domenica 16 dicembre 2012

CENTRO CULTURALE “J. MARITAIN”. CHI HA FONDATO IL CRISTIANESIMO?


di Giovanni Ibba [*]

Gesù, quando predicava e operava per le strade della Galilea e della Giudea, aveva davvero in mente di «creare» una nuova religione?

PISTOIA. La questione su chi ha fondato il cristianesimo s’intreccia con quella su chi era storicamente Gesù. A quest’ultima domanda cercò di dare una risposta, nel XVIII secolo, Reimarus. A. Schweitzer scriveva (Storia della ricerca sulla vita di Gesù, 86) che «Prima di Remarius nessuno aveva tentato di comprendere storicamente la vita di Gesù». Della sua opera, com’è noto, Lessing pubblicò frammenti postumi, fra i quali leggiamo: «Io credo che vi siano forti motivi per tenere ben distinto ciò che gli apostoli raccontano nei loro propri scritti da ciò che Gesù nella sua vita ha realmente espresso e insegnato» (I frammenti, 358).

Seminario Vescovile – via Puccini, 36 – Pistoia. Martedì 18 dicembre 2012, ore 21.
All’incontro-dibattito sul tema interverranno Remo Cacitti dell’Università di Milano e Romano Penna, dell’Università Lateranense.
Seguirà dibattito (vedi).
Come scriveva G. Barbaglio («Gesù», in Dizionario del Sapere storico-religioso del Novecento, p. 923) «nasce così la diade “Gesù storico e Cristo della fede” che avrà lunga vita». Secondo Remarius Gesù si sarebbe battuto per la libertà del suo popolo, ma fu sconfitto e crocifisso dai romani. Allora i suoi discepoli interpretarono la sua morte come fosse stato un sacrificio espiatorio dei peccati dell’umanità, presero di nascosto il suo cadavere e lo proclamarono messia. Per Reimarus «il suo scopo non era stato quello di soffrire e morire, ma quello di stabilire un regno terreno e di liberare gli ebrei dalla prigionia; in questo Dio lo aveva abbandonato, in questo era andata vana la sua speranza»; per cui «dopo la morte di Gesù, per la prima volta è stata inventata la nuova dottrina di un redentore spirituale sofferente, semplicemente perché la pura speranza era andata a vuoto» (I frammenti, 454).
Nel non breve percorso compiuto da questa «diade», percorso che cercava di avvalersi di una lettura «storica» della vita di Gesù e, di conseguenza dell’origine del cristianesimo, vi sono stati tentativi di mostrare, in base a un approccio razionalistico, un Gesù mitico, in ordine alla spiegazione dei fatti soprannaturali dei racconti evangelici (per esempio D.F. Strauss nel suo Das Leben Jesu 1835-36). Quest’ultima corrente interpretativa della figura di Gesù ha visto molti esponenti, fra i quali il più noto fu E. Renan, fino ad arrivare al recente G.A. Wells, autore di The Jesus Myth (1999).
Le varie scuole che hanno cercato di studiare Gesù come personaggio storico, al di là di ogni intenzionalità apologetica (anche se spesso mostrando un’apologetica al contrario) hanno poi conseguentemente fatto emergere la questione se ciò che viene predicato dalle comunità cristiane, dalle origini fino ad oggi, corrisponda davvero al pensiero di Gesù; se, in sostanza, Gesù non abbia mai ideato né pensato la costituzione di una comunità che si distanziasse nettamente dal giudaismo.
Ben inteso, oggi è evidente che una separazione netta Gesù/Giudaismo, così come potrebbe sembrare emerge per esempio dal vangelo di Giovanni, non va intesa come il risultato di un progressivo rifiuto dei «cristiani» rispetto ai «giudei». Gesù, quando predicava e operava per le strade della Galilea e della Giudea, aveva davvero in mente di «creare» una nuova religione? Forse per capire bene chi sono i primi membri della comunità post-pasquale sarebbe necessario capire come era strutturato, nelle sue varie correnti, il giudaismo del primo secolo e scoprire, fra le tante ipotesi, che Gesù apparteneva o rappresentava una particolare corrente giudaica del tempo; per esempio, come qualcuno dice, a una corrente di tipo apocalittico. Inoltre, qual è l’importanza di Paolo nella formazione della «nuova» religione «cristiana»? I membri delle prime comunità seguaci di Gesù erano «cristiani» nell’accezione che oggi diamo all’aggettivo? Si potrebbe affermare che un ruolo determinante alla formazione del «cristianesimo» lo ebbe, già qualche secolo dopo i fatti narrati dai vangeli, Costantino?
[*] – Del Centro Maritain.
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[Domenica 16 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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