domenica 22 gennaio 2012

PRIMARIE PD. MA COME ANDRÀ A FINIRE?


di Luigi Scardigli

Chi vincerà domenica le primarie del centro-sinistra e guiderà dunque la città nel prossimo lustro?
L’unico ad essere apparentemente tagliato fuori dal nocciolo della bagarre è Alberto Niccolai, il più tenero, mi preme aggiungere, tra i quattro, letteralmente lontano, forse fuori, dalla tempesta e dall’impeto romantici che animano questa lotta intestina.

E il primo a saperlo è proprio lui, forse, felicissimo all’idea di chiudere, tra una settimana, il periodo di aspettativa chiesto ed ottenuto all’Università di Pisa e tornare a parlare di cose con le quali può sfoggiare un’invidiabile dimestichezza. E non sembra nemmeno il tipo, così lontano e immune dalla furbizia, nell’accezione più infida e detestabile del termine, che si metta a vendere le proprie preferenze, numericamente forse deboli, ma non certo irrilevanti, anzi, al miglior offerente.
Cecilia Turco invece ha dato l’impressione epidermica, umorale, volatile – non mi permetterei mai di sindacare la sua fede – di non essere pienamente convinta di quel che dice, come se il suo corpo non rispondesse, emotivamente, agli input cerebrali, come se invece di essere lì, ieri pomeriggio, se avesse potuto, fosse voluta essere in un qualsiasi altro posto, a parlare anche di politica e perché no, del futuro Sindaco di Pistoia, ma disquisendo sui massimi sistemi e non su quelli che invece potrebbero riguardarla.
Samuele Bertinelli, Sindaco, lo nacque, non c’è dubbio. Sono convinto che nella settimana che ha preceduto il dibattito al Dopolavoro ferroviario, il funzionario (*) nato funzionario di partito abbia trascorso parte del proprio tempo a vivisezionare dvd con gli interventi del suo papà spirituale, Massimo D’Alema – quello vero lo conosco bene, ed è un grande amico – incorporandone, brillantemente, quel sano e invidiabile distacco, una così totale immersione nel ruolo che gli ha addirittura consentito di osservarsi, studiarsi e complimentarsi.
È un politico nato, Samuele, per il quale il lustro che potrebbe trascorrere a guidare la città sarebbe l’ideale trampolino di lancio che lo catapulterebbe, automaticamente, nelle stanze pregiate del partito che chissà come si chiamerà allora. Il momento più alto della sua performance, ieri, lo ha toccato quando per tre volte consecutivamente ha riconosciuto, al proprio antagonista di fianco, Bartoli, la giustezza e l’indispensabilità di alcune vedute.
Già, Roberto Bartoli, che Sindaco lo è nato, ma alla stessa stregua di come indossi, con disinvoltura, padronanza e coscienza, i panni di marito e padre (ha esordito così, ieri, presentandosi alla platea: “sono sposato e ho due figli”), quelli accademici universitari, ma che non disdegnerebbe di portare quelli del rocker, o del poeta, o del filosofo o dell’amico vero con il quale trascorrere una serata intera a parlar di nulla, anche.
In ballo, con queste primarie, non c’è la serietà, l’onestà, l’attendibilità e la credibilità che vantano, tutti e indistintamente, Alberto, Cecilia, Roberto e Samuele.
C’è di più, c’è la necessità – che mi auguro si trasformi in desiderio – di provare a dare alla politica una sagoma diversa, sconosciuta, che del passato non si porti dietro assolutamente nulla.
Ma fra i quattro, chi può garantirlo davvero tutto questo?

(*) – Sull’uso del termine funzionario applicato a Bertinelli, chi è curioso e/o pettegolo veda i commenti e le risposte al post Primarie Pd. I magnifici quattro, incontro ‘vis-à-vis’, al seguente link: http://quarratanews.blogspot.com/2012/01/primarie-pd-i-magnifici-quattro.html

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[Domenica 22 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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