venerdì 20 gennaio 2012

DARIO VERGASSOLA. NIENT’ALTRO SE NON IL COMICO


di Luigi Scardigli

Cos’altro avrebbe potuto fare, uno come Dario Vergassola, se non il comico? Ve lo immaginate, il Buster Keaton di La Spezia, con quell’incedere da sudamericano trapiantato in Italia, vendere appartamenti, stare dietro uno sportello di una banca o curare la pubblicità di un grande magazzino?
Per fortuna invece, l’ultracinquantenne ligure – in tour con il suo Sparla con me, scritto da Serena Dandini e che sarà in scena, sul palco del teatro di Casalguidi, ad aprire la stagione, mercoledì prossimo –, e grazie anche a chi, come Gaber, ad esempio, ma anche l’immarcescibile Maurizio Costanzo, hanno visto in lui
quella comicità cattiva ed elegante, il comico lo fa di mestiere, sprezzante e cinico nei confronti dei talloni di Achille di tutti quelli che gli capitino a tiro.
Dice cattiverie bestiali, Dario Vergassola, ma lo fa con quella timidezza e quell’impaccio che sembrano preghiere, fingendo una balbuzie inesistente che gli assicura querele, denunce e diffamazioni. Quando snocciola improperi, quando seppellisce qualcuno sotto le presunte doti, sembra un bossanovista a corto di diaframma, uno che sa cantare, ma che, nella circostanza, non ne abbia una gran voglia.
E sì che il comico spezzino, di album, all’attivo, ne ha già due, entrambi coronati da un discreto successo di pubblico e critica, ma senza dar a questi manufatti la dovuta importanza. Tutte le volte che lancia strali al veleno lo fa a mani giunte, rannicchiato su se stesso, a bassa voce, come se tutti sarebbe meglio che non sentissero.
Non a caso, in televisione, Vergassola, è ospite fisso, gradito e celebrato, di programmi di nicchia, tanto sulle reti nazionali, come su Fininvest: Zelig, Mai dire goal, Quelli che il calcio, dove puntualmente, il comico triste ligure, si scaglia, in modo efferato, contro qualcuno, ponendolo sistematicamente alla berlina. Ma lo fa con quella tenerezza, innocenza e distacco che anche le vittime del suo feroce sarcasmo non possono che sorriderne.
Mercoledì 25 gennaio, a Casalguidi, tenteremo anche noi di sparlare con lui; operazione tutt’altro che facile, ma ve lo assicuriamo: proveremo a fare del nostro meglio.

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[Venerdì 20 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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