martedì 31 gennaio 2012

TRASPORTI. UN CANE CHE SI MORDE LA CODA


PISTOIA. Non ci siamo, ma non si vuole ancora capire che, se non ci siamo, un perché deve esserci.
E non si vuole capire nonostante la stessa persona che parla si dia e ci dia le coordinate per capire, in concreto, come stiano le cose.

Pistoia avrà problemi perché «non ha nessun dirigente nel Cda: il presidente viene dall’Atl di Livorno, il vicepresidente dal Cpt di Pisa, Lucca ha un importante ruolo dirigenziale, Pistoia niente».
Tutto questo, secondo Riccardo Benincasa, dipenderebbe dal fatto che «La Regione, è la tesi del sindacalista Cgil “coprirà prevalentemente domande forti, e Pistoia non lo è: abbiamo un territorio montano e pedemontano, una densità abitativa scarsa rispetto ad altre realtà toscane. Nemmeno il nostro urbano è forte”».
Se logica è logica, il fatto che la città non rappresenti un soggetto da domanda forte è sufficiente di per sé a far declassare Pistoia e a renderla subalterna e marginale anche sotto il profilo dei trasporti pubblici. Del resto questa città è in progressiva dismissione.
Stavolta, però, a operare non è il cattivo Governo del Cavaliere, ma la Regione stessa, che – se non sbagliamo – è della medesima area del sindacato da cui viene avanzata l’allarmata preoccupazione.
Una preoccupazione per la quale non si vuole tenere presente che lo stato sociale è finito: e ancor più da quando i compagni del Pd appoggiano il Governo Monti.
Pistoia non ha i requisiti per poter pretendere: poca densità abitativa e aree montane e pedemontane. Perché, dunque, insistere?
Quanto a non avere dirigenti nel Cda non è, anch’esso, un risparmio…? Siamo in crisi e dobbiamo continuare a spendere?
È un assoluto controsenso.
Q/n
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[Martedì 31 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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