di Alessandro Romiti
Sono quasi cinque anni che mi sono
rivolto con apposito ricorso all’Ordine dei Medici di Pistoia, perché
esponessero la loro valutazione sul merito della vexata quaestio «sì» o «no» all’inceneritore di Montale e i cittadini tutti avranno
capito che il fronte inceneritorista dispone di mille tentacoli, capaci di riacciuffare
le loro ragioni, pervicacemente, anche discutendo di pareri tecnici (non ultimo
il caso del parere Asl rinnegato dall’Amministrazione di Montale, con il bonario
parere del capogruppo di maggioranza e Presidente del consiglio Comunale), e
ciò anche calpestando la salute dei cittadini, tanta è la pressione economica
che ruota sulla gestione dell’incenerimento.
È però di queste ultime ore una notizia
che, come una sentenza di Tribunale – diceva il Calamandrei – avrà il potere di far “diventare bianco il nero e nero il
bianco”, dato che ha visto il consiglio dell’Ordine provinciale dei Medici
applicato nella stesura di una eclatante delibera (della quale non è purtroppo
disponibile una copia fino a lunedì prossimo) dirimente e dirompente.
Dirimente perché il documento vede l’Ordine
Provinciale dei Medici abbracciare appieno la ripetuta richiesta di moratoria
della Federazione Regionale dell’Emilia Romagna (devastata dal ben otto
impianti di incenerimento) e dirompente, perché giunge a schiacciare, come una
mosca al vetro, il fronte degli inceneritoristi che sono insediati nei vari enti
locali e, in maniera non meno determinante, negli organi tecnici di controllo.
La solenne decisione dell’Ordine, assume
una portata di grande significato, perché:
1) è prodotta dopo aver partecipato in
questi anni al Tavolo Istituzionale che la stessa Provincia ha attivato,
vantando trasparenza e partecipazione: è quindi dotata dei requisiti di scienza
e conoscenza;
2) è emanata da un organo pubblico che
altre volte aveva professato la sua indipendenza e terzietà rispetto alle parti;
3) è elaborata dalla comunità dei medici
curanti che hanno ben chiaro come, nella nostra zona, sussiste un aumento significativo
e non giustificato di malattie, sulle quali rilevazioni, la Provincia rimanda
il problema continuamente e da anni, con rinvii farciti di scuse e formule
sospensive non giustificate in modo sostanziale, ma ben utili sul piano
formale;
4) è pesantemente incisiva nei
confronti della indefessa volontà della Provincia di attuare un piano interprovinciale
rifiuti che è anti-europeo e limitativo dello sviluppo di una virtuosa gestione
dei rifiuti;
5) è impegnativa a costringere il Cis a
galleggiare sotto il break even point, senza capacità di risanare il
proprio pesante buco di bilancio, con un crescente esborso da parte dei soliti
sudditi-cittadini.
L’Ordine dei Medici, nella risposta
inviatami nel 2010 – della quale allego uno stralcio utile – affermava che era «sempre stato
improntato a mantenersi parte terza fra le Istituzioni e i rappresentanti dei
cittadini; ... senza cedere a strumentalizzazioni dell’una o dell’altra parte».
Oggi, finalmente, grazie forse alla
rivelatoria posizione degli Ordini dei medici emiliani, da soggetto “terzo”, l’ordine
dei medici di Pistoia ha determinato e stabilito che l’inceneritore di Montale
è un danno per la salute dei cittadini e pertanto, si oppone al raddoppio dell’impianto.
Basterà questo all’esimio Fragai o l’assessore
continuerà a ignorare le denunce e le evidenze documentali che esondano dalle
scrivanie degli ambulatori?
E cosa diranno i medici “favorevoli”
sparsi in tutt’Italia, partendo dall’esimio Prof. Umberto Veronesi, il Dott.
Massimo Federico (oncologo di Modena), la Sindaca Sabrina Sergio Gori di
Quarrata e l’Assessora Lucilla Di Renzo di Agliana? Si dissoceranno?
Chiederanno di dimettersi per protesta
dal rispettivo Ordine professionale? Anche questa, del resto, sarebbe una forma
di liberalizzazione delle professioni!
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 14 gennaio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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