Con il titolo di Quelle ambigue
tasse «occulte», stamattina Cristina Privitera, caposervizio della Nazione,
scriveva sulla prima di Pistoia:
La politica è sempre più lontana dai
cittadini: perché? Azzardiamo, senza la pretesa di esaurire il problema, una
risposta terra terra: perché spesso chi ci governa pare interessato più a
prenderci in castagna, cercando il pelo nell’uovo per far cassa, piuttosto che
a far funzionare i servizi pubblici, motivo per il quale ricopre il suo ruolo.
La cosa pubblica, così, si trasforma in qualcuno che ci guarda in cagnesco, una
sorta di antagonista implacabile.
Qualche esempio? Tanto per restare a
esempi sperimentati di persona: multa in un parcheggio a lunga sosta,
regolarmente pagato, perché il disco orario copriva parzialmente il tagliando
dell’assicurazione. Si legge comunque la data di scadenza. Niente da fare: gli
zelanti vigili staccano l’odiato foglietto rosa. Cinque i giorni di tempo per
andare di persona a mostrare tutti gli estremi dell’Rc auto. Ma questo non
toglie la multa di 24 euro per mancata esposizione del tagliando assicurativo.
Tutto legittimo, per carità. Ma difficile lo stesso da digerire.
Un altro esempio? Vi serve un
certificato storico di stato di famiglia? Se andate all’anagrafe avrete la
spiacevole sorpresa di sapere che costa una settantina di euro, più altri
cinque per ogni familiare che ne fa richiesta. Così ha deciso la giunta qualche
tempo fa per far fronte, anche con i certificati anagrafici, alle ristrettezze
di bilancio. Chissà perché, avevamo sempre pensato che l’anagrafe era un
pubblico servizio, da non pagare così salato.
Se poi soprappensiero passate negli
orari sbagliati da uno dei due varchi elettronici fuori Ztl – piazza San Francesco e corso Gramsci – vi beccate 96 euro di multa. Se siete fortunati – e quindi controllate sempre – sarà
spedita troppo tardi (uno dei rari casi in cui il cattivo funzionamento della
pubblica amministrazione gioca a nostro favore) e quindi sarà annullata per
vizio di notifica. Domanda: siamo maligni a pensare che anche quelle telecamere
– sacrosante per la Ztl – siano
state messe lì soprattutto per far cassa?
La collega ha perfettamente ragione,
sotto ogni punto di vista.
Ma lei non era ancora a Pistoia quando
dalle pagine della Nazione una persona segnalò di aver preso una multa in
piazza Mazzini perché anziché alle 19, vi era transitata – pulitevi bene gli
occhi e le orecchie – alle 18:59! Un minuto prima. E questo accadeva quando
ancora i vigili non avevano installato gli orologi elettronici: il che
significa che, in un qualsiasi altro Paese civile del mondo (e forse perfino in
Cina), la multa non sarebbe stata mai notificata, visto che anche per gli
autovelox c’è un limite di comporto di più o meno 5 km all’ora.
La collega ha perfettamente ragione in
tutto.
È solo che chi dovrebbe sorvegliare su
questi inutili accanimenti altro non aspetta che incassare quattrini: perché la
nostra amministrazione e la nostra politica sono un Cerbero affamato con tre
gole sempre aperte e pronte a fagocitare qualsiasi cosa. Basta che serva a fare
cassa.
E un giorno o l’altro vi spiegheremo
perché. Con calma e con dovizia di particolari.
e.b. blogger
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[Domenica 22 gennaio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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