogno di attendere il fortunato connubio di un grembo fertile e di cromosomi oculatamente mescolati.