di ALESSANDRO ROMITI
AGLIANA-PIANA. La recente apparizione di Giorgio Tibo
sulle cronache locali ha lasciato increduli i cittadini del Comitato per la
Chiusura dell’Inceneritore ma, nel contempo, ha permesso di riconoscere l’evento
come emblematico: uno dei più convinti incenertitoristi, e già presidente del
Cis, ha finalmente maturato – con sorprendente saggezza – la consapevolezza che l’impianto
potrebbe essere chiuso. Un pentito?
Questo
non è il caso in cui una quercia ha fatto limoni: le considerazioni espresse
sulla modalità di gestione dei rifiuti, sono da cestinare perché ingiustificate
e di parte, ma anche perché provenienti da chi – sulla diretta gestione dell’impianto
d’incenerimento – ha compiuto
atti gravi, poi confermati da una sentenza.
Tibo,
provveda dunque a rispettare la condanna e disporre il risarcimento ai
cittadini danneggiati a causa del suo comportamento, danni che (come si legge
in sentenza) lo stesso avrebbe potuto evitare se avesse “...adottato, secondo
prudenza diligenza e perizia tutte quelle cautele che avrebbero impedito lo
sforamento... attivando immediatamente le procedure di spegnimento dell’impianto...”.
E
dunque, dopo l’espiazione della sua colpa, si ritiri almeno in un più decoroso
silenzio e rinunci a ridicole apparizioni per “pontificare” (forse sollecitato
da una inattesa maturazione) sulla possibilità di una virtuosa chiusura dell’impianto,
certamente giustificata dall’attuale congiuntura d’avvio della raccolta
differenziata, oltre che ai non meno importanti fattori di indirizzo economico
e sanitario.
L’iniziativa
di Tibo vuole forse essere utile a emendarsi dalle colpe a lui ricondotte e
che, avrebbero parziale attenuazione con l’avvio delle “virtuose” iniziative
dei comuni che attuano la raccolta differenziata. Queste sono certamente da
plaudire ancorché resti incomprensibile e indigesta alla comunità dei cittadini
, che vedono addirittura riproporre il raddoppio dell’impianto. Le scelte delle
amministrazioni inceneritoriste si stanno rivelando anacronistiche e intollerabili,
visto proprio il pregiudizio sanitario che incombe sui residenti con la
diffusione di inquinamento e l’aumento delle polveri fini già alla soglia dei
50 giorni nel 2012.
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[Sabato
15 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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